Fenoaltea: “Emozionante il titolo col Parioli”


(Michele Fenoaltea, il primo da destra, e gli altri ragazzi campioni italiani a squadre under 12)
di Alessandro Nizegorodcew
Michele Fenoaltea non è uno dei ragazzi più reclamizzati, ma è certamente tra quelli da tenere maggiormente d’occhio. Classe 1999 e tesserato per il TC Parioli, il giovanissimo Michele ha disputato un’ottima stagione, mettendo a segno degli scalpi importanti e di prestigio.
“In questa stagione ho migliorato ancor di più il diritto” – spiega Fenoaltea – “che è certamente il mio colpo preferito. Sono molto soddisfatto soprattutto per il salto di qualità che ho avuto. Potevo fare in realtà ancora meglio, perché in alcuni frangenti non sono riuscito ad essere offensivo come avrei voluto. Il miglior match è stato contro il russo Dubrivny nel torneo internazionale di Trieste, anche perché lui è considerato uno dei più forti d’Europa; ho vinto 75 75 e non scorderò mai le emozioni con tutto il pubblico che tifava per me. E’ stato davvero bellissimo. Il miglior torneo è stato invece ai campionati italiano a squadre under 12 a Correggio, dove abbiamo vinto il titolo con il TC Parioli disputando partite straordinarie. Io ho anche battuto il numero 3 d’Italia in tre set dopo averci perso 2 volte di seguito.”
“Dovrò migliorare molto la seconda palla di servizio” – prosegue Michele – “e anche sul rovescio. Vorrei anche lavorare molto sulla difesa in back di rovescio e sul gioco di volo. Nel 2012 dovrei passare 4.1 e iniziare il primo anno under 14. Comincerò lo stagione con i tornei rodeo di Santopadre, per sperimentare i colpi e capire cosa va e cosa non va. Il torneo che aspetto con maggiore emozione è l’ETA al Parioli, il mio circolo, nel periodo del Foro Italico. Verranno i più forti del mondo (diventerà dal 2012 un Grade 1; ndr). Non credo di giocare il Lemon Bowl, comunque spero di allenarmi tennisticamente, rafforzando anche le gambe con un po’ di sci, visto che andrò in montagna durante le feste. Gli obiettivi per l’anno prossimo sono di arrivare almeno 3.4 e migliorare l’atteggiamento in campo, riuscendo ad essere più “cattivo”, ovviamente sportivamente parlando.”

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