Volandri-Fanucci: è divorzio

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di Alessandro Mastroluca

Filippo Volandri e Fabrizio Fanucci si sono separati. E’ finito così uno dei legami più duraturi e proficui nella storia recente del tennis italiano. Alla base dell’allontanamento, ci spiega coach Fanucci, “ragioni solo personali, niente a che vedere con gli aspetti economici o tecnici del nostro rapporto”. Adesso Volandri si è aggregato al team di coach Cristian Brandi, che a Bordighera segue Marco Cecchinato e Alessandro Giannessi. Sotto la guida di Fanucci, Filo è arrivato al best ranking di numero 25 del mondo, è rimasto ininterrottamente n.1 d’Italia  ininterrottamente numero uno d’Italia dal 12 maggio 2003 al 17 settembre 2007, ha vinto due titoli ATP a Sant Polten (2004) e Palermo (2006) e raggiunto la semifinale a Roma nel 2007 dopo l’indimenticabile cavalcata in cui ha sconfitto Roger Federer, allora numero 1 del ranking, Richard Gasquet e Tomas Berdych.

Volandri è diventato numero 1 d’Italia nel 2003, anno in cui ha vinto due titoli challenger a Cagliari, in finale su Nadal, e Biella, su Acasuso, ha perso da Moya in finale a Umag ma soprattutto ha raggiunto i quarti a Montecarlo e Roma, diventando il primo italiano ad arrivare così avanti al Foro Italico dai tempi di Andrea Gaudenzi (1996). Nel 2004, anno del suo primo titolo ATP, 61 64 in finale su Malisse a St.Polten, vince anche la sua prima partita a Wimbledon: supera Jamie Delgado e si ritrova avanti di due set a uno contro Ivanisevic, che aveva già battuto nel 2001 in Coppa Davis dopo lo storico successo del croato ai Championships, prima di cedere al quinto.

Superato il milione di dollari di prize money nel 2005, in cui perde in finale a Palermo e torna nei quarti a Montecarlo, nel 2006 chiude la stagione da numero 38 del mondo, la posizione più alta che abbia raggiunto nel ranking di fine anno. Vince 34 partite, con un bilancio di 3-5 contro i top-10, diventa il primo italiano a centrare il titolo a Palermo (sconfitto in finale Nicolas Lapentti) dal 1984 quando si impose Francesco Cancellotti. Battuto in finale a Buenos Aires, da Moya, e a Bucarest, da Melzer, illude l’Italia con la vittoria in tre set su Robredo nel primo singolare dello spareggio di Coppa Davis sulla terra rossa di Santander: la Spagna, però, vincerà 4-1.

Del 2007 resta la partita perfetta contro il migliore del mondo. Mentre nel vicino Olimpico la Roma rifila un 6-2 all’Inter nell’andata della finale di Coppa Italia, Volandri apre con un 6-2 in 41′ il match più importante della sua carriera. Il livornese è perfetto, aspetta l’errore dello svizzero e lo spiazza con accelerazioni che non lasciano scampo. Nel secondo set, arriva anche qualche fischio per lo svizzero, mentre Volandri senza forzare allunga prima sul 4-2 e poi sul 5-3, e chiude al primo match point in meno di un’ora e 20. Alla sua prima vittoria contro il numero 1 del mondo seguirà poi la prima qualificazione agli ottavi di finale al Roland Garros. Diventa il quarto tennista italiano a battere un numero 1 del mondo, e il primo semifinalista azzurro a Roma dal 1978, dalla sconfitta di Panatta in finale su Borg. Raggiunto il numero 25 del ranking mondiale, inizia però una

Nel 2008, Volandri inizia a soffrire di problemi al ginocchio sinistro. La cartilagine si riduce di metà o quasi, le notizie si fanno via via più preoccupanti: consulti medici, dal professor Martens agli esperti del Milan Lab, parlano di difficili interventi chirurgici per il trapianto di cartilagine, e si moltiplicano confronti non proprio positivi con Mark Philippoussis o Marco Van Basten. Volandri esce dai primi 100 per la prima volta dal 2002 e il 2009 comincia anche peggio con la squalifica per positività al salbutamolo. Una squalifica ingiusta, e debitamente cancellata dopo 3 mesi dal TAS di Losanna. Volandri, infatti, viene sospeso per uso di Ventolin, un medicinale per l’asma che aveva regolarmente dichiarato all’ATP che contiene salbutamolo, un beta-2 agonista della stessa famiglia del clenbuterolo per cui valgono, però regole diverse: se l’assunzione di salbutamolo è correttamente dichiarata e non supera la soglia terapeutica (1600 microgrammi nell’arco delle 24 ore) il giocatore non deve essere punito. Al contrario, basta una sola molecola di clenbuterolo nel sangue per essere squalificati.

Volandri riparte dai challenger, si rimette in discussione e nel 2011 torna in semifinale in un torneo ATP, a Belgrado e Bucarest. Nel 2012 la rinascita è completa, e si celebra in Brasile, con la nona finale in carriera, a Sao Paulo: memorabile l’esibizione di rovesci nel quarto di finale contro David Nalbandian prima della resa nella sfida per il titolo contro Nicolas Almagro.

L’anno scorso si concentra sui Challenger. Da luglio completa una striscia di 29 vittorie e 6 sconfitte a livello challenger con tre titoli conquistati: a Milano e Orbetello e alla terza edizione delle challenger Finals, la prima sulla terra battuta al Sociedade Harmonia de Tenis, proprio a Sao Paulo. In finale si vendica di Alejandro Gonzalez, che l’aveva sconfitto nel match d’esordio, e si impone 4-6, 6-4, 6-2. E’ il 12mo titolo challenger della sua carriera, e lo riporta tra i primi 70 del mondo per la prima volta da aprile 2012.

Quest’anno, però, ha vinto una sola partita nel circuito maggiore e solo al Challenger di Roma è riuscito a passare più di due turni nello stesso torneo. Un rendimento che l’ha riportato indietro fino al numero 147 del mondo. E a questo nuovo inizio a Bordighera.

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