Australian Open preview: Djokovic-Raonic

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di Fabio Ferro

La parte alta del tabellone degli Australian Open stanotte offrirà grande spettacolo e tante scintille. Oltre al big match Wawrinka-Nishikori, c’è la sfida che vale il consolidamento del primato di Novak Djokovic, soprattutto ora che anche Rafa Nadal, dopo Federer, è stato eliminato dal torneo. Qualcuno sostiene che “il vincitore degli Australian Open uscirà dalla parte alta del tabellone” e la cosa sembra verosimile.

Gli scontri diretti tra i due sono fermi su un perentorio 4-0 in favore di Nole, ma in uno solo dei tre casi, Parigi Bercy 2014, il serbo ha avuto vita facile con un 63 62, mentre negli altri incontri c’è stato sempre un tie break. Unico precedente giocato sulla distanza dei tre set su cinque è l’incontro di Davis in Round Robin del 2013, vinto in tre set da Nole. Per quanto siano recenti gli ultimi confronti, oggi Raonic ha un gioco nettamente più completo e offensivo, frutto di una preparazione invernale notevole e, pertanto, il divario tra i due si è assottigliato. Bisogna capire esattamente di quanto.

Djokovic si presenta allo scontro diretto con Milos Raonic piuttosto in forma, soprattutto dal punto di vista fisico. Il serbo ha mostrato le consuete doti atletiche battendo Fernando Verdasco, che lo ha impegnato non poco, soprattutto in risposta, e un Gilles Müller davvero ispirato che lo ha messo a dura prova, di nervi e di tennis. Nole non ha giocato il suo miglior tennis ma si è adattato da subito ad entrambi gli avversari, che lo hanno costretto a stare in campo più del previsto e a faticare nel cercare soluzioni redditizie. Specie nei quarti con Müller, ha dovuto prendere le misure con il gioco su pochissimi scambi e resistere alle magie, è il caso di dirlo, del lussemburghese nei pressi della rete. Il n.1 del mondo ha trovato il modo di contrastare il gioco degli avversari, ma ha manifestato non poca sofferenza dal punto di vista mentale rispetto agli scambi accorciati e al gioco di rete.

Milos Raonic è nel suo momento migliore della carriera e lo ha dimostrato già prima dell’avvio del primo Slam, cedendo solo ad un Federer immenso in finale a Chennai. Il suo momento positivo è addirittura in crescita, grazie al lavoro e all’esperienza che Riccardo Piatti e Ivan Ljubicic stanno portando avanti con il ragazzone Canadese. I progressi sono immediatamente visibili, anche per i meno esperti: ora Milos ha un rovescio, e che rovescio! Meno errori, molti più vincenti, gioco più proiettato verso la rete, tutti elementi che si aggiungono al servizio da record del canadese e che potrebbero dare molto fastidio a Djokovic, specie sugli scambi corti. L’unica flessione nel gioco di Raonic, in tutto il torneo, c’è stata sul 3-3, due set avanti con l’ostico Feliciano Lopez, quando ha faticato per tenere il servizio, ma nulla più, sempre pulito e concentrato sulla partita, ha tenuto il game e punito Lopez col break nel game successivo, andando a servire comodamente per il set e chiudendolo sul 40-0.

Dal punto di vista della classifica, Djokovic difende i quarti di finale dello scorso anno e da questo momento in poi è tutto guadagno per consolidare il primato nel ranking, che lo vede a circa 3000 punti sopra Federer, uno slam e mezzo di sicurezza. Raonic potrebbe vacillare al pensiero della sua seconda semifinale Slam e del possibile Best Ranking, in caso di finale e di vittoria di Wawrinka su Nishikori. In tal caso salirebbe al n.5, tallonato da Berdych che sfida Murray in semifinale. Tuttavia, Djokovic a parte, a fine torneo sono. Riscrivere le classifiche dal n.3 al n.7, Nadal è avvisato!

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