Madison Keys: la predestinata

keys
di Paolo Angella

“Madison Keys ha sicuramente le potenzialità per essere top-cinque. Ha davvero la possibilità per diventare la numero 1. Di tutte le tenniste, è quella che arriva più vicino alla potenza di gioco di Serena.”

Questa frase l’ha detta nell’estate del 2013, non un suo familiare o un suo accanito fan, ma la leggenda del tennis Chris Evert, 18 volte campionessa in uno Slam, una che, peraltro, non è mai stata molto incline a lasciarsi andare a complimenti esagerati verso le sue giovani colleghe.

E Chris Evert la conosce molto bene, perché Madison è entrata nella sua
Accademia tennistica
di Boca Raton quando aveva solo 6 anni.

Del resto anche il più famoso degli allenatori di tennis, Brad Gilbert, colui che ha portato Andre Agassi a vincere sei dei suoi otto Slam, ha detto di lei “Penso che possa diventare una top-five e forse ancora più in alto. Ha una potenza straordinaria. Potrà diventare la prima tennista di vertice statunitense che non si chiami Williams.”

E un altro mito del tennis a stelle e strisce, Lindsay Davenport ha deciso di diventare la sua allenatrice, affermando a più riprese di credere in lei come nuova stella del firmamento tennistico mondiale.

Insomma una predestinata. Su di lei ha puntato molto anche la USTA (United States Tennis Association), per rilanciare il movimento con dell’esplosione di nuovi talenti.

Fin da giovanissima entra quindi nel circuito professionistico e sembra veleggiare fin da subito verso una carriera esplosiva. E’ una delle tenniste più giovani ad aver ottenuto la prima vittoria in un torneo WTA, quando a 14 anni e 84 giorninel 2009, vince una partita in un International in Florida.

Nel 2013 sembra l’anno della definitiva consacrazione A inizio stagione raggiunge subito i quarti di finale del Premier di Sydney, risultato ancora migliorato l’anno successivo quando ha battuto tra le altre, la Halep, arrivando in semifinale.

Il suo primo e finora unico titolo WTA lo vince nell’estate del 2014 a Eastborne, sull’erba inglese, momento nel quale raggiunge anche il suo best ranking alla posizione numero 27.

Poi un infortunio alla gamba rallenta un po’ la sua corsa e arriva qualche delusione, forse anche causa delle eccessive aspettative che tutti gli Stati Uniti stanno ponendo su questa ragazza.

Alla vigilia degli Australian Open si presenta comunque con la posizione numero 35 del ranking, poco fuori dalle teste di serie. Qua vince con Tsurenko, Dellacqua, e poi soprattutto con Petra Kvitova con un perentorio 6-4 7-5 prima di sconfiggere negli ottavi la sua collega Madison Brengle, della cui storia abbiamo già raccontato.

Ora nel quarto di finale di domani si troverà di fronte il suo mito tennistico Venus Williams, in uno scontro generazionale che terrà incollati davanti alla TV milioni di americani e tutti gli appassionati di questo sport.

Madison ha scritto ieri sui suoi social network “E’ la prima volta che raggiungo i quarti di finale di un Grande Slam e giocherò contro Venus Williams, che è la ragione per cui sono diventata una tennista. E’ davvero un’emozione incredibile”

Vedremo se Madison riuscirà a controllare l’emozione firmando quel cambio generazionali da molti attesi oppure si dovrà ancora una volta inchinare all’esperienza della meno giovane delle sorelle Williams.

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