Alessandro Motti: “Mi diverto ancora molto a giocare”

Stefano Berlincioni e Alessandro Motti
di Stefano Berlincioni (Foto Stefano Berlincioni)

Alessandro Motti, 36enne emiliano si diverte ancora come un matto a giocare il doppio in giro per il mondo. Numero 91 del mondo in doppio come best ranking nel 2009 e vincitore di più di una dozzina di Challenger, lo incontro spesso in giro per tornei ed è sempre sorridente e disponibile per due chiacchiere.

Essendo a Brescia in questi giorni non potevo esimermi dal seguire le sue gesta: finito un match sul centrale, do un’occhiata al livescore sul campo 1, dove sta giocando il primo turno in coppia con Dustov contro Chiudinelli/Krawietz. Hanno perso il primo 6-0 e stanno facendo una fatica immensa a tenere il servizio anche nel secondo, cosa piuttosto insolita su questi campi molto veloci. Mi dirigo al campo ipotizzando che uno dei due potesse non stare particolarmente bene e temendo una rapida conclusione del match. Con mia sorpresa trovo un match vero, verissimo e finalmente entrato in lotta. E’ proprio Alessandro a trascinare Dustov negli ultimi giochi del secondo set, con una grinta encomiabile ed un paio di passanti lungo linea contro il giocatore a rete veramente notevoli. Il match sembra scivolare via di nuovo quando nel super tiebreak il duo svizzero/tedesco si porta avanti 7-2, un vantaggio facilmente gestibile con qualche buona prima. Dustov ed il mancino di Reggio Emilia non mollano e punto dopo punto il vantaggio si erode fino al match point convertito da Motti con una volèe alta che centra il corpo di Chiudinelli sul 9-8.

Il tempo di accordarsi per fare due chiacchiere ed eccolo arrivare qualche ora dopo pronto per raccontarci la sua annata ed i suoi programmi futuri.

Partiamo da quanto successo nel weekend appena passato: in Serie A hai giocato per il Tennis Club Genova 1893, siete arrivati secondi nel girone ad un passo dalle finali.

Siamo stati sfortunati, Fucsovics si è fatto male ad Ortisei e non è venuto all’ultima giornata, io ho perso 6-7 al terzo con tre match point a favore, Eremin da 3-1 al terzo 30-0 sopra con Vanni si è strappato e non ha potuto fare il doppio (e si è dovuto cancellare da Brescia) Inoltre abbiamo schierato Barilari (ex B2 e campione nazionale di terza categoria, che di recente ha ben figurato in coppia con Eremin a livello ITF) che con Picco ha lottato ma perso contro Vanni/Tenconi. Un vero peccato ma a Genova c’è un bel gruppo, siamo molto affiatati.

Quest’anno hai cambiato diversi partner, anche se il più stabile è stato Lee. Come fa un giocatore che non fa “coppia fissa” ad accordarsi e trovare un compagno diverso di settimana in settimana?

Io conosco comunque tutti quindi chiedo io, mi chiedono, ci mettiamo d’accordo. A volte per tempo, a volte succede anche last-minute.

E come fai con i voli?

Facendo questo mestiere impari ad arrangiarti. Certo io preferisco fare tutto con calma e sicurezza quindi quando posso mi organizzo per tempo. Ad Andria ad esempio dovrei girare con Fucsovics.

Alessandro MottiLa scorsa settimana dovevi giocare il doppio con Grigelis ad Ortisei, ma la sera prima Grigelis si infortunò in singolare contro Giannessi (serviva a 20 kmh o da sotto) e perse da 5-2 avanti al terzo. Siete comunque scesi in campo in doppio ed avete perso per ritiro dopo 3 games. Quest’estate al Challenger di Milano De Paula/Arevalo hanno invece completato il match pur servendo da sotto perché ritirandosi non avrebbero avuto diritto al prize money. CI spieghi un po’ com’è che voi vi siete potuti ritirare e prendere il prize money mentre loro hanno dichiarato che hanno dovuto completare il match altrimenti avrebbero preso solo il prize money del turno precedente?

E’ vero che se ti ritiri o ti cancelli dal doppio hai diritto solo ai punti e al prize money del turno precedente ma la regola prevede quattro eccezioni.

1)     Nessuno dei due giocatori era presente nel tabellone principale di singolo

2)     Entrambi i giocatori hanno usato il ranking di doppio per entrare in tabellone

3)     Il giocatore ritirato è ancora in singolo ma dichiarato “non abile” a giocare il singolo di quell’evento o, se fuori dal singolo, “non abile” a giocare la settimana successiva

4)     Il giocatore si è ritirato/cancellato dal singolo quello stesso giorno o, se il doppio è programmato il giorno successivo, il giocatore è visitato dal medico e dichiarato “non abile “ a giocare.

La regola è stata cambiata due anni fa, fino ad allora se ti ritiravi o cancellavi non prendevi né punti né soldi quindi tutti finivano la partita. Una volta io e Cipolla eravamo a Tarragona in finale e c’era ancora questa regola: la sera precedente Flavio era in ospedale con la flebo. Abbiamo preso 61 61 e siamo stati fischiati ma abbiamo dovuto giocare per prendere soldi e punti. Finalmente poi la regola è stata cambiata per proteggere i doppisti “veri”.

Mi è capitato di avere spesso a cha fare con giocatori che non sono esattamente preparatissimi sulle regola ATP, tu invece sei sempre super informato. Tempo fa scrissi anche un pezzo su Toledo Bague che su Twitter attaccò il Supervisor dell’ITF di Santa Margherita dimostrando di non conoscere le regole ITF. Anche tu hai l’impressione che alcuni colleghi professionisti abbiano un approccio “soft” alle regole del loro mondo?

In effetti è vero, a volte mi trovo a parlare con alcuni colleghi/amici e sono “costretto” a dare consigli per evitare loro problemi o multe!

A proposito di regole, quest’anno l’ATP è dovuta intervenire con una lettera in cui si invitavano i giocatori a fare attenzione alla regola del “best effort”, in seguito a numerose “sciolte” viste in doppio. Tu cosa ne pensi?

Negli ultimi anni è sempre stato così, è ovvio che un singolarista quando esce dal singolo possa avere bassissime motivazioni in doppio. Ma è stata l’ATP a portare a questa situazione, fino a quando nei tabelloni di doppio si entrava solo con la classifica di doppio questo problema non c’era, ora che si entra con la classifica migliore tra singolo e doppio siamo arrivati a questi brutti spettacoli. L’ATP dovrebbe investire di più sui doppisti, magari lasciando nel tabellone di doppio qualche posto per i singolaristi. Se tutti entrassero col ranking di doppio significherebbe che tutti quelli in tabellone sarebbero lì per il doppio e sia l’impegno che lo spettacolo sarebbero sicuramente migliori.

Tornando al tennis giocato, un giudizio su questa annata: 3 finali a livello Challenger ma nessun titolo portato a casa per la prima volta dal 2007

E’ stato un anno non molto soddisfacente, qualche bel torneo alternato a qualche infortunio e un po’ di sfortuna con match persi sul filo di lana.

Vedo che ancora ti diverti come un matto quindi il prossimo anno sarai ancora nel circuito, immagino.

Sì assolutamente continuerò a giocare a meno che non arrivino offerte irrinunciabili, il famoso treno che potrebbe passare solo una volta.

Tipo quella ricevuta da Grassi da parte di Galimberti?

Sì, ma lui era da un po’ che stava pensando a quel tipo di carriera mentre io penso ancora a giocare.

Quest’anno ti sei anche sposato (con Cristina Greco Naccarato, che ha abbondonato il circuito ITF a soli 21 anni nel 2009 con un best ranking di 1079).

Ho fatto il “grande passo” ma ancora dobbiamo fare il viaggio di nozze, a Dicembre andremo a Dubai e Maldive.

Se tu dovessi scegliere un compagno di doppio tra tutti quelli con cui hai giocato, chi vorresti?

Direi l’australiano Peter Luczak (che ora allena alcuni giovani per la Federazione Australiana) poi altri nomi che posso fare sono Robert, Greul e tra gli italiani sicuramente Cipolla. Tra l’altro ho incontrato Greul al Challenger di Heilbronn e dopo che si è ritirato non ha più giocato, si è laureato ed ora lavora per un’azienda privata, non gioca nemmeno la Bundesliga.

Alessandro Motti e Farrukh DustovCome hai vissuto l’introduzione del deciding point e del super tiebreak?

Il punto secco mi piace ma sono sempre stato contrario al super tiebreak, a volte perdi (o vinci) delle partite e non sai nemmeno come hai fatto, come successo qua nel primo turno a Brescia. Non cambia molto il modo di giocare, però una partita è decisa molto più spesso da pochi episodi e sicuramente chi serve bene è avvantaggiato.

Hai smesso ormai da tanti anni di giocare il singolare, hai qualche rimpianto a riguardo?

Sinceramente no, avrei potuto fare qualcosa di più a livello di ranking (best ranking in singolo #536 nel 2004) ma se anche fossi arrivato ad essere 300 del mondo in singolo cosa sarebbe cambiato? Non sarei comunque riuscito ad entrare in singolo nel tennis di elite. In realtà all’inizio decisi soltanto di giocare più challenger per consolidare la classifica di doppio ed una volta arrivato nei 150 mi son detto che non era possibile rinunciare ad un challenger di doppio per giocare un ITF in singolo quindi ho lasciato da parte il singolo. Quando posso comunque gioco ancora qualche singolo, nelle quali dei challenger quando arrivo per tempo o in serie A.

Se tutti i più forti singolaristi giocassero il doppio, per te la classifica di doppio sarebbe stravolta o comunque sono quasi “due sport diversi”?

Conta molto l’abitudine: più lo giochi, più migliori. Quando Greul e Luczak hanno cominciato a giocare con me all’inizio mi capitava di pensare “Ma non è possibile, sei 80 del mondo in singolo e fai questi errori in doppio?”. Poi però giocando con continuità il doppio, tutto migliora. Se prendi un singolarista forte e gli fai giocare un doppio dopo un anno che non lo gioca, per un set magari non vede pallina poi però le qualità emergono, dipende sempre da quando ti alleni anche se conta anche la predisposizione. La stessa cosa mi succede a volte a parti invertite: se non gioco un singolo per qualche mese e poi devo giocarlo nella coppa a squadre nei primi 3-4 giochi son capace di non tirare una palla in campo.

Un giocatore con la tua esperienza, di inverno oltre alla preparazione fisica fa anche qualche ritocco tecnico/tattico o cerca solo di arrivare preparato fisicamente alla nuova stagione?

Negli ultimi anni cerco soprattutto di stare bene fisicamente, tatticamente non ho un compagno a casa con cui posso provare schemi. Al momento continuo a non avere qualcuno di fisso. Con Lee mi sono trovato bene ma abbiamo difficoltà di calendario, io preferisco giocare in Europa e lui in Asia. Non è una ricerca facile: il compagno ideale è europeo, che sia motivato per il doppio, con classifica tra 130 e 180 (se più alta va a giocare gli ATP, se più bassa rischiano di non entrare nei tabelloni dei challenger).

Programmazione per inizio 2016?

Sto valutando dei challenger in Asia, però devo valutare i voli e tutte le varie combinazioni, altrimenti Europa.

Non mi resta che augurare al novello sposo di togliersi ancora tante soddisfazioni negli anni a venire, sperando che riesca a trovare un compagno stabile e che la voglia matta di colpire quella pallina gialla continui ad accompagnarlo ancora a lungo.

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