ITF: i più giovani vincitori nella storia dei Futures

Stefan Kozlov

di Luca Brancher

Lo scorso anno, proprio nel mese di aprile scrissi un articolo in cui descrivevo i cento giocatori che, prima del compimento dei 18 anni d’età, erano stati capaci di aggiudicarsi un torneo future (che ricordiamo essere un circuito che ha fatto la sua comparsa alla fine del 1997). Se si considera che in questi quasi diciannove anni sono state organizzate oltre 8.000 competizioni, si tratta di un club abbastanza esclusivo, di prestigio, in cui sono certamente racchiusi buona parte dei giocatori divenuti in futuro i dominatori dei tornei ATP. La chiosa dell’articolo, infatti, recitava così

Per quanto dunque sia considerato “tennis minore”, il circuito ITF sa dare precise indicazioni su quale potrà essere il futuro andamento dei tornei importanti, soprattutto in un tennis sempre più fisico, dove i casi Wilander, Becker e Chang, vincitori Slam a 17 anni, sono da considerare esperienze più vicine alla fantascienza che non allo sport. Prima o poi tutti passano di qui, non è detto che tutti esplodano, ma è altresì difficile che chi diventa grande, non abbia prima vinto qualcosa a queste latitudini. Ed anche i casi Benjamin Becker e Isner, apparentemente vincitori “troppo tardi”, hanno la loro spiegazione nell’aver affrontato un percorso scolastico che ha permesso loro di diventare pro’ solo più avanti con l’età. “

Scendendo nello specifico, e volendo limitarci ai casi più eclatanti, si evinceva come due soli giocatori avessero trionfato in un future prima dei 16 anni (Gasquet e Ancic), ed in generale fossero rari i tennisti popolanti le parti alte della graduatoria mondiale senza allori ITF. Roger Federer, ma perché troppo anziano, Stan Wawrinka – che comunque raggiunse una finale – Roberto Bautista e Jo Tsonga, che avrebbero riempito il proprio tabellino prima dei 20 anni. Per approfondire ulteriormente questi aspetti, vi lascio entrare nel link sopra proposto, qui mi approndirò un altro tipo di questione, poiché, nell’anno intercorso, a quella lista si sono aggiunti altri dieci giocatori che hanno, dunque, portato il totale a 110. Dieci possibili futuri protagonisti, che andremo a scoprire.

N.B. i giocatori verranno qui presentati in base alla loro posizione nella graduatoria totale del “più giovane vincitore di un future”, quella in cui, ai primi due posti, troviamo, come detto precedentemente, Gasquet e Ancic.

TOMMY PAUL

 1

Un anno fa, Tommy Paul, stava cercando i punti necessari per ottenere una clamorosa wild card al Roland Garros: non ce l’avrebbe fatta, ma in Europa ci sarebbe andato egualmente, togliendosi non poche soddisfazioni, la prima appena atterrato oltre-Oceano, a Valldoreix, in Spagna, dove nel giorno del suo 18esimo compleanno si sarebbe tolto il “peso” del primo titolo ITF. In semifinale avrebbe sconfitto Taylor Fritz, battuto poi anche nella finale del Roland Garros juniores, torneo a cui giunse dopo essersi guadagnato un secondo sigillo pro, a Lecco. Ad oggi i tornei in bacheca sono diventati ben quattro, con il challenger a Charlottesville sfuggito senza un vero perché, contro un altro yankee, Noah Rubin. Entrato nei top-200, ambisce a salire ancora.

YOSUKE WATANUKI

2

Già salito al secondo posto del ranking juniores (grazie soprattutto alla vittoria a Porto Alegre), era difficile ipotizzare fosse pronto per una doppietta a livello pro, ed invece così è stato, entrambe in casa peraltro. Un nuovo Nishikori?

SOON WOO KWON

3

Nonostante i pochi tornei all’attivo, questo koreano che sta crescendo sull’onda lunga di Chung (dalla Korea ne stanno emergendo su diversi), ha già messo in cascina tre titoli e potrebbe costruirsi una discreta classifica di qui a breve.

AKIRA SANTILLAN

4

Terzo giocatore orientale, e secondo giapponese, anche se abbastanza improprio (ne avevamo parlato qua, della sua storia particolare). Si è messo in luce la scorsa primavera in Thailandia, mentre quest’anno ha giocato i primi otto future spagnoli, riportando il secondo successo (a Madrid, su quel cagnaccio di Steven Diez), e altri interessanti scalpi. Lo aspettiamo al prossimo scalino di crescita.

SUMIT NAGAL

5

Restiamo in Asia, ma ci spostiamo in India, per incontrare Sumit Nagal, indiano seguito dall’ex-pro argentino Mariano Delfino, che si è aggiudicato tre titoli lo scorso anno nel suo Paese Natale. Quesst’anno, per non rimanere troppo legato a casa, ha cominciato dalla Tunisia, ma ancora non ha piazzato quegli acuti necessari per acclararne un’eventuale futuribilità.

STEFAN KOZLOV

6

Vuoi vedere che ci siamo? La storia di Stefan Kozlov è abbastanza nota. Finalista, a sorpresa, in un challenger autunnale nell’anno 2014, il nativo macedone aveva faticato non poco a tenere alta la fiammella della speranza americana, tanto da dover emigrare in Europea,  nella parte finale della stagione, per aggiudicarsi un primo titolo ITF comunque tardivo. Quest’anno le vittorie sono già tre, oltre alla finale nel ricco challenger di Le Gosier. La recente vittoria a Little Rock contro Eric Quigley, a cui ha annullato ben sei match-point, dà l’idea di un giocatore finalmente sulla strada giusta: i top-200 ormai sono realtà.

STEFANOS TSITSIPAS

7

Il giovane greco, figlio di tennisti, ha da poco posto il secondo sigillo in bacheca, dopo il primo giunto lo scorso novembre a Nicosia, Cipro. Bel tennista, c’è da testarne la tigna per competere coi più forti.

CASPER RUUD

9

Figlio d’arte, ha giocato molto poco, se confrontato ad altri suoi connazionali, a livello pro’, eppure ha già portato a casa un successo, con un campo partecipanti piuttosto competitivo, a Mallorca.

DENIS SHAPOVALOV

10

Cresciuto un po’ all’ombra del connazionale Felix Auger-Aliassime, l’originario di Israele Denis Shapovalov ha già regalato due titoli ai suoi ammiratori e guarda con grande fiducia al suo futuro. Innanzitutto è uno dei soli 26 ad aver vinto la prima competizione prima dei 17 anni (a Weston, dominando l’intera contesa), e poi, a pochi giorni dal fatidico compleanno, ha vinto il 25.000$ di Memphis recuperando diverse situazioni complicate, che hanno rimarcato, così come la semifinale nel challenger di Drummondville, che la pasta di cui è fatto è davvero buona. Basterà?

MIKAEL YMER

11

Il fratello del recente trionfatore del challenger di Barletta, si è aggiudicato nel maggio scorso, il torneo con la finale più giovane nella storia delle competizioni ITF (contro Dragos Nicolae Madaras), ma ha per ora lesinato il suo impegno nel circuito maggiore. E’ ancora giovane, ma c’è chi giura  sia più forte del fratello maggiore (che in questa classifica si trova 98 posizioni più in basso.)

D’accordo, se siete arrivati fino a qua, vi meritate la classifica completa

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