Believe in your dreams

Thomas Fabbiano
di Thomas Fabbiano

Le ultime cinque settimane sono state un tour de force nel vero senso della parola.

Quattro nazioni raggiunte in circa 35 giorni intensissimi di partite, allenamenti, defaticamenti, aerei, traghetti. Giornate  tommyvertlunghe e faticose ad inseguire un obiettivo desiderato da diversi anni ma che solo negli ultimi 3 mesi ho pensato di poter realmente raggiungere.

Il 2016 è cominciato subito alla grande con i quarti di finale dell’ATP di Chennai. Una bella porzione di fiducia per proseguire l’anno con le migliori intenzioni.

Rientrato dalla trasferta australiana ho partecipato ai 3 tornei indoor europei di Sofia, Rotterdam e Marsiglia. Bilancio di 2 partite vinte e 3 perse. Strano ma vero, proprio in queste 3 sconfitte ho trovato le sensazioni migliori. Se in una di queste ho preso una stesa da Julien Bennettau, nelle altre 2 ho espresso in alcuni momenti un livello davvero alto. Diversi set point mancati sia a Sofia contro Brands che a Rotterdam contro Darcis. Entrambe perse con il punteggio di 76 64. Partite quasi identiche tra loro pur con avversari con caratteristiche opposte.

Se da una parte, dopo queste sconfitte c’era amarezza, dall’altra ho raccolto tutto ciò che di buono stavo facendo. Questa analisi si è rivelata in seguito una buona spinta e un buon modo di pensare.

Il torneo di Dubai è stato un altro passo avanti per il ranking e le sensazioni. Ottime vittorie contro Dodig e L. Mayer mi hanno regalato un secondo turno contro Tomas Berdich. Sconfitta netta contro un avversario chiaramente più forte ed esperto in questo momento.

Arriviamo così a quest’ultima trasferta da poco terminata. Comincio il tour asiatico da numero 130 del mondo del ranking. Parto subito forte con la vittoria del Challenger di Zhuhai in Cina per proseguire con il secondo turno a Guangzhou e le semifinali a Shenzhen e Raanana.

La prima vera chance per raggiungere i Top 100 l’ho avuta in semifinale a Shenzhen contro il cinese Wu Di. Una partita stranissima per la quale ci vorrebbe un quaderno per raccontare com’è andata, come ho giocato e si, come ho fatto a perderla.

Per chi non lo sapesse, sono stato in vantaggio 5-0 nel terzo set e ho mancato 5 match point di cui uno di questi con uno scambio da 28 colpi e concluso con un mio diritto fuori.

Una partita di occasioni non sfruttate, tensioni, mani nei capelli nel finale che però ha fortificato il mio carattere.

Il giorno dopo mi sono trasferito al Challenger di Raanana dove ho avuto la seconda chance per l’ingresso nei Top 100 nel match di terzo turno contro Ti Chen. Questa volta non ho avuto problemi nel chiudere la partita e ho conquistato matematicamente il tanto desiderato obiettivo dei primi 100. Un percorso cominciato 20 anni fa quando ho preso le mie prime lezioni e che sta proseguendo con capitoli sempre più interessanti.

Sono molto orgoglioso dei miei risultati e sento il dovere e il piacere di ringraziare tutti i miei allenatori e sostenitori che mi hanno permesso di scrivere queste bellissime pagine di tennis.

Ho molta fiducia nel Team attuale e sono certo che saprà consigliarmi e portarmi al raggiungimento di nuovi e stimolanti obiettivi.

A presto,

Fabs

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