Claire Liu, il futuro è tuo


Dietro ogni persona c’è una storia, quella di Claire Liu con il tennis inizia a 5 anni, alla “California Lutheran University” con l’allenatore Mike Gennette. Dopo la prima lezione, Claire non vedeva l’ora di tornare da lui e proprio Mike è stata la prima persona che le ha fatto capire quanto fossero importanti lavoro e dedizione per raggiungere qualcosa di importante. “Inoltre – continua l’americana – nei momenti in cui volevo quasi mollare mi ha sempre incoraggiato a fare di più, perché erano quelle le situazioni in cui dovevo dare il massimo.
Claire racconta anche un episodio. “C’è stato un attimo in particolare in cui ho pensato che volevo davvero vincere uno Slam. Stavo allenando il servizio e il mio coach mi aveva invitato ad effettuare l’ultimo servizio vincente, sfortunatamente avevo mancato il campo ed ero scoppiata in lacrime, ma Mike mi aveva consolato dicendo che avevo sempre un’altra possibilità. La settimana successiva mi ero ritrovata nella stessa situazione e chiudendo l’ultimo servizio in campo sono diventata la persona più felice nel mondo e ho realizzato in quel momento quanto volevo vincere uno Slam, giocare in uno stadio, tirare un vincente e vedere mille persone tifare per me. In quell’istante era bastato però il sorriso del mio coach e dei miei genitori”.
È un dritto in rete di Ann Li a regalare il successo più importante della sua giovane carriera a Claire Liu, classe 2000 e promessa del tennis statunitense. Claire infatti vince l’edizione del 2017 di Wimbledon junior superando in una finale combattuta e chiusa con il punteggio di 6-2 5-7 6-2 soltanto al 5to match point contro la connazionale. Un primo set concluso in maniera abbastanza rapida, vista la tensione avvertita dall’avversaria che non ha opposto alcuna resistenza nei primi 4-5 giochi del match, annichilita anche dalla buona tattica della nuova n.1 junior. Il secondo parziale è molto più equilibrato e la Li mostra finalmente sprazzi di buon tennis, aggredendo l’avversaria con buone accelerazioni e aumentando la percentuale di risposte in campo che nel primo parziale era molto bassa e aveva aiutato la Liu a mantenere i propri turni di servizio. Dal 3-2* la Li torna quella del primo set e in breve si ritrova sotto 5-3*, andando a servire per rimanere nel match. Tenuto il servizio sembrano arrivati i titoli di coda quando Claire Liu serve solo prime e si porta sul 40-0 ma qui, nonostante sia sicuramente più abituata a questi palcoscenici, una risposta profonda della Li, un doppio fallo e un gran passante cancellano i 3 match point e da questo momento comincia la gran rimonta della Li che, sostenuta a gran voce dal pubblico, porta a casa il set per 7-5 con un gran recupero in lob. Il terzo set è sulla falsariga del primo e, sul 5-2 40-30, la Liu può finalmente gioire per la vittoria appena ottenuta. Erano 25 anni (l’ultima vittoria era stata quella di Chanda Rubin, nel 1992) che non si assisteva a una vittoria americana sul manto erboso di Wimbledon.
Nella conferenza stampa successiva al trionfo la Liu ha lasciato alcune dichiarazioni.
È contenta di avere tante connazionali di ottimo livello: “Tutte le americane stanno facendo molto bene (ci sono 7 americane nella top 15, in ordine Liu, Osuigwe, Day, Anisimova, Johnson, Sewing, Li) , tanto che abbiamo avuto una finale tutta americana al Roland Garros (quella tra la Liu e la Osuigwe, la seconda nella storia visto che la prima risaliva al 1980). È davvero importante avere un gruppo del genere che si motiva a vicenda a migliorarsi ogni giorno“.
Nel 2017, a livello juniores la Liu ha vinto 23 partite e perso un solo match, quello in finale al Roland Garros contro Whitney Osuigwe. Per questo motivo la sua attività junior è giunta quasi al termine. “Continuo a migliorarmi ogni giorno, i risultati arriveranno. Ora giocherò come ultimo torneo juniores, gli Us Open“.
A questo successo si aggiungono i due ottenuti nei pro in questa stagione, in due tornei da 25.000 dollari, prima sulla terra verde di Naples (Florida) e sulla terra rossa di Caserta perdendo due soli set e sbaragliando la concorrenza.
Nella scalata al ranking Wta che probabilmente avverrà in maniera molto rapida, cambieranno tante cose nella vita di Claire ma rimane una costante, quella di Mike Gennette. “ Nonostante sia sempre più spesso in viaggio, cerco sempre di vedere Mike quando sono a casa, non penso di sbagliare mai tornando ad allenare le basi del mio gioco, è come se lui, come la mia famiglia, sia una costante nella vita e mi aiuta a mantenere la mente libera, è lui che mi ha fatto amare questo sport e non potrò mai ringraziarlo abbastanza“.

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