La Pressione, questa … conosciuta


SAGHE MENTALI IN STATO DI GRAZIA
La Rubrica dell’(In)Esperto di Stefano Grazia
EPISODE 10_SALTO DI CATEGORIA SI MA ANCHE NO … E LA PRESSIONE, QUESTA … CONOSCIUTA

Avendo sotto gli occhi I risultati di quest’anno di Arianna Capogrosso, risultati che pochi italiani/e prima di lei hanno mai ottenuto, anch’io mi son chiesto come alcuni di voi se non fosse il caso ora di provare la categoria superior. Il Prof Buzzelli che la segue dal punto di vista atletico e che ha venduto al padre, che e’ un coach, il suo ormai famoso (o famigerato, dipende dai punti di vista) SensoTraining, mi rispondeva che in realta’ era gia’ nei programmi … voglio pero’ aggiungere una cosa, rivolgendomi soprattutto ai bogar e ai nuntio: se da un lato giocare coi piu’ grandi e prendere qualche bella stesa fa sicuramente bene alla salute del 12-14enne,c’e’ anche da dire che molto spesso la fuga nelle categorie superiori e’ una scusa per fuggire il confront coi pari categoria dove l’obbligo di vincere crea talora o anche il piu’ delle volte una insopportabile pressione: in fondo se perdi con uno piu’ grande di te sei giustificato…arriva, forse per tutti, un momento-forse una fase di passaggio- in cui i ragazzini, insomma, preferiscono giocare e perdere coi piu’ grandi piuttosto che affrontare il pari eta’ o addirittura un avversario di un anno o due piu’ giovane … la presunta ‘isteria’ della Capogrosso (raccontata con riprovazione da un Viandante Occasionale) dunque potrebbe semplicemente essere la spia della ‘pressure’ di dover confermare sempre gli eccellenti risultatri ottenuti (e si, lo so, non ci vuole uno psicologo di fama mondiale per raggiungere tali conclusioni ) quindi la mia conclusion, generalizzata, e’ che si, benissimo giocare qualche torneo senza pressure ma al tempo stesso secondo me puo’ essere ancora utile giocare ogni tanto qualche torneo nella tua categoria e non giustificare troppo la fuga …dalle responsabilita’!
Adesso mi rendo conto che dovrei sviluppare un po’ l’argomento perche’ altrimenti l’articolo e’ un po’ troppo corto e uno potrebbe dire: si, vabbe’, ma non lo potevi scrivere subito come un Post e da li’ magari si sviluppava l’argomento … mmm si, forse, ma da quando ci siamo trasformati in una Chat Line se da un lato e’ bello sapere che c’e’ sempre qualcuno che ti possa tenere compagnia, su Spazio tennis a parlare di Tennis e Figli o su UbiTennis a parlare di Rogi e Rafa e, non dimentichiamolo, del Goat (argomento tra l’altro sempre piu’ intricate perche’ se e’ vero che Federer non puo’ essere giudicato il piu’ grande di sempre perche’ al suo apice aveva I confronti diretti con Nadal (e non solo) a suo sfavore, come la mettiamo col nuovo candidato che e’ 0-5 con The Djoker, e per di piu’ su tre superfici diverse? Da farci subito un articolo…), dicevo che, e noterete che come allungo io la broda non c’e’ nessuno, da quando ci siamo trasformati in chat a volte alcuni argomenti si perdono, sommersi da 40-50 post del tipo ‘mi ami? Chiudi prima tu, no chiudi prima tu, si ma dimmi che mi ami’. E questo della PRESSURE, che abbiamo comunque piu’ volte affrontato meriterebbe ulteriori approfondimenti: Federico Di Carlo, definito da Monet uno strizzacervelli quando in realta’ e’ una sorta di Mental Tutor e la differenziazione e’ intesa in senso positivo, potra’ sicuramente pescare nel suo repertorio una serie di definizioni di quelle che io chiamo alla Baci perugina (o alla Leo Buscaglia), ma quello che vorrei da lui e’ una serie di esempi pratici, magari che sconfinino nell’aneddotica, caso per caso, e come ha risolto, se lo ha risolto, il problema. Perche’ alla fine io rimango sempre dell’idea che il Mental lo puoi insegnare solo, e comunque in minima parte, a chi los cojones li ha gia’. Da parte mia posso ripetere quello che disse gia’ tre,Quattro anni fa Jose’ Lambert, uno egli Head Coaches della Bollettieri, a mio figlio, e cioe’ che a quell’eta’ la maggior pressione la si provava giocando contro un avversario piu’ giovane e contro…una femmina. Il che mi ha fatto subito pensare: cavolo, le donne sono svantaggiate: loro contro le femmine ci giocano quasi sempre! Be’, guardate che e’ una Battuta relative: in effetti quante ragazzine giocano da dio contro i maschietti, quando possono appoggiarsi ai colpi e comunque giocare senza avere nulla da perdere, per poi naufragare miseramente quando devono affrontare un avversario del loro stesso sesso. Capita anche e soprattutto fra I Tristonazzi Adulti: quante volte mia moglie si e’ sentita dire, dopo che aveva strapazzato l’avversaria magari 61 62, a mo’ di giustificazione: ah si, ma sai: io sono abituata a giocare con gli uomini… Al che mia moglie, che comunque e’ una che giocava tirando a tutta col drittaccio imparato osservando Camporese e che quindi e’ esattamente il contrario di una pallettara, rispondeva acida: ah, si? Ma guardati un po’ in giro: quanti tornei ci sono in cui I maschi e le femmine giocano insieme? Meglio che impari allora a giocare contro le donne ….


Ma tornando a bomba, la Pressione, questa sconosciuta …. o conosciuta bene, benissimo, se e’ vero che anche fra volgarissimi Tristonazzi e’ spesso di casa sottoforma di Virus del Servizio o d’Incapacita’ di battere gli Inferiori o semplicemente sottoforma di Braccino nei Punti Importanti, come la superiamo o semplicemente come la controlliamo se e’ vero, come e’vero, che la prima cosa da farsi e’ riconoscere la sua Esistenza?

Vediamo se Qualcuno ha qualche suggerimento concreto … qualche trucco, qualche espediente pratico, qualche riferimento letterario o anche biblico …

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