Beatrice Torelli: “Finalmente torno a giocare e a vincere”


Tutte le ragazze che riusciranno a qualificarsi per disputare le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia saranno soddisfatte per l’impresa sportiva, ma, forse, una di loro ha ragione di essere più soddisfatta delle altre, perché la vittoria nel torneo open di Ortisei “Amateur Sport Verein”, che le è valsa la certezza di poter disputare le prequalificazioni al Foro Italico, significa anche e soprattutto la certezza di essere tornata a livelli elevati agonistici e sportivi, dopo una lunghissima assenza dai campi da gioco di oltre un anno per un problema alla spalla.
Stiamo parlando di Beatrice Torelli, una bella ragazza emiliana di diciannove anni, sempre sorridente, tre le più brave in Italia della sua età a livello giovanile, capace di arrivare fino alla posizione numero 51 del ranking mondiale ITF Junior nel 2015, che le è valsa la partecipazione a tutte le prove del Grande Slam Junior. Beatrice sembrava destinata a rappresentare un punto di forza dell’Italia femminile del tennis, in quel ricambio generazionale che stiamo vivendo in questo periodo, ma un brutto infortunio alla spalla ha bruscamente fermato la sua attività, mettendo a serio rischio il proseguimento della carriera. Beatrice però non si è mai arresa e la conquista delle prequali degli Internazionali BNL sono il frutto della sua grande volontà di tornare nel tennis che conta.
Intervistiamo Beatrice Torelli in esclusiva per SpazioTennis per ripercorrere la vittoria nell’open di Ortisei e per parlare della sua nuova carriera tennistica, iniziata proprio in questi mesi.
Beatrice, intanto come stai? E’ ormai definitivamente passato il brutto infortunio alla spalla?
“Per fortuna ora sto bene. La spalla è guarita completamente, ora posso fare tutti i movimenti in sicurezza senza sentire alcun dolore. E’ un calvario che finalmente sembra essere finito. Mi sono bloccata a marzo dello scorso anno, sono stata oltre sei mesi senza poter toccare la racchetta, ma facendo solo riabilitazione e esercizi fisici, poi da ottobre ho ripreso, molto gradualmente, ad allenarmi con la racchetta e, finalmente a febbraio di quest’anno ho fatto il primo torneo open e poi subito dopo, a marzo, ho partecipato all’open valevole per le prequalificazioni agli Internazionali BNL d’Italia a Ortisei”.
E sei tornata subito alla vittoria. E’ stata una sorpresa oppure te lo aspettavi?
“Io sono andata a Ortisei per riprendere confidenza con il ritmo della partita che è sempre diverso dall’allenamento, ma non mi sarei mai aspettata di vincere. Il mio obiettivo era fare delle buone partite e stare in campo il più possibile, tra l’altro il tabellone era di primo ordine, io ero solo la testa di serie numero sei, è stata davvero una grande sorpresa anche per me stessa questa vittoria”.
Ripercorriamo allora il cammino verso la vittoria. Quali sono state le partite più impegnative?
Io sono entrata in tabellone agli ottavi di finale e ho vinto con Viola Cioffi per 6-2 6-3. E’ stata una partita importante perché l’esordio è sempre difficile in queste competizioni e serve a prendere le misure anche sul tipo i superficie in cui si gioca. Nei quarti di finale ho trovato Corinna Dentoni, che, in teoria, sarebbe dovuta già essere un ostacolo insormontabile per me, invece sono riuscita a fare il mio gioco, a tenere le redini della partita dalla mia parte e, giocando sempre meglio, game dopo game, sono riuscita a portare a casa la partita ancora con il punteggio di 6-2 6-3. In semifinale ho trovato Alberta Brianti, che è nella storia del tennis italiano e vanta un’esperienza infinita di partite, ma anche contro di lei sono riuscita a condurre il gioco e a non permetterle di prolungare gli scambi. Ho vinto il primo set 6-3 poi lei si è dovuta ritirare e non è mai bello vincere per il ritiro dell’avversaria, ma stavo giocando veramente bene. Oramai ho iniziato veramente a crederci nella vittoria finale principalmente perché stavo giocando molto bene e poi perché in finale trovavo Verena Hofer, che conosco molto bene, l’ho affrontata parecchie volte e sapevo benissimo cosa dovevo fare per metterla in difficoltà. Verena giocava in casa, aveva tutto il tifo dalla sua parte, ma forse questo le ha portato anche un po’ di tensione. Io sono rimasta sempre concentrata, ho imposto il mio gioco e alla fine ho vinto per 6-2 6-2”.
Adesso andrai al Foro Italico, debuttando come tennista, ci sei mai stata da spettatrice?
“Ci sono stata alcuni anni fa, dopo aver giocato un torneo ETA under 14 al Parioli, ci avevano regalato i biglietti per poter entrare al Foro Italico. Ricordo un’atmosfera fantastica, difficile da descrivere, tantissima gente a tutte le ore e in tutti i campi. Andavamo anche a vedere gli allenamenti dei giocatori e delle giocatrici professioniste, restando estasiate, per me era un sogno che si avverava, ora mi sto già emozionando al pensiero di poterci entrare da tennista”.
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Immagino che non vorrai solo entrare, ma anche provare a vincere per arrivare a poter disputare le qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia.
“Già giocare al Foro Italico è un sogno che si avvera, sicuramente darò il meglio di me stessa per cercare di vincere tutte le partite che mi vedranno impegnata. Sarà difficilissimo arrivare fino in fondo, ma ci proverò e comunque sono certa che sarà una bellissima esperienza di crescita sia dal punto di vista umano che tennistico”.
Ora che sei tornata a tempo pieno nel circuito quali sono i tuoi programmi tennistici?
“Adesso sto giocando la serie B con il mio circolo, lo Sporting Club Sassuolo, però sicuramente conto al più presto di rientrare anche nel circuito ITF. Dovrò ripartire dalle qualificazioni dei tornei da $15.000, ma piano piano conto di recuperare il ranking necessario anche per poter disputare tornei da $25.000 entro la fine dell’anno”.
Ti sento molto ottimista, come è giusto che sia, per il futuro. Non hai mai smesso di credere di poter diventare una tennista professionista?
“Ho avuto la grande sfortuna dell’infortunio alla spalla, che è fondamentale per ogni tennista, ma non ho mai smesso di crederci. Ora sono a credito con la sorte e spero che, prima o poi, avrò le mie soddisfazioni. Non ho fretta di tornare subito ai vertici, sono ancora molto giovane, l’anno in cui sono stata ferma lo recupererò prima di chiudere la carriera. Sono molto carica e desiderosa di provarci con tutta me stessa”.
Parliamo del tuo gioco. Quali sono i punti di forza e quali invece i colpi su cui sai di dover lavorare ancora molto?
“Io cerco sempre di condurre il gioco, non aspetto mai l’errore dell’avversaria. Il colpo principale è il dritto, infatti spesso mi sposto spesso per giocare di dritto, con cui cerco di chiudere il punto con un vincente. Bisogna sempre migliorarsi in tutti i fondamentali, ma adesso quello in cui faccio più fatica è il servizio, del resto dopo l’infortunio alla spalla, per non rischiare ricadute, ho lavorato molto poco negli ultimi mesi sul servizio e in futuro dovrò cercare di lavorare con il massimo impegno per migliorare il primo punto del gioco”.
C’è qualche giocatrice a cui ti ispiri e che ti piace più delle altre?
“Maria Sharapova, senza dubbio. Purtroppo è stata coinvolta in questa vicenda di doping e ci sono rimasta malissimo, ma è sempre stata il mio idolo fin da bambina e mi sono sempre ispirata a lei per il modo di giocare”.
Tra le ragazze italiane della tua età, chi pensi che possa diventare una top player o comunque la più brava di tutte voi?
“Sicuramente Jessica Pieri. Gioca veramente bene, è completa, ha una testa fantastica, sa sempre dove mettere la palla e sa cambiare tattica a seconda dell’avversaria. Io credo e spero per lei che possa diventare una top player”.
C’è un campo che ti piace più di altri, per atmosfera, tradizione o per qualsiasi motivo e nel quali vorresti assolutamente arrivare a giocare da professionista?
“La risposta è facilissima: Wimbledon. Io ho avuto la fortuna di giocarci da Junior, si vive in mondo a parte, è un’atmosfera particolare, indescrivibile, solo giocando in quei campi in erba ci si rende conto di cosa sia il tennis. Anche giocare sull’erba è una sensazione stranissima, ci vorrebbe una preparazione specifica che in Italia non riusciamo a fare, ma a me piace molto, perché è molto veloce, i punti si chiudono più rapidamente e si adatta bene al mio gioco”.
Infine volevo chiedere la tua opinione su Tathiana Garbin, che ha lavorato con il tuo gruppo per alcuni anni e ora è diventata capitano di Fed Cup. Pensi che la scelta della Federazione di puntare su di lei sia stata giusta?
“Sono contentissima per Tathiana. E’ veramente molto brava e si prende a cuore tutte le ragazze con cui lavora. Credo che sia il giusto premio all’ottimo lavoro che stava facendo con le ragazze della mia età e che, se avrà il tempo per lavorare con calma, riuscirà a dare grandi soddisfazioni a tutto il movimento tennistico italiano”.

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