Claudia Giovine: “Il Foro Italico è sempre un’emozione bellissima”

Claudia Giovine

di Sara Montanelli

Claudia Giovine, classe 1990, sarà un’altra racchetta che parteciperà alle pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia 2016. Claudia, cugina di Flavia Pennetta, è pronta per entrare nel circuito maggiore e spera che il Foro le offra questa opportunità.

Cosa vuol dire per te tornare a giocare al Foro Italico?

Tornare a giocare al Foro per me è un’altra possibilità per esprimere il mio gioco, per provare ad entrare nel circuito maggiore con più consapevolezza. È sempre un’emozione bellissima, spero di poterla sfruttare a pieno quest’anno.

Sei in Tunisia da ormai due settimane, come sta andando?

Sono venuta in Tunisia per provare a giocare più partite possibili, visto che è inizio anno provo da subito ad entrare in competizione. Mi sento abbastanza bene, soprattutto fisicamente sono molto contenta di come sto lavorando. A Foligno mi stanno seguendo tutti molto bene, dai preparatori atletici agli allenatori. Sto lavorando con Fabio Gorietti, Nicola Rambotti e Sebastian Vazquez, e sono contenta di come giorno dopo giorno sto cercando di trovare un obiettivo differente, sempre positivo. Questa settimana mi concentrerò più sul singolo anche se giocherò il doppio con una ragazza indiana. Vediamo come andrà, speriamo che giri bene, sono abbastanza carica.

In passato hai avuto come coach tua mamma. Com’è il rapporto tra una mamma-coach e una figlia-giocatrice?

Mia mamma mi ha insegnato a giocare a tennis, ci siamo separate quando io avevo 19 anni. Sono arrivata a un livello di maturazione in cui non potevo più sostenere questo tipo di rapporto perché dal mio punto di vista era molto pesante, anche se lei mi ha sempre dato tanto e continua a darmi tanto. Purtroppo non è semplice per un genitore entrare nel ruolo di allenatore e dividersi anche come madre, lei ha fatto sempre molta fatica sotto quel punto di vista, però mi ha sempre voluto un gran bene e anche adesso continua a starmi vicino e ad accettare le mie scelte.

Cosa ne pensi del “caso Sharapova”?

Ad essere sincera non ho seguito benissimo la situazione. Lei dice di aver preso un dosaggio maggiore, di essersi dimenticata di leggere un’email. Credo che come professionista ognuno di noi debba stare attento alle regole anche se non è facile, devi sempre badare a tante cose, ma una professionista come lei, che ha un grande staff dietro, non si può permettere di fermarsi per una svista del genere.

Se dovessi pensare al tuo successo più bello quale sarebbe?

La partita più bella che ricordo, che mi ha trasmesso tantissime emozioni, è stata quella contro Maria Elena Camerin, un po’ di anni fa, al $50.000 di Reggio Emilia, sulla terra. Mi piacevano le sensazioni che avevo, mi piaceva il pubblico dalla mia parte, il modo in cui giocavo. Quella è stata una grandissima emozione per me.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Giocare questi due anni al massimo, dare tutto quello che posso dare dentro al campo, continuare a crescere come atleta e costruirmi fisicamente, poi spero che il resto venga da sé. Io continuerò a lavorare e a dare tutto quello che posso a questo sport, principalmente per me stessa.

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