Claudio Panatta: “Siamo pronti al salto di qualità”

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(Team Accademia Panatta)
di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)

In occasione del VI torneo internazionale di Roma, manifestazione senior Itf che si sta disputando presso il circolo sportivo All Round di Roma, abbiamo intervistato il direttore tecnico del torneo Claudio Panatta. Il tecnico nazionale ha raccontato ai “microfoni” di Spazio Tennis come nasce l’idea di organizzare un torneo senior, le sue aspirazioni future in veste di fondatore dell’Accademia e molto altro ancora.

Come nasce l’Accademia Panatta? A chi è rivolta e soprattutto come si è evoluta nel tempo?

L’Accademia nasce nel 2005 da una mia idea di portare in questo club una scuola in grado di formare dei giocatori di tennis. Il circolo ci supporta al 100% e non possiamo che essere felici di lavorare in questa struttura meravigliosa immersa nel verde. L’Accademia è rivolta a tutti, sia ai ragazzi che alle ragazze che vogliono iniziare a giocare a tennis e tentare la strada del professionismo, ma anche agli adulti che vorrebbero perfezionare il loro gioco e i propri colpi. Il tutto sempre sotto l’attenta osservazione del nostro staff. In questi 10 anni si è evoluta molto specialmente sotto l’aspetto dell’insegnamento cercando di operare sempre più ad alto livello. Nel tempo siamo diventati una scuola federale a tutti gli effetti partendo dalla cosiddetta standard school sino alla top school di oggi con le famose cinque stelle certificate dalla FIT. I nostri sono tutti maestri FIT qualificati e con i titoli necessari per poter insegnare questo sport a partire dal minitennis sino agli allenamenti adatti al professionismo.

Quanto incide sul vostro lavoro un circolo sportivo come l’All Round? A prima vista ci pare un vero e proprio gioiellino…

L’ambiente è eccezionale, inoltre il tennis è molto appartato rispetto al resto del circolo ed offre una tranquillità fuori dal comune. Non sono molti i circoli con questo spazio esterno leggermente staccato da quello interno che consente di avere quella calma necessaria per potersi allenare al meglio. Ci riteniamo molto fortunati anche perché a Roma circoli di questo tipo non sono facilmente rintracciabili. Qui abbiamo una mentalità molto aperta, le persone che gestiscono la struttura ci lasciano spazio per poter insegnare ed hanno per nostra fortuna molta voglia di investire. Quest’estate verranno realizzati nuovi campi per poter consentire sia ai soci che all’accademia di poter operare senza doversi sacrificare troppo. A breve termine saranno realizzati due campi in terra rossa mentre tra qualche mese, ovvero dopo l’estate, dovrebbero darci il permesso per fare altri tre campi (dietro al campi coperti) in greenset, una superficie resinosa. Saremo il primo circolo a Roma ad avere almeno 5 o 7 campi coperti, d’altronde le aspettative del Circolo sono alte e noi vogliamo rispondere al meglio a queste esigenze.

Come mai avete deciso di ospitare un torneo senior grado 3? Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?

Innanzitutto perché si tratta di un torneo internazionale e qui in Italia di tornei di questo tipo ce ne sono davvero pochi. Si è creata questa opportunità dovuta al fatto che il torneo non venisse più disputato ai campi del New Penta. Il circolo si è offerto di subentrare e l’ITF è stata ben contenta, conoscendo la struttura e il nostro modo di lavorare, di consentirci di organizzare questa manifestazione qui all’All Round. L’intenzione come detto è quella di crescere, oggi ospitiamo questo torneo grado 3 ma il nostro obiettivo è arrivare ad organizzare molto presto un torneo di grado 1. Ciò dipenderà dai giocatori che si iscrivono al torneo ed al passaparola. Chiaramente bisognerà incentivarli creando un gruppo di giocatori forti che vengono a giocare qui a Roma. Non deve rimanere però sconveniente venire a giocare nella capitale, credo che chiunque debba sentirsi onorato di venirci perché è una città straordinaria che offre opportunità uniche al mondo e poi perché ha la possibilità di disputare un torneo in un circolo che è un vero e proprio fiore all’occhiello. Roma e All Round sono un connubio perfetto senza presunzione alcuna.

Si aspetta un buon seguito di pubblico? Dov’è che può crescere maggiormente il tennis nel vostro circolo?

Nel circolo abbiamo più di 4000 soci, se solo venisse il 10% di loro già staremmo pieni. Quindi di conseguenza ci risulta abbastanza facile aver un ottimo seguito di pubblico. Si sta creando un bel gruppo di tennisti all’interno del circolo che segue molto il tennis anche in televisione e sono sicuro che con questa passione che sta via via crescendo tra venerdì e sabato, i giorni delle finali, assisteremo ad una vera ondata di persone. Mi ha fatto piacere intanto vedere tanto coinvolgimento e partecipazione da parte dei soci, il fatto che rispondano in questa maniera alle iniziative non può che lusingarmi. Il tennis in questo circolo deve e può crescere ancora molto come per esempio tra gli adulti, nelle coppe a squadre e nelle coppe federali ma d’altronde siamo ancora giovani come attività tennista adulti, diverso è il discorso sotto il profilo dei ragazzi dove siamo già molto avanti. La nostra intenzione e quella del circolo è quella di collaborare insieme per migliorarci sempre di più.

C’è la possibilità dunque di assistere a qualche torneo giovanile nei prossimi anni?

Stiamo disputando le gare a squadre del circuito provinciale e ci stiamo qualificando per i circuiti regionali. Dopodiché vedremo le squadre come proseguiranno e trarremo le nostre conclusioni. Nonostante siano tutti molto giovani e si stiano comportando egregiamente bisogna comunque lasciarli lavorare senza mettergli troppa pressione. Hanno bisogno di lavorare con estrema tranquillità solo così potranno ottenere risultati. Detto questo siamo molto fiduciosi e attendiamo speranzosi.

Come giudica il livello del torneo senior in corso?

Il livello è destinato ad aumentare con l’avanzare del torneo, già nei prossimi giorni ci sono partite più interessanti perché scendono in campo gli over 35 e 40 che, senza nulla togliere ai giocatori di età più avanzata, offrono uno spettacolo di maggiore qualità per ovvi motivi anagrafici. Considerando il grado 3 ritengo sia un torneo di livello alto. Vogliamo partire da un punto di partenza come questo con coloro che si sono iscritti quest’anno per poi arrivare come detto ad organizzare qualcosa di più grande in un ambiente con maggior qualità tennistica. I giocatori valuteranno se siamo all’altezza di poter ospitare una manifestazione più importante difatti chiederemo loro a fine torneo una loro impressione sull’organizzazione e tutto ciò che riguarda la parte tecnica del torneo nella speranza di aver risposto in maniera esaudiente. L’unica cosa certa è che nella vita si può sempre migliorare in qualcosa…

Quanto manca secondo lei per il salto di qualità e per far sì che questo circolo possa ospitare tornei di maggior prestigio? 

In questa settimana dovremo capire se siamo adatti e pronti a fare il salto di qualità. Per me sì perché siamo abituati a lavorare sodo e bene attraverso un perfetto lavoro di squadra. Siamo un team affiatato che cerca di portare a casa i risultati per il circolo attraverso impegno e professionalità. Tra noi dell’accademia e l’All Round c’è uno strettissimo rapporto di collaborazione e fiducia, tanto è vero che mi piace dire che non ci sentiamo affatto staccati dal circolo bensì un tutt’uno con loro.  Per avere un grado maggiore ci vogliono giocatori che in classifica mondiale ITF siano in alto, questo sappiamo che è dato da svariati fattori: primo fra tutti il passaparola tra giocatori che dovranno, spero, trovarsi bene sotto ogni punto di vista a partire dall’alimentazione, all’organizzazione e all’albergo. Insomma, dovremo prestare un ottimo servizio che dovrà contraddistinguerci da altri tornei e che ci servirà come buon bigliettino da visita per l’organizzazione di manifestazioni future.

 

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