Lizette Cabrera: “Giocare gli Australian Open è un sogno che si realizza”


Se mi avessi detto prima di questi tornei che avrei chiuso la stagione in questo modo, sarei rimasta letteralmente scioccata.
È questo il commento di Lizette Cabrera, 18enne australiana, a riguardo del pazzesco finale di stagione che l’ha vista chiudere con uno score di 23 vittorie e 5 sole sconfitte. Due i titoli, consecutivi, nei 25 mila dollari di Tweed Heads e Brisbane e una finale prestigiosa nel 50 mila dollari di Toyota. Un best ranking al no. 213 e a questo si aggiunge la notizia più bella dell’anno, con la wild card ricevuta per il main draw degli Australian Open 2017. L’australiana, classe 1997 e originaria delle Filippine, ci ha raccontato le emozioni di questa splendida stagione.
Come hai iniziato a giocare a tennis? C’è stato un momento in cui hai capito che potevi diventare una tennista professionista?
Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 4 anni e mezzo. Tutta la mia famiglia praticava questo sport ma è stato soprattutto mio padre a insegnarmi le basi del tennis. Non c’è stato un vero è proprio momento in cui ho scelto di diventare una tennista, fin da piccola il mio sogno è sempre stato quello di diventare una tennista professionista, era davvero tutto ciò che volevo.
Le tue origini sono asiatiche, puoi raccontarci qualcosa sulla tua storia? Come ti trovi in Australia?
I miei genitori sono originari delle Filippine ma sono nata e ho sempre vissuto in Australia, sono grata ai miei genitori per questo loro spostamento visto che in questo modo abbiamo potuto avere una vita migliore. Amo l’Australia e sono così fortunata a vivere in un luogo tanto splendido. Sono stata nelle Filippine solo una volta nella mia vita per un torneo juniores, ma ovviamente mi sento vicina a questo paese visto che gran parte della mia famiglia vive ancora qui.
Come descriveresti il tuo gioco? Dove ti alleni?
Posso definirmi come una tennista aggressiva che ama usare diverse variazioni nel suo gioco. Penso che la forza mentale sia una delle mie qualità più importanti, ogni volta scendendo in campo sono molto concentrata e non mollo fino all’ultima pallina, anche se il punteggio non mi è favorevole. Mi sto allenando alla National Academy a Brisbane. Ultimamente sto lavorando sul servizio e sto provando a dare maggiore spin alla pallina.
Il 2016 può essere diviso in due parti, una prima più complicata e una seconda semplicemente incredibile. C’è stato un match che consideri come il punto di svolta della stagione?
Non direi che il mio inizio di stagione sia stato completamente brutto. Ho battuto alcune buone tenniste ma non sono mai riuscita ad andare avanti nei tornei. Sono andata in Giappone e poi in America a metà anno e questi viaggi sono stati veramente dei punti di svolta, ho imparato molto su me stessa e sul mio tennis, soprattutto perché ho viaggiato da sola e senza nessun coach. Ho giocato alcuni buoni match in questi tornei ed è qui che è cambiata la stagione.
Come dicevo, l’ultima parte di stagione è stata pazzesca. Hai vinto due tornei da 25 mila dollari, hai raggiunto una finale in un 50 mila dollari e hai ottenuto tanti altri ottimi risultati. Ti aspettavi una seconda parte di stagione di questo livello? Quale torneo ricordi con più piacere?
Ovviamente lavoro tanto e questi sono i risultati che voglio ottenere. Ho avuto molta fiducia nel mio gioco ma se mi avessi chiesto prima di questi tornei che avrei chiuso la stagione in questo modo, sarei rimasta letteralmente scioccata. Non riesco a scegliere un match ma ricordo molto chiaramente la finale del primo 25.000 dollari vinto, ricordo anche il 50.000 dollari giocato in Giappone dove ho fatto finale e ho battuto la mia prima top 100, la no. 75 Kurumi Nara, nonché ex no. 35 del mondo.
Pochi giorni fa è arrivata la notizia della wild card in tabellone per gli Australian Open, come ti sei sentita dopo aver ricevuto la notizia?
Ero al settimo cielo. Non riesco neanche a spiegare le emozioni che ho provato perché ancora non credo sia vero. Quando mi hanno dato la notizia ho urlato e ho iniziato a saltare [risata]… è un sogno che diventa realtà e sono davvero grata a tutti per questa chance.
Ormai sei la quarta tennista australiana per ranking, pensi ci sia una possibilità di giocare la Fed Cup il prossimo anno?
Mi farebbe piacere giocare per la mia nazione. Giocare la Fed Cup con l’Australia sarebbe fantastico, un altro sogno che si avvera ed è uno dei miei obiettivi anche per il prossimo anno.
Sei contenta nel vedere la Kerber al primo posto del ranking?
È davvero bello vedere la Kerber al no. 1, merita assolutamente questa posizione e tutto il suo lavoro e la determinazione sono d’ispirazione per ogni tennista. La mia tennista preferita è Victoria Azarenka anche se al momento non è nel tour. Dopo la nascita del bambino spero torni presto nel circuito Wta.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2017? E il tuo sogno?
Il mio obiettivo è quello di giocare al meglio in estate e spero di partecipare a più tornei Wta possibile, provando a chiudere l’anno nelle top 100. Il sogno è quello di vincere uno Slam e diventare no. 1 del mondo.
Vista anche la giovane età hai giocato la maggior parte dei tornei in Australia o Asia, pensi ci sia una differenza di livello tra questi tornei e quelli europei?
È difficile giocare in Australia ma credo che giocare al di fuori del mio continente sia ancora più complicato, semplicemente per il fatto che molte tenniste non arrivano a giocare in Australia per il costo elevato dei voli e di tutto il resto. Ad ogni modo ogni torneo è difficile e per questo credo sia giusto mischiare i tornei australiani con quelli europei.
Utilizza tre parole per descriverti fuori dal campo. Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Estroversa, forte e positiva. Amo ballare, leggere e… il cibo [risata]. Mi piace passare il tempo con la famiglia e gli amici ed è questo che faccio nel tempo libero.

Leggi anche:

    None Found