Luca Fiaschi (pres. Tc Poggibonsi): “Lo slogan di questa edizione? Più qualità, meno quantità”

Open Poggibonsi 2016
(Finalisti del torneo Open di Poggibonsi)
di Claudio Maglieri

Il secondo mandato di Luca Fiaschi, numero 1 del Tc Poggibonsi da ben sei anni, sta per terminare: a fine dicembre, infatti, ci sarà il passaggio di consegne con Claudio Petreni, il quale dovrà proseguire il buon lavoro svolto dal suo predecessore. Nel frattempo, l’attuale presidente gongola: nei sui anni di gestione il circolo toscano è stato sottoposto un lifting di primissima qualità, inoltre la 17° edizione del Trofeo ChiantiBanca (torneo Open in cui lo stesso Petreni era responsabile organizzativo) ha fatto il pieno di consensi.

“Io ed i miei consiglieri abbiamo deliberato molti investimenti per ammodernare il circolo – spiega – la struttura e gli impianti hanno subìto grossi interventi, in sei anni abbiamo speso quasi 250.000 euro: come si dice in Toscana, abbiamo rivoltato il Tennis Club come un calzino. Oggi abbiamo quattro campi in terra e due in Play-it, ne siamo orgogliosi”.

Nonostante gli sforzi enormi, avete presentato anche in questo 2016 un torneo Open dal montepremi importante (5000 euro).
“Per questo dobbiamo ringraziare gli sponsor, in particolare ChiantiBanca: credono molto nei valori dello sport e nei nostri progetti sociali, in noi hanno trovato una partnership importante per cui ci appoggiano. A meno di stravolgimenti, il montepremi rimarrà lo stesso anche nel 2017: ma di queste cose dovrete chiedere a Petreni”.

Appunto, Petreni: cosa vuole dire al suo successore?
“Auguro a lui ed ai consiglieri di gestire il circolo nel miglior modo possibile, so che hanno le competenze per farlo: faccio a loro un grosso in bocca al lupo. Quanto a me, continuerò dare il mio supporto da socio e da giocatore: in questi anni ho dato al Tc Poggibonsi molto del mio tempo libero, sottraendolo a famiglia e lavoro. L’ho fatto con piacere, sia chiaro: certo, se ci sarà dare qualche consiglio…”.

Torniamo all’Open, che quest’anno ha battuto ogni record per quanto riguarda la presenza di pubblico.
“In effetti è cosi, nelle edizioni precedenti non c’era tutto questo seguito: quest’anno, anche grazie al supporto dei media, hanno partecipato tantissimi giocatori di seconda categoria e questo in passato non succedeva. Siamo riusciti a mettere in campo dei tennisti importanti già nei primi giorni, per cui la tribuna era piena anche martedì e mercoledì quando le volte scorse si cominciava a vedere gente al giovedì e al venerdì”.

Unico neo: tanti seconda categoria, ma meno iscritti rispetto alle edizioni precedenti.
“Vero, ma come ho detto hanno partecipato oltre cinquanta tennisti di seconda categoria per cui il livello tecnico è aumentato: meno quantità e più qualità, è questo lo slogan della 17° edizione. Prossimo anno? Dipende da chi vorrà venire a giocare”.

Magari tornerà Matteo Trevisan, vincitore quest’anno.
“Lo spero, sarebbe bello rivederlo ed abbracciarlo. Si è dimostrato un bravissimo ragazzo, è stato disponibile e gentile con tutti, sia con i bambini che con i soci del circolo: stesso discorso per gli altri partecipanti, tutti quanti si sono comportati bene. Li ho visti contenti di giocare a Poggibonsi, si sono sentiti a casa e questo ci ha fatto molto piacere”.

Tra le donne, invece, ha vinto la vostra Serena Frazzitta: altro motivo di vanto.
“In effetti non avrei potuto lasciare il mio incarico in maniera migliore, tra l’altro anche lo scorso anno si era imposto un nostro istruttore (Andrea Turini, trionfatore anche nel 2011, ndr). I nostri maestri hanno vinto e questo conferma la bontà delle nostre scelte. Il livello della scuola tennis, infatti, è molto alto”.

Cosa ha detto a Serena dopo la finale?
“Che era ora che vincesse, visto che ci provava da molto tempo: il suo trionfo mi ha fatto immensamente piacere, la conosco fin da quando era piccola”.

Proviamo a guardare un po’ più in là: organizzate da anni un ottimo Open, avete mai pensato di mettere in piedi un torneo Itf?
“Confesso che ne abbiamo parlato, ma prima di fare un passo del genere bisogna essere consapevoli del fatto che alle spalle servono strutture importanti. Va migliorata la logistica, bisogna stipulare convenzioni con alberghi, servono sponsor e persone che ci stiano dietro. Ad ogni modo, in ottica futura, non lo escludiamo.

Vuole dire qualcos’altro per concludere la chiacchierata?
“Si, voglio fare un ringraziamento a Mario Panti, direttore di gara,  giudice arbitro e anima del Trofeo ChiantiBanca: ha fatto un gran lavoro, senza di lui non si riuscirebbe ad organizzare un Open del genere”.

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