Diario di bordo dal ChiassOpen, martedì: Piludu che scoperta, Korpatsch… che scomparsa!


Non si può certo dire sia stata una giornata facile il martedì di Chiasso. Avevamo appena ricordato l’edizione precedente, caratterizzata da forte vento e pioggia torrenziale nelle fasi finali, ed ecco che al ChiassOpen oggi è arrivato letteralmente un uragano. Pensavo che il problema principale fosse stato il macello ferroviario di Trenitalia nel viaggio d’andata, o la puntata di “Chi l’ha visto?” che ha avuto come protagonista Tamara Korpatsch a metà mattinata. Ed invece…
Capitolo “Chi in treno arriva male alloggia”
Proviamo ad andare con ordine, aiutandoci con il famoso ordine cronologico, che dà una grossa mano al pastrocchio giornaliero. Alle ore 5 del mattino la giornata comincia male, a causa del mio simpatico gatto che decide che la mia camera da letto deve essere il suo parco giochi notturno, perché dopotutto oggi la sveglia suona solo alle 6. Passa un po’ di tempo ed alla stazione di Brescia la situazione comincia a diventare davvero fastidiosa a causa del solito connubio Trenord/Trenitalia: il cambio a Milano Centrale è di circa 15 minuti ed il treno dalla stazione bresciana parte già con 20 di ritardo (a causa di una serie di incomprensioni incomprensibili tra capotreni), accumulandone altri nel cammino poiché davanti a noi finiscono ben due treni che prevedevano più fermate delle nostre. Saltato il cambio a Milano Centrale, rischia di saltare anche quello riprogrammato a Milano Porta Garibaldi: in 8 minuti previsti di tragitto, il regionale ne accumula 6 di ritardo e solo uno scatto alla Usain Bolt dotato di valigia e borsa del computer mi permette di saltare sul treno mentre le porte si chiudono. In qualche modo, con più di un’ora di ritardo, a Chiasso ci si arriva. Modifichiamo il noto modo di dire e “chi in treno arriva male alloggia”.
Capitolo tennis giocato
Al circolo TC Chiasso, che ospita il torneo internazionale da $25.000, tutto sembra andare liscio e le prime partite di portano a conclusione nonostante temperature abbastanza rigide ed un sole timido. Una più che positiva Jessica Pieri (unica rappresentante azzurra nel tabellone) supera la wild card Simona Waltert per 6-3 6-0, mentre sugli altri campi i match vanno al terzo set (e saranno a favore della Naydenova sulla Marcinkevica e della Sugnaux sulla Cadar). Bicicletta consegnata alla wild card Fiona Ganz da parte di una Kathinka Von Deichmann agguerritissima e per nulla infastidita dal vento nonostante il suo tennis non banale… ed arriva l’apocalisse.
Jessica Pieri pare completamente a suo agio nel vento, forse grazie al suo gioco estremamente geometrico e preciso, e di conseguenza non ha problemi a superare la giovanissima Waltert, molto tesa e molto a disagio tra le raffiche di vento, e che a fine match crolla in lacrime seduta a terra dietro gli spalti.
Un ulteriore plauso va a Jessica Pieri, non solo per il match giocato, ma anche per l’intervista post match in cui si palesa essere estremamente intelligente anche al microfono, oltre che sul campo da tennis con la racchetta: sempre pacata, molto chiara e precisa nelle spiegazioni dei suoi pensieri, non banale nelle valutazioni sul mondo del tennis e sulle cronache attuali del mondo della racchetta.
Ottima figura anche per al Sugnaux: certo, ha un passaggio a vuoto nel secondo set quando guida 6-2 3-1, ma per il resto è ultra cinica ed efficace. Colpi potenti e sempre in spinta, solida e veloce negli spostamenti  nei momenti in cui si trova ad essere in difesa, carica anche mentalmente: per la Cadar non c’è scampo.
Match divertente anche sul campo 2 tra Dalma Galfi, ungherese terza testa di serie, e Alexandra Cadantu, rumena che qui due anni fa arrivo in finale perdendo solo per 7-6 al terzo dalla Jani. Un primo set infinito, nonché un capovolgimento di fronte unico, finisce nelle mani della più esperta rumena, che però comincia a patire eccessivamente il vento, a servire da sotto per evitare troppi doppi falli e soprattutto a risentire qualche problema fisico. La Galfi la disintegra nel secondo parziale e nel terzo è una lotta furiosa: tira e molla e si arriva al 3-3 ed è qui che la giovane ungherese accelera e lascia sul posto la rumena. 6-3 al terzo e tutti al bar dove ci sono 15 gradi in più.
Negli altri match non citati, vincono la Jurikova sulla Mijacika e sorprendentemente la Liebens sulla Korpatsch (seconda testa di serie).
Capitolo “Che tempo che fa”
Torniamo alla meteorologia: con l’avanzare della giornata, il vento freddo proveniente da nord che insiste a spirare su Chiasso diventa costantemente più forte. Prima è fastidioso, poi diventa impossibile per le giocatrici sul campo, poi diventa ingestibile anche per le persone sugli spalti ed al bar ed infine diventa dannoso per cose e persone: non si fa in tempo ad interrompere le partite (ormai la pallina va dove vuole, dal lancio al servizio fino al più facile dei dritti), che un grosso pioppo viene sradicato in pochi secondi e si stende sulle recinzioni del campo da calcio, seguito da un lampione stradale che finisce a terra nel parcheggio (mentre i riflettori a bordo campo tremano pericolosamente). Nel caso si voglia, mancherebbe della neve, un’eruzione vulcanica e la piaga delle locuste e poi stiamo a posto, poiché, ancora non l’ho specificato, il vento è gelido e fa freddissimo.
Dopo un po’ gli addetti ai lavori tornano all’esterno a rimettere a posto i campi, a togliere i rami sparsi per il circolo, a ripristinare le piccole tribune le cui sedie erano finite ribaltate in ogni dove. Il nostro “SpazioTennis corner” lo troviamo emigrato in altri angoli del circolo e di oggetti volati via ce ne sono a iosa. Quantomeno, nonostante il vento sia tutt’altro che finito, si può ricominciare…
Capitolo Natasha Piludu
Quantomeno, note positive e/o divertenti non mancano in questa giornata. Sicuramente, il premio “Nota Divertente” va all’unanimità a Natasha Piludu. La giocatrice azzurra aveva perso ieri all’ultimo turno di qualificazioni dalla già citata Cadar, ma oggi è al circolo per il doppio (e per sperare in un posto da lucky loser) e non manca di intrattenere simpaticamente un po’ chiunque le capiti sotto mano: battute, piacevoli chiacchierate, idee malsane sul come affrontare sul campo l’uragano che spira sui campi in terra rossa (o sui campi e basta, la terra rossa si spera sia ancora lì…) ed anche una lunga e curiosa intervista col sottoscritto (che, abbiate pazienza, uscirà non oggi ma nei prossimi giorni). Insomma, una stalker in senso buono, quella che vorresti certamente come compagna di una lunga giornata di attese e disagi meteoroloferroviari.
Anche dopo il players’ party, dove la quantità di cibo (ottimo) presente aveva una massa superiore a quella di Omicron Perseo 8, la Piludu ci intrattiene simpaticamente. Si parla del più e del meno, soprattutto si ride, ed addirittura tenta con onestamente scarsissimi risultati di cavalcare quegli strani aggeggi moderni con le ruote, che si guidano con lo spostamento del baricentro del corpo (e senza mani). Insomma, siamo tutti tristissimi che già al mercoledì non rivedremo Natasha al TC Chiasso. Dal canto mio spero di rivederla all’ITF di Brescia e per la serie come piccolo è il mondo ho pure scoperto che sua nonna è di Montichiari, ad una manciata di chilometri da casa mia. Almeno ci rimane un selfie della bella serata, in cui io ovviamente esco con gli occhi chiusi, come ogni volta.
Capitolo “Chi l’ha visto?”
Questo diario di bordo sta diventando come il palinsesto di Rai3, ma l’ultimo premio va a Tamara Korpatsch, seconda testa di serie del torneo e forse prima favorita per la vittoria finale. Lei vince il premio “Chi l’ha visto?” poiché, nonostante il suo match sia programmato alle 13.30 di oggi, è da giorni che non si hanno sue notizie. Ormai Alberta Brianti, prima della lista delle lucky loser, è vestita da tennista, pronta per il match, con preriscaldamento effettuato e siamo tutti qui a fare il tifo per lei e perché la tedesca confermi la sua scomparsa… ed invece tac! Ecco Tamara, che compare al desk del torneo. Finita qui? Macché. Tempo mezzo secondo ri-scompare di nuovo. “Ma dove è andata la Korpatsch?”, “Ma non l’hai vista anche tu che era qui?”. Ebbene, arrivata a 5 minuti dall’essere squalificata, nemmeno si presenta al desk, nemmeno si fa riconoscere e scompare negli spogliatoi, si cambia e… entra in campo puntuale per il suo match contro la Liebens. Ed il commento comune è uno solo e preciso: “boh!”.
Un commento meno comune si erge a chiosa del suo match, concluso con il ritiro dal torneo per motivazioni che pochi hanno compreso, fisioterapista compreso che si è adoperato nell’MTO chiamato dalla tedesca. In sostanza, richiamava problemi respiratori e mal di testa (probabilmente a questo punto allergici, a causa del vento). Un altro commento si erge dal gruppo degli addetti ai lavori: “certo che è durata quanto un gatto in tangenziale…” #ildonodellasintesi
Di ritiro ce n’è poi un altro: Julia Grabher si è cancella dal torneo e quindi un po’ di buona sorte tocca ad Alberta Brianti, che sperando ritorni a Chiasso dopo essersene andata poche ore prima affronterà Jil Teichmann.

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