Top 10 e flop 5 di una settimana a Stoccarda

WTA Stoccarda
di Giulio Gasparin
Non c’è che dire, quella passata dal sottoscritto al Porsche Open di Stoccarda è stata una settimana memorabile, ricca di tennis di altissima qualità, un’organizzazione impeccabile e mille altre piccoli dettagli che hanno reso questo uno dei più bei tornei che abbia avuto l’occasione di frequentare. Ma quali sono stati gli highlights della settimana e cosa invece non ha ricevuto un pollice ben alzato? Ecco una piccola lista…

 
1) Organizzazione spettacolare
Niente, ma proprio nulla lasciato al caso. Nada. Nisba. Una cosa veramente germanica, mi verrebbe da dire. Giocatrici e allenatori hanno a disposizione, oltre alla solita transportation, Porsche date dal torneo per muoversi privatamente. Loro hanno accesso alla zona VIP, noi giornalisti ad una sala stampa eccezionale, con le vetrate con vista sul campo centrale. Il campo uno ha abbastanza posti per contenere un discreto pubblico e il campo per gli allenamenti è al centro degli stand degli sponsor, sicché tutti possano ammirare da due passi le proprie beniamine.
 
2) Kerber vs Sharapova
Di questo match scrissi accuratamente a fine partita e vi invito a leggerne la descrizione se non l’aveste già fatto. Ma il titolo di questa categoria non deve fuorviare. Ho messo questo match perché forse emblema del tennis di altissimo livello giocato dalle protagoniste di questo torneo: Kerber e Sharapova è stato il match più carico di tensione agonistica, di urla, di vincenti e di colpi di scena. Ma Wozniacki e Halep hanno dato vita ad un match incredibile, fatto di quasi 3 ore di qualità assoluta, mentre Errani e Radwanska si sono sfidate fino allo sfinimento su colpi di classe. Insomma, ce n’è stato per tutti i gusti.

 
3) Pubblico fantastico
Un torneo che fa sold-out praticamente dal secondo turno, in cui c’è tifo per le ragazze di casa, ma vengono applaudite tutte le imprese, sottolineati i grandi scambi e osannati i vincenti. L’unica ad uscirne a testa bassa è stata Sabine Lisicki, da cui tutti si aspettavano molto di più, se non altro come atteggiamento. Ma per il resto, solo apprezzamenti da parte delle giocatrici, perché consce di trovarsi davanti ad uno dei palazzetti più conoscitori del tennis e del bel tennis.
 
4) Un melanconico ricordo della stagione indoor
Possa riposare in pace la gloriosa stagione autunnale dei tornei indoor europei. Spostato ad aprile dalla storica collocazione autunnale, il Porsche Open ha cambiato superficie per adattarsi al nuovo slot nel calendario, ma la lista delle vincitrici ricorda il passato glorioso del torneo, ma anche di tutti quegli eventi ormai scomparsi per favorire il tennis in Asia. Ancora una volta, questo evento ci ricorda come le condizioni indoor e il pubblico sempre presente e vicino favoriscano le condizioni perché le ragazze si esprimano al meglio.
 
5) Madison Brengle
C’è un motivo per cui a questa americana ho dedicato un intero articolo-profilo che potete leggere qui. La sua è una storia eccezionale, perché un po’ la favola che a tutti piace raccontare: quella della ragazza data per persa che con perseveranza e lavoro duro è arrivata in alto. Questo torneo potrebbe essere la piattaforma di lancio per qualcosa di più, ma quello che è certo è che ci ha incantato dentro e fuori del campo con il suo gioco poco ortodosso ma spettacolare e la sua simpatica semplicità.
 
6) Il cibo in sala stampa
Forse dovrei metterlo tra i flop, anche se il titolo a quel punto sarebbe “la mia dieta”. Buono, anzi, buonissimo. Un giorno ci hanno servito cervo e riso venere…io ero abituato ai sandwich al pollo e curry del WTA di Eastbourne, qui invece colazione, pranzo, spuntino e cena…voi non avete idea quanto fosse difficile resistere.
 
7) La resurrezione di Wozniacki sulla terra
Di questo ne ho parlato nell’editoriale di ieri che sono sicuro abbiate letto qui, che c’è da dire di più? Ci piace vedere la ex numero uno del mondo mettersi alle spalle due annate in cui ha raccolto solamente due vittorie sulla terra e mostrare un tennis aggressivo e ricco di soluzioni vincenti. Ci piace perché ha cominciato a collaborare con una grande del passato come Arantxa Sanchez Vicario e perché, tutto sommato, ci fosse un po’ più competizione sulla terra dopo anni di dominazione a marchio Sharapova-Williams. Avere lei, la Halep e la Kerber aggiunge un po’ di pepe.
 
8) La profezia di Andrea Petkovic
La tedesca ha deciso di non giocare a Stoccarda perché provata dal weekend di Fed Cup. Ciononostante si è presentata per una conferenza stampa ad inizio torneo e lì ha proposto il fil rouge di tutto l’evento: “Angie sta bene, è in ottima forma e vincerà il torneo.” E brava Andrea che l’ha azzeccata, dando un motivo in più per ammirare la corsa al titolo della connazionale. Non solo, quando le ho twittato che però la Kerber non le avrebbe dato la macchina qualora l’avesse vinta, lei ha risposto così…
 

 
Ora per favore, mandami i numeri della ruota di Francoforte come ci eravamo prefissati!
 
9) Mattek-Sands e Safarova
Questo punto profuma anche di spoiler, perché a breve ci sarà una video intervista tutta da ridere con loro due. Ma soprattutto, grazie alla vittoria di questo torneo, le due sono salite alla vetta della Road to Singapore, niente male eh?
 
10) Angelique Kerber canta in faccia al coach
Perché se sei sotto di un break nel set decisivo della finale più importante della tua carriera e passano la tua canzone preferita nelle serate di karaoke, di certo non puoi resistere e a poco importa se il tuo allenatore ti sta parlando di tattica.

 
Ecco quindi i 5 momenti che non ci sono piaciuti o di cui avremmo fatto a meno:
 
1) Halep e le minacce su twitter
Non è stato un bel momento per Simona Halep quello passato dopo l’esordio vittorioso contro Garbine Muguruza. Uno squilibrato via twitter ha lanciato delle minacce alla rumena, che da allora si è vista circondata dalla sicurezza in tutti i suoi spostamenti al torneo. Per fortuna non è successo nulla, se non che al tipo sono arrivate almeno una cinquantina di minacce da parte dei fan della Halep, e quindi si può ironizzare sulla sicurezza che ha controllato perfino i tubi vuoti lasciati dalla Errani a fine allenamento.
 
2) Ana Ivanovic in conferenza stampa
Sempre molto educata e cordiale la ex numero uno del mondo in conferenza stampa. Ma ci avrebbe fatto piacere vederla arrabbiata o almeno delusa dopo la terza sconfitta dell’anno per mano di Caroline Garcia e un ranking sempre più a rischio data la mancanza di risultati e segnali di un cambiamento. “It’s a process” è diventata la sua scusante, ma se il processo non si inverte, sarà duro vedere la bella serba nei match che contano.
 
3) Adidas, che diavolo?
Ci prepariamo al Roland Garros e sappiamo che saranno in arrivo le nuove linee delle varie marche di abbigliamento tennistico. L’Adidas ha voluto lanciare la propria in casa, nel primo torneo in Germania. La reazione di tutti penso sia la stessa e non è piacevole…

 
 
4) Il DJ
Eh già, nota dolente, in tutti i sensi. Scelte terribili, spesso casuali e senza un senso logico. Si è passato dai grandi classici del passato come “Sweet Caroline” (e la danese non stava giocando) ai tormentoni tedeschi come “Atemlos durch die Nacht” passando per un po’ tutto quello che possiate immaginare.
 
5) La fascetta ex-tempore di Caro
Sarà la collaborazione con Arantxa o il tentativo di trovare l’aggressività di un samurai, resta il fatto che quella fascetta è proprio inguardabile. Certo che se una volta messa lei comincia a vincere anche sul rosso, forse è meglio che non la tolga!

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