Diario di Bordo da Parigi – Avventure a Parigi, quasi Kinshasa..

Roland Garros
di Gianluca Dova alias Freddo
La trasferta a Parigi per me con mezzi di fortuna si presenta fin dall’inizio avventurosa ed impervia, decido di lanciarmi in questa trasferta quasi per caso. Decido in un frangente di esaltazione che quest’anno potrei andare a Parigi al Roland Garros, perche’ no alla fine conosco buona parte dei giocatori italiani e penso che trovare i biglietti non sara’ un problema. Devo pero’ organizzare il tutto con una base professionale e con una buona copertura, quindi convinco mia moglie che dopo 10 anni di matrimonio puo’ essere una bella cosa andare qualche giorno a Parigi, bingo…lei e’ entusiasta, compro i biglietti dell’aereo e prenoto un bell’albergo poi piu’ avanti le diro’ che con lei staro’ tre giorni da venerdi a lunedi e che poi restero’ con un’amico (Florin, rumeno maestro di tennis) a guardare il Roland Garros…ma ormai la copertura tiene o si finge che tenga, mia moglie certo non si lamenta anche se capisce il mio sotterfugio ma “a caval donato non si guarda in bocca”. Bene, strappo anche una mezza promessa a Fulvio Fognini che mi aiutera’ a trovare i biglietti e mi sento, in “botte quasi di ferro”….Sono carico come una bestia, pronto a partire!!
Venerdi 21 Maggio. Arrivo a Parigi alle 9 circa, mi schiero in albergo, ed incontro i primi problemi tecnici della mia trasferta, albergo a 4 stelle, ma internet non va. Avviso la reception, mi dicono “nessun problema fra un po’ riparte”, non mi perdo d’animo, chiamo Fulvio che e’ appena arrivato, ci vediamo a Champs Elisee fra qualche ora. Ottimo penso io cosi’ vediamo di organizzarsi per i biglietti per lunedi. Sono sempre molto carico.
Quando pero’ ci incontriamo con il mitico Fulvio, mi rendo conto che il mio francese lascia molto a desiderare quando in un bar nel tentativo di ordinare un dolce “freddo” al ciccolato, per strada fara’ 30 gradi minimo, mi vedo servire un cioccolato caldo. Dico a Fulvio “Beh se lo meritavano malgrado sono forse l’unico che puo’ averlo ordinato nell’ultimo mese, continuano a tenerlo nel menu’, se lo meritavano che l’ordinassi”. Fulvio ride e mi conferma “Si se lo meritavano….”. Bene, no problem, conosco benino Italiano, Rumeno, Inglese, ce la faro’ a sopravvivere, cerco di tirarmi su….Appaiono pero’ altri piccoli poblemi, Fulvio parte molto alla larga e mi dice “sai tu meriteristi un pass mi dispiace che tu non ce l’abbia magari lo puoi chiedere ad Hanescu….” piano, piano si arriva al punto ci sono problemi con i biglietti, pochi e tutti presi da familiari stretti….Anche qui incasso con classe dico “ok, Fulvio vedi se puoi fare qualcosa, se no mi muovo in qualche altra maniera”. Il mio ragionamento e’ piu’ o meno, prima di lunedi non ci sono partite importanti in due giorni qualche idea mi verra’. Torno in albergo meno carico ma sempre ottimista e verifico internet, non va, solita lamentela alla reception, ed internet continua a non andare. “Domani e’ un’altro giorno” come diceva Rossella Ohara in “Via con il vento” mi consolo cosi’….
Sabato 22 Maggio. Giornata dedicata a mia moglie ma con il pensiero al Roland Garros, mando un sms a Fulvio “per favore fammi sapere oggi cosi’ eventualmente mi organizzo”. Un po’ preoccupato faccio tutto di un fiato Notre dame, Mont Martre, quartieri latini e salgo per il giro turistico sul Battom Mouge. Siamo gia’ nel pomeriggio avanzato e finalmente ricevo un sms ma non sono buone nuove anzi “Domani provo a chiedere, Fabio gioca domani”, tradotto Fabio gioca domenica se perde di biglietti non se ne parla molto probabilmente….Situazione biglietti nubolosa o no, decido che comunque Fabio non lo posso perdere. Convinco mia moglie che e’ una “santa” e rispondo a Fulvio che “Biglietti o no, moglie o non moglie io domani sono li'”. Torno in albergo e che ve lo dico a fare? Internet non va, e’ cambiata anche la ragazza alla reception, questa mi fila anche meno. Non ho energie da sprecare, decido che mi devo preservare per domani, inutile fare casino. Freddo lotta solo le battaglie che puo’ vincere questa con internet, e’ persa in partenza, miracoli a parte.
Domenica 23 Maggio. Giornata fondamentale, mi gioco tutto gia’ la domenica e devo arrivare a venerdi. Parto benino, convinco mia moglie ad andare al Louvre ci vedremo dopo, accetta senza problemi. Sono gia’ sereno per questo, troppo sereno. Chiamo Fulvio come da accordi presi il giorno prima, sono le 9 devo essere al Roland Garros alle 10 che Fabio gioca alle 11 e che un biglietto me l’ha trovato. Penso e “che ce vo’ “, ormai e’ tutta in discesa. Falsa partenza invece dal mio albergo devo cambiare tre metro per arrivare al torneo, io inizio subito andando dalla parte sbagliata di Parigi. Fulvio mi chiama chiaramente quando sono le 9 e 30 ed io non ho la piu’ pallida idea di come arrivare e quando. Rispondo tranquillo, tutto ok fra mezz’ora sono li’. Arrivero’ invece alle 11 esatte con il fiatone dopo un km di corsa ed aver scoperto che la domenica la metro a Parigi e piu’ affollata e lenta di una 500 con 35 cinesi dentro. Ho l’ansia, Fulvio e’ riuscito chiamarmi forse 10 volte mentro ero in metro, non so come ha fatto, ed io ho risposto ogni volta dando dei tempi presunti di arrivo veramente improbabili, non sapendo che dire! Ce l’ho fatta pero’ entro dal Suzan Lenglen, saluto Fabio che entra in campo e mi dirigo al mio posto.
Fognini-Massu. Temperatura di Parigi in un campo affollato e senza un minimo di ombra, 30 presunti, per noi che stiamo li’ molti di piu’. Mi siedo vicino a Fulvio, arriva Cazzaniga, che si ricorda di me ed io di lui. Bene, considerando che piu’ di una volta per 20 minuti senza scambiarci si e no un ciao, non ci eravamo visti. Mi lancio in una domanda di interesse generale ricordandomi la sua odissea a Roma e gli chiedo se qui gli hanno strappato il pass, mi risponde di no e mi racconta della sua lite furibonda con Palmieri al torneo capitolino. Direi che ci stava ed era cosa buona e giusta. Ci concentriamo su la partita, primo set tranquillo, Fabio vince facile, Massu l’aiuta ma lui gioca bene. Fulvio e’ sereno, mi dice che ultimamente e’ preoccupato e che non dorme troppo spesso ma che ha smesso di fumare. Fine primo set e Cazzaniga gia’ accena al match sul centrale con Monfils. Ci stiamo cuocendo ma il match sembra poter durare poco…Arrriva anche Mr.Erba ad inizio secondo, che dice “che bello Fabio sta vincendo facile”…Le cose invece si complicano per Fabio e Fulvio comincia a guardare in cagnesco Mr.Erba reo di essere arrivato nel momento peggiore della partita e di aver detto quella frase…Mr.Erba con me e’ molto gentile, mi conosce di nome ed io conosco lui sempre di nome, mi dice “tu sei il mitico Dova, ma stai qui a Bucarest” io rispondo si che sono di la’ a Bucarest e che ho convinto mia moglie a venire qui con una scusa e poi l’ho mandata al Louvre. Mi risponde che anche la sua e’ in giro per Parigi ma che e’ abituata e che l’ha educata da piccola. Piu’ o meno come Mao tse-tung. Ho un moto di invidia chiaramente. Seguo nel frattempo Fulvio nella sua evoluzione continua durante il match, uno spettacolo. Dal primo set tranquillo, passa ad un secondo in cui continua a richiamare Fabio a muovere le gambe ed a commenti tipo “e’ fermo come un palo della luce” e ad un pit-stop che gli serve per farsi una cica a fine set. Il terzo set di Fabio e’ ancora piu’ brutto, Fulvio passa direttamente agli insulti, non ne puo’ piu’.
E allora si cambia tutto, nuovo schieramento si passa a fine set in un’altra postazione, ci mettiamo vicino alla ragazza di Fabio, Sve, al cugino di Fulvio e a non bene identificati tifosi italiani. La mossa si rivelera’ essere quella vincente. Ad inizio set Fulvio e’ ancora molto negativo e commenta subito “non ce la fa manco adesso a fare il break”, il tifoso italiano vicino a noi commenta pronto “ma lei e’ troppo negativo”, Fulvio ancora piu’ pronto “ma io sono il padre”. Il tifoso realmente allibito “e allora mi scusi ma allora dovrebbe essere positivo, non cosi’….”. La logica non faceva chiaramente difetto al tifoso ed io non ho avuto altro da dire “che forse lo conosce!”. Una discussione al limite del paradossale, direi. Fabio comincia a macinare e noi cominciamo a scaldarci, si risponde ai cori dei cileni, lo stesso Fulvio non perdonera’ piu’ nessun “Ale’ Nicola’ ” senza strillare ancora piu’ forte “Ale’ Fabio’ “. Organizziamo i cori di risposta ma Sve mi riprende dicendomi che non riesco ad andare a tempo e che ci dobbiamo allenare per la prossima.
Intanto Fulvio sempre piu’ spudoratamente fuma come una ciminiera anche se non si potrebbe ed anzi convince gli altri a fumare pure loro, ho contato 5 sigarette solo nel quarto set, sono ormai in una nube di fumo. Siamo ormai completamente cotti alla quarta ora sotto un sole pazzesco ed il campo e’ sempre piu’ pieno ed arriva un buzzicotta francese che si piazza in mezzo a noi, in una calura pazzesca. Ma noi ormai siamo un gruppo affiatato, anche il tifoso italiano che aveva discusso con Fulvio e’ uno dei nostri e reagisce. Proviamo a convincere la buzzicotta a tifare per Fabio e poi visto che non capisce, la cacciamo via. Quella zona e’ ormai nostro territorio. Siamo delle belve. Lo e’ anche Fabio che vince e rigrazia tutto il pubblico. Tutti contenti usciamo dal campo 7, siamo stravolti, dal sole e dalle emozioni, ed arrivano non so da dove i giornalisti “veri”, freschi come rose neanche un po’ arrossati e sudati Martucci e Scanagatta. Li guardo e mi domando ma questi c’erano a guardare la partita? Sembrano essersi appena alzati dal letto, Scanagatta poi con una panza invereconda mi fa impressione perche’ lo ricordavo in tv molto magro, si lancia in battute con Fulvio di dubbio senso, tipo “adesso non ti montare la testa pero'”. Il dubbio di sapere dove sarebbero stati se perdeva o se c’erano a vedere tutta la partita credo mi restera’, pero’ ho altri problemi devo raggiungere mia moglie non prima di essermi giocato il Jolly….
Il Jolly Pistolesi. Gia’ da un paio di giorni cominciava ad essermi chiaro che l’unico che poteva risolvermi il problema dei biglietti era il grande Pistolesi. Peccato che nei momenti drammatici, le sfighe si sommino. Gli avevo mandato un sms il giorno prima ma non mi aveva risposto. Ecco pero’ il miracolo esco dal bagno faccio due passi ed ecco l’illuminazione, Claudio con il preparatore atletico di Bolelli, Panichi. Per la verita’ non mi aveva visto, ma Claudio e’ un grande, ed un po’ sorpreso mi mostra subito la sua amicizia a me che con la faccia come il selciato gli chiedo subito i biglietti per il giorno dopo. Parla con Micheal e se puo’ me li lascia domani mattina. Scambio due chiacchiere anche con Panichi, siamo in tre, tutti politiamente schierati dalla stessa parte. Queste le dichiarazioni che mi ha rilasciato partendo da un tema come quello della chiesa e dei preti pedofili: “Trovo assurdo che un certo Tropiano parlando dal sito della Fit abbia chiesto a tutti i cattolici (tennisti?) di schierarsi a difesa della chiesa contro quelli che lui definisce attacchi inopportuni. Non e’ possibile che un sito federale si schieri e parli in questa maniera di un tema cosi’ delicato che non ha niente a che vedere con il tennis”. Mi parla poi di Berrer e mi fa una battuta che ho faticato a capire, abbiamo pescato Fish poi piu’ serio “Micheal e’ un po’ preoccupato perche’ non e’ convinto di poter giocare bene su la terra in 5 set in uno slam come Parigi. Vive male il rapporto con il suo corpo da 110 kg mentre questa e’ la sua forza ed io glielo dico. Domani penso che con Fish puo’ vincere ma molto dipendera’ da quanto sara’ convinto Micheal che e’ convinto di non avere resistenza ed addiritura accusa dei crampi quando in realta’ e solo un problema di testa”. Lo ringranzio di tutto e ci abbracciamo e scappo che mia moglie mi aspetta. Nel frattempo ricevo un sms da Florin il maestro rumeno che arrivera’ domani che io ho convinto a venire dicendogli che non c’era problema per i biglietti (figurati!!). Il suo Sms dice testuale “domani gioca Federer sul centrale dobbiamo essere assolutamente lì!!”, non ho avuto il coraggio di scrivergli niente, domani si torna a lottare.
Freddo
(Freddo)

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