Presentato il 59° Trofeo Bonfiglio

Lo insegna l’albo d’oro, lo rimarca la storia del tennis. Chi passa dal Tc Milano Alberto Bonacossa per il Trofeo Bonfiglio ha il futuro in banca. È una regola che ha funzionato per chi è stato protagonista sotto la Madonnina (Lendl e Kafelnikov per esempio vinsero qui e poi diventarono entrambi numeri 1 al mondo), ma anche per chi a Milano era troppo acerbo per brillare. Chiedete a Federer, che sulla terra rossa di via Arimondi non è mai andato oltre i quarti di finale in due partecipazioni. Eppure, come ricorda spesso il direttore degli Internazionali d’Italia Juniores nonché degli Internazionali d’Italia Atp e Wta di Roma, Sergio Palmieri, “è possibile che chi non gioca da protagonista al Bonfiglio diventi comunque professionista, ma è molto difficile il contrario. Fare bene qui e poi non continuare a essere protagonisti nel mondo del tennis è quasi impossibile”. E basta dare un occhio agli ultimi vincitori per rendersi conto della bontà di queste parole. Alexander Zverev vinse il Bonfiglio cinque anni fa, e ora è n.3 al mondo; Rublev arrivò in finale nel 2014 ed è già un osservato speciale della “Next Gen”. Tsitsipas, vincitore nel 2016, è reduce dalla finale dell’Atp 500 di Barcellona al cospetto del re della ‘terra’ Rafael Nadal. Stephens, Bencic, Bellis, Vondrousova confermano la regola anche in campo femminile. Il tutto solo per restare agli ultimissimi anni. E il bello è che la tendenza non accenna a cambiare: a entry list ancora da chiudere, al via dell’edizione n.59, che scatta sabato 19 maggio con le qualificazioni e lunedì 21 con i tabellone principali, ci sono 7 dei primi 10 giocatori delle classifiche mondiali Under 18, oltre a 4 delle Top 10 mondiali in rosa. Lo status di 5° Slam junior dell’anno, accanto ad Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open non tradisce mai.

Come non tradisce mai nemmeno la cornice: uno dei circoli più prestigiosi d’Italia, che ospitò la prima edizione degli Internazionali di tennis su volontà del conte Alberto Bonacossa, cui oggi è intitolato il club ultracentenario di via Arimondi. Una realtà che mischia fascino storico (alla Palazzina Muzio che fa da Club house è stata riconosciuta la valenza storica dalla Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio) e grande cura per il dettaglio. Lo fa nella qualità dell’organizzazione e in quella delle strutture: ogni campo in rosso (sono 12 dei 16 totali al Bonacossa), tanto per dare qualche numero, necessita ogni volta che viene rifatto di 50 quintali di terra e 7.000 chiodi per fissare le righe. “E questo è solo un dettaglio perché – come spiega Roberto Recalcati, direttore tecnico del 59° Trofeo Bonfiglio – un evento del genere richiede un investimento di energie, oltre che economico, davvero notevole sotto ogni profilo: gli standard richiesti sono elevatissimi e i giocatori che arrivano da tutto il mondo superano il centinaio, oltre ad accompagnatori e coach”. “Ma noi come ogni anno siamo pronti ad accoglierli – sottolinea la presidente del club Elena Buffa di Perrero -, sicuri di ‘svelare’ anche questa volta qualche campione di domani in anteprima e speranzosi di vedere qualche italiano protagonista”. Ce n’è qualcuno d’interessante, da Lorenzo Musetti e Davide Tortora tra i maschi, a Elisabetta Cocciaretto, Melania Delai, Federica Rossi e Lisa Pigato tra le ragazze. Li vedremo all’opera al 59° Trofeo Bonfiglio: il 5° Slam della stagione giovanile, quello italiano, comincia il 19 maggio.

SVELATE LE PRIME WILD CARD
In occasione della presentazione del 59° Trofeo Bonfiglio, il direttore tecnico della manifestazione Roberto Recalcati ha svelato alcune delle wild card per il tabellone principale. Parte degli inviti sono riservati al circolo organizzatore, un’altra parte è a discrezione del settore tecnico della Federazione Italiana Tennis. Il Tc Milano A. Bonacossa ha assegnato la prima delle wild card a sua disposizione a Lisa Pigato, giovane bergamasca classe 2003 che ha già ottenuto ottimi risultati nel circuito Itf Under 18.
La Fit ha invece fin qui ‘invitato’ Federica Rossi (sondriese classe 2001) e Federica Sacco (campana, classe 2002 e fresca vincitrice al torneo di Grado 2 Itf di Salsomaggiore). In campo maschile, wild card Fit al laziale Giulio Zeppieri (2001) e al marchigiano Luca Nardi (2003). Gli altri ‘inviti’ verranno ufficializzati e comunicati a ridosso dell’inizio del torneo.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
Elena Buffa di Perrero, presidente del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa – “C’è un filo rosso molto forte che lega la storia del Tc Milano A. Bonacossa con quella del tennis italiano. Il Trofeo Bonfiglio ha già tagliato un traguardo molto importante, quello delle 59 edizioni, e si appresta a tagliarne un altro ancora più simbolico. È con grande entusiasmo che pensiamo alla prossima edizione e a quella successiva del torneo. Anche perché in questi anni il nostro circolo si sta collocando sempre più al centro della città: Milano guarda sempre più al futuro ed è aperta alle sfide dei propri tempi”.

Riccardo Tramezzani, Responsabile della Macro Area Territoriale Milano UBI Banca – “La sponsorizzazione del Trofeo Bonfiglio da parte di UBI Banca è la conferma dell’attenzione che la banca riserva al sociale e alle sue manifestazioni, compreso quindi lo sport. La rilevanza dell’appuntamento, tra i principali in questo ambito a livello internazionale per l’individuazione e promozione di giovani talenti, e il suo stretto legame con la città di Milano, sono caratteristiche che ci accomunano e che vogliamo valorizzare attraverso la collaborazione.”.

Roberta Guaineri, Assessore a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano – “La città di Milano si pone sempre l’obiettivo di promuovere tutte le attività giovanili, a cominciare da quelle sportive. La nostra è una città dinamica, con tanta voglia di mettersi in gioco. Questo spirito deve essere il volano per i milanesi, per gli italiani e per gli sportivi di tutto il mondo. È proprio vero che il tennis ha in Milano la propria capitale ‘giovanile’, perché oltre al Bonfiglio ospita le Next Gen Atp Finals e l’Avvenire”.

Lea Pericoli, ambasciatrice del tennis italiano – “Il tennis, così come lo sport in generale, sono dei maestri di vita. L’ho provato sulla mia pelle tanti anni fa e spero sia così anche per i giovani di oggi. L’educazione degli atleti, ma anche dei genitori che accompagnano i loro figli, deve essere alla base dello sport. Io sono molto legata al Trofeo Bonfiglio e al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, è un luogo che sarà sempre nel mio cuore”.

Oreste Perri, presidente di CONI Lombardia – “Per prima cosa mi sento di mandare un grosso in bocca al lupo a tutti, a partire dai giocatori e finendo con gli organizzatori. Per questi eventi serve un gioco di squadra importante, anche tra pubblico e privato. In questo modo si possono aiutare i giovani a diventare campioni, non solo in campo, ma anche nella vita. Lo sport deve essere l’allenamento per vivere al meglio, con al centro i valori principali di lealtà e rispetto”.

Enrico Cerutti, vice-presidente del Comitato Lombardo FIT – “Al Tennis Club Milano negli anni sono passati moltissimi futuri campioni. Molti di loro lo sono diventati anche se non hanno brillato qui, basti pensare a Federer o a Djokovic per esempio. Negli ultimi anni questa tendenza si sta confermando, giocatori come Zverev e Tsitsipas hanno dimostrato come il Bonfiglio sia sempre un torneo di altissimo livello. Personalmente consiglio sempre di andare a vedere i match anche e soprattutto nei primi giorni”.

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