ATP Finals 2025, Shelton: “Non sono il giocatore che punto a diventare”

Matteo Bettoni
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Ben Shelton - Foto sportinfotoDeFodi Images IPA

“Sì, è dura finire la stagione così, 0-3 alle Finals. Per me, ovviamente, resta un anno fantastico, con tante cose positive. Il tennis è pieno di alti e bassi. Questo mi farà solo lavorare più duramente durante l’off-season e mi renderà ancora più motivato per la stagione 2026. Ma sì, brucia, senza dubbio”.

Le parole di Ben Shelton arrivano al termine di una settimana complessa alle Nitto ATP Finals 2025, chiusa senza successi e con un ultimo ko per 6-3 7-6(3) contro Jannik Sinner. Una partita in crescendo per intensità e competitività contro il numero 2 del mondo, ma insufficiente per frenare l’azzurro, che sta salendo di livello partita dopo partita e ha completato il Round Robin con tre vittorie su tre.

“Ho giocato una buona partita. Non direi nemmeno che oggi sia stata una brutta partita. La mia partita contro Rublev a Parigi, secondo me, l’ho giocata bene. È il tennis. Ognuno è strutturato a modo proprio – prosegue Shelton, che chiuderà il 2025 da numero 9 del mondo –. Tornare dopo essere stato fuori un po’ mi richiede tempo per ritrovare il ritmo. Farlo a fine stagione, quando gli altri sono davvero in forma, è complicato. Ma lo ritroverò”.

Il primo set lo aveva visto poco incisivo al servizio (58% di punti con la prima), mentre nel secondo lo statunitense ha alzato il livello, senza però riuscire a impedire a Sinner di chiudere in due set.

“Oggi ho giocato una buona partita da fondo e a rete. Onestamente, sono stato semplicemente battuto al servizio. In tutte e tre le partite gli altri hanno servito meglio di me. Non è una grande preoccupazione: so di avere un ottimo servizio. Devo dare merito ai ragazzi più in forma: nel mio gruppo non c’era una partita facile. Sì, sono arrivato un po’ corto”.

RIDURRE GAP CON SINNER-ALCARAZ

Shelton guarda avanti, senza girarci troppo intorno: il divario con i migliori è ancora significativo.

Cerco sempre di inseguire quelli davanti a me. Come posso migliorare? Come posso essere più efficace? Senza perdere ciò che mi rende forte. Giocare contro i migliori del mondo ti apre gli occhi su ciò che devi fare meglio. Non sono ancora il giocatore che voglio essere. Né vicino”.

I numeri confermano la sfida: dal 2023 in avanti, Shelton ha perso tutte le 16 partite giocate contro top 3 del ranking. Un dato che pesa, ma che l’americano non vive come una condanna, bensì come una tappa nel percorso verso l’élite. Anche perché gli infortuni – come quello alla spalla che lo ha fermato allo US Open – hanno reso il cammino più irregolare.

Sono fortunato. Puoi vederla in due modi: o sono stato fuori un mese e mezzo per infortunio, oppure ho avuto un mese e mezzo di pausa. Ora non ho bisogno di decomprimere prima di tornare ad allenarmi. Posso ripartire subito”.

La chiave, per Shelton, resta sempre una: il lavoro.Mi pongo un obiettivo, lavoro ogni giorno. Non arriva subito. È frustrante. Ma col tempo, se continuo a mettere impegno costante – e non è mai stato un problema – vedo i risultati emergere nelle partite. Non sono ancora il giocatore che voglio diventare, nemmeno lontanamente”.

La progressione, però, è evidente: da numero 21 a inizio anno a Top 10 a fine stagione. Il gap con Alcaraz e Sinner resta ampio, ma Shelton non si mette limiti. “Non puoi guardarla solo come ‘quei due’. Il tennis è uno sport di accoppiamenti. Devi adattarti al volo. Non puoi innamorarti di un solo piano partita: devi restare fedele al tuo stile e ai tuoi punti di forza”.

SINNER, MISSION IMPOSSIBLE

Affrontare Sinner indoor, oggi, è quasi impossibile. Con questa vittoria, l’azzurro ha raggiunto le 29 partite consecutive vinte al chiuso, eguagliando Roger Federer. Il suo servizio qui è devastante, chirurgico. E poi c’è la sua capacità di toglierti tempo e tirare vincenti da qualsiasi posizione. È difficile dire che l’indoor non sia la sua miglior superficie. Ma i migliori si adattano. Cambiano piccoli dettagli del loro gioco per essere efficaci ovunque”.

Shelton conosce bene le diverse versioni del Sinner “multisuperficie”: “In Australia costruisce il punto in modo incredibile, si muove, ti sposta. Qui indoor la precisione del servizio è pazzesca. In generale è più facile servire al chiuso”.

OBIETTIVI 2026

La conferenza si chiude con una dichiarazione d’intenti. “Per vincere Slam su diverse superfici, per vincere titoli in giro per il mondo durante l’anno, devi essere capace di adattarti. È uno dei miei obiettivi principali entrando nel 2026″. Shelton alza subito l’asticella: dopo un 2025 di crescita evidente, il prossimo passo è provare a raggiungere la consacrazione più difficile. E, come sempre, l’unica strada per provarci è quella che conosce meglio: continuare a lavorare.

 

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