Julian Ocleppo: “Senza il duro lavoro non si va da nessuna parte”

julian ocleppo primo piano
di Matteo Mosciatti

Ci sono palcoscenici che per un tennista, per un ragazzo o per un semplice appassionato rappresentano qualcosa di unico. Arene paragonabili a veri e propri templi dello sport con la pallina gialla, luoghi in cui, una volta entrato per la prima volta, sogni di tornare più volte possibile in veste, magari, di protagonista. Deve aver provato queste sensazioni Julian Ocleppo, promettente tennista classe ’97, alla prima esperienza Slam in carriera agli Australian Open Juniores. Nato a Montecarlo, vederlo crescere con la racchetta in mano era quantomeno prevedibile essendo figlio di Gianni, ex Davis Man e numero 31 del mondo. Oggi Julian è nell’èlite del tennis giovanile, partecipa a diversi tornei ITF in giro per il mondo e nel 2014 ha guadagnato i suoi primi punti ATP. Scambiamoci due chiacchiere tra un match e l’altro…

Ciao Julian, innanzitutto dicci: dove sei?
Ora sono in Argentina ad allenarmi per un periodo di due settimane, poi giocherò quattro tornei qui in Sudamerica.

Poche settimane fa eri in un altro continente, e non parlo dell’Europa. Traccia un bilancio dell’esperienza australiana.
Penso che la trasferta australiana sia stata molto positiva ed importante per poter crescere dal punto di vista tennistico e non solo. Lì c’è un ambiente davvero incredibile!

Cosa hai imparato in particolare assistendo dal vivo ad incontri al meglio dei cinque set? Cosa pensi faccia la differenza in questo tipo di match?
Credo che si debba esser preparati a tutto in quei tipi di incontri, soprattutto fisicamente, perché rischiare di giocare 4/5 ore con quel caldo non è proprio la cosa più facile al mondo! La differenza la fanno sicuramente la tenuta mentale e la consistenza che si riesce ad avere durante tutto il match, per questo secondo me Djokovic è il più forte ora come ora.

Passiamo al tuo quotidiano: dove ti alleni?
Mi alleno a Tirrenia da quasi un anno con Tomas Tenconi, ex 130 ATP italo-argentino che ora è tecnico nazionale. Mi trovo molto bene con lui e penso che stia facendo un ottimo lavoro con me.

La tua attività sarà basata sui tornei under 18? Giocherai anche a livello futures?
La prima parte dell’anno sarà concentrata soprattutto sull’attività juniores per cercare di entrare agli Slam. Invece la seconda penso di giocare qualche futures per provare a prendere qualche punto ATP in più.

Il 2014 è stato probabilmente il tuo anno migliore dal punto di vista dei risultati. Quali sono le partite che ricordi con maggior orgoglio?
Il 2014 è stato molto positivo per me, forse più verso la seconda metà dell’anno in cui sono riuscito a migliorare ulteriormente il mio tennis. Ricordo la partita contro Franco Capalbo al secondo turno di quali del Bonfiglio. Nonostante persi, ho un buon ricordo di quel match perché giocai molto bene e andai molto vicino a vincerla. La partita migliore l’ho giocata in Svizzera contro Clement Larriere, giocatore francese contro cui vinsi 6-3 al terzo dopo aver annullato 6 match point. E poi non posso dimenticare il 10.000 dollari di Sassuolo dove ho guadagnato il mio primo punto ATP.

Di tempo libero ne hai sicuramente poco, ma quando non sei in campo come ti piace passarlo?
Quanto ho del tempo libero vado a casa per staccare un po’ da tutto e di solito mi butto sul divano a guardare la tv. Fuori dal campo sono veramente pigro a volte! Se no esco con gli amici per svagare, che non fa mai male.

Il tennis è la tua vita da dieci anni: cosa ti ha insegnato questo sport?
Il tennis per me è tutto e mi ha insegnato ad essere determinato e a lottare per ciò che si vuole. Senza la dedizione ed il duro lavoro giorno dopo giorno non si va da nessuna parte.

Il tuo sogno più grande?
Il mio sogno più grande è riuscire ad entrare nei primi 20 al giocatori al mondo.

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