Andreozzi e Bagnis, l’Argentina fa sul serio


(Guido Andreozzi)

di Guido Pietrosanti

Nella seconda settimana di Wimbledon si sono giocati 5 tornei challenger, alcuni in paesi piuttosto remoti dove ben pochi giocatori sono voluti andare. E’ il caso del challenger disputato a Panama City dove il cut-off è stato addirittura al numero 986, una classifica che spesso non consente nemmeno di giocare i future in main draw. Alla fine comunque il vincitore è stato un giocatore di ottimo livello visto che il brasiliano Rogerio Dutra Silva, neo numero 100 del ranking atp, ha sconfitto in finale il canadese Peter Polansky (157 atp) per 63 60. Curioso notare che entrambi i finalisti a Panama raggiungono il loro best ranking grazie al risutato raggiunto in Centro America. A Panama era presente anche il coraggioso Erik Crepaldi, che è stato bravo ad affrontare la trasferta e ha ottenuto la sua prima vittoria in un challenger.

In America Latina si è giocato anche a Lima in Perù, dove il tabellone era decisamente più difficile rispetto a quello di Panama, anche se il cut-off al numero 558 non è comunque usuale per tornei con questo montepremi. La finale tutta argentina tra Guido Andreozzi e il più noto Facundo Arguello ha visto trionfare l’argentino meno atteso che ha sconfitto Arguello per 63 67 62. Per Andreozzi, classe 91, numero 213 del ranking in forte ascesa, si tratta della prima vittoria challenger, dopo 2 future già vinti in stagione in Brasile e in Argentina. Arguello invece, numero 214 atp, da sempre uno dei 92 più promettenti, deve rinviare ancora una volta l’ingresso nei top 200 atp, cosi come altri suoi connazionali e coetanei che si sono ben comportati a Lima. E’ il caso di Agustin Velotti (205) che a Lima ha raggiunto le semifinali e di Diego Sebastian Schwartzman (282) fermato proprio da Velotti nei quarti di finale. Secondo turno per il bravo Thomas Fabbiano mentre Vanni e Grassi si sono arresi al primo turno contro la testa di serie numero uno e due rispettivamente.

Al di là dell’oceano si è giocato anche il tradizionale challenger di Winnetka che da anni anticipa la stagione americana sul cemento. L’australiano John-Patrick Smith, classe 89, è riuscito a vincere il torneo partendo addirittura dalle qualificazioni e battendo in finale un altro giovane interessante, il lituano Ricardas Berankis per 36 63 76. Per Smith (210 atp) si tratta della prima vittoria challenger, mentre Berankis, ottima promessa, capace di entrare nei top 100 già nel 2010 a soli 20 anni prima di essere rallentato da alcuni infortuni, la finale negli Stati Uniti, primo buon risultato della stagione 2012, può servire da stimolo per tornare a livelli più alti.

Nella vecchia Europa il brasiliano Tomaz Bellucci (64 atp) ha vinto il ricco challenger tedesco disputato a Braunschweig, battendo in finale il tedesco Tobias Kamke (98) per 76 63. Ottima semifinale raggiunta dal nostro Simone Bolelli, fermato nettamente proprio da Bellucci, che già al primo turno aveva eliminato anche Matteo Viola al termine di tre combattuti set.

Infine ad Arad in Romania, vittoria di un altro giovane argentino, Facundo Bagnis, classe 90 e numero 167 del ranking atp. Bagnis ha sconfitto in finale il giocatore di casa Victor Hanescu per 64 64. Proprio Hanescu aveva fermato Gianluca Naso al secondo turno, bravo a tentare comunque la trasferta in Romania, senza aspettare di giocare sempre solo i challenger in Italia.

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