Se le giocatrici WTA fossero canzoni dell’Eurovision Song Contest 2016… Parte Finale

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di Giulio Gasparin e Michele Galoppini

Con un titolo del genere, non abbiamo nemmeno bisogno di un’introduzione particolarmente lunga per spiegarvi cosa troverete qualche riga più sotto. Questo lavoro ha solo l’obiettivo di farsi due risate e come tale va letto a cuor leggero e con ironia; probabilmente tanti dei paragoni indicati hanno a malapena senso, quindi non prendeteci troppo sul serio. In ogni caso, se non siete d’accordo, tocca a voi con i vostri commenti farci sapere chi avreste associato, al contrario di noi, alle canzoni dell’Eurovision Song Contest 2016.
Questa è la terza ed ultima parte, nella giornata della finale dell’Eurovision Song Contest 2016. Se volete leggere delle prime 14 canzoni cliccate qui, per la seconda parte invece cliccate qui.

29) Moldavia

Genie Bouchard – la canzone parla della più brillante stella cadente. Sta parlando di Genie Bouchard e della sua stagione 2015, compresa la caduta negli spogliatoi durante gli UsOpen, praticamente quasi l’unico buon torneo che stava giocando? Rispetto alla canzone, anche l’esecuzione e gli abiti sono decisamente rivebili, come la tecnica della giovane Genie…

30) Montenegro

Danka Kovinic – cantante dallo stile aggressivo, combattiva, ruvida e che deve ancora maturare del tutto. Non passa sotto i riflettori e non è favorita dalle quote, ma può essere un’avversaria pericolosa. Per la descrizione e per la provenienza, la canzone è cucita su Danka Kovinic.

31) Norvegia

Caroline Wozniacki – una canzone fatta di due canzoni: due facce differenti tra strofa e ritornello. Un po’ come il tennis di Caroline Wozniacki, la cui differenza tra dritto e rovescio è pari solo alla dimensione della sua fronte (ed di quella della cantante, altra cosa in comune). Purtroppo, nel 2016, per tanti motivi, entrambe non andranno molto lontano, tennis o musica che sia…

32) Olanda

Roberta Vinci – una canzone dallo stile un po’ retrò, molto orecchiabile, simpatica, che parla del viaggiare molto e di “rallentare” (slow down). Ma è Roberta Vinci! Il suo tennis vintage è la chiave del suo successo, è certamente tra le tenniste più simpatiche della WTA e nella sua lunga carriera ha praticamente visto tutto il mondo. E poi, con quello slice, il rallentare è il suo stile.

33) Polonia

Madison Keys – il cantante dal curioso stile si chiede quale sia il colore della sua vita, un po’ come Madison Keys si chiede chi sia il suo allenatore, visto che ne ha cambiati almeno quattro nel giro di pochi mesi. La canzone è poi di qualità come il tennis della giovane americana e può fare davvero bene all’ESC, come bene la Keys ha fatto a Roma.

34) Regno Unito

Camila Giorgi – è una canzone già sentita tante volte, forse troppe. Da una grande nazione, ogni anno si spera di migliorare, ma ogni anno si sempre lì a metà strada tra color che son sospesi e non si migliora. Un po’ come Camila Giorgi, sempre lì lì per sfondare e invece niente da fare. Poi il titolo si addice: you’re not alone, non sei da sola. Proprio no, vista la recente proposta di matrimonio…

35) Romania 

Maria Sharapova – entrambe con un grande fan-base molto affezionato, entrambe con grandi potenzialità e… ed entrambe ferma ai box per – diciamo – problemi tecnici con Associazioni molto importanti. Niente grandi eventi della primavera 2016 per loro.

36) Russia

Angelique Kerber – sebbene quei Thunders rimandino alla Karatantcheva (una storia lunga…), ad ascoltare meglio la canzone abbiamo pensato che la Russia fosse più una Angelique Kerber. Favorita numero 1 della competizione, come la Kerber riesce ad essere in questo 2016; “You are the one”, come è stata l’unica la Kerber a battere Serena in Australia. E poi questa canzone è decisamente trash e l’amore della Kerber per questo stile è noto. Avete già dimenticato Atemlos?

37) San Marino

Kimiko Date-Krumm – un ritmo anni ’70 che convince poco e che infatti ha immediatamente escluso dalla finale il piccolo San Marino, che ha avuto qualche problema a portare un importante canzone e che si spera possa riportare Valentina Monetta, l’unica in grado di fare finale. Stesso discorso per Kimiko: anche lei è anni ’70, ha qualche problema fisico, è piccina come San Marino e si spera possa al più presto tornare a fare bene.

38) Serbia

Yulia Putintseva – talmente facile fare l’abbinamento che la spiegazione non può che essere breve e concisa: tarantolata, facce strane ed attaggiamento aggressivo. Parliamo della cantante o di Yulia Putintseva?

39) Slovenia 

Anna-Lena Friedsam – “il blu è blu ed il rosso è rosso”… sconvolgente rivelazione arriva dalla Slovenia? No. Come non ci sconvolge il gioco di Anna-Lena Friedsam, anche lei doppio nome come ManuElla. Da lei ci si è sempre aspettato molto, eppure come la Slovenia lascia per ora a bocca aperta (e non per lo stupore positivo).

40) Spagna 

Johanna Konta – una nazione musicalmente molto importante ma che all’ESC non combina mai una cippa (e giustamente aggiungiamo noi) quest’anno forse non ha sbagliato canzone e può dire la sua. Un po’ come Johanna Konta, che per anni ha galleggiato nel ranking WTA in posizioni non di rilievo e da qualche mese invece è diventata una mina vagante. Che nel 2016 anche la Spagna sia una nazione che Konta?

41) Svezia

Serena Williams – nel 2015 la Svezia ha vinto, pur non portando di certo la miglior canzone della storia, in una competizione che ha visto tanto drama aver voce grossa. Un po’ come Serena, che ha vinto tanto (anche se non tutto, grazie Roberta) pur non giocando il suo miglior tennis e con tanto drama in ogni torneo. Quest’anno sono entrambi tra i favoriti, ma la canzone o la forma sono lontani dall’essere quelli dei migliori anni.

42) Svizzera

Jelena Jankovic – “L’ultima del nostro tipo” dice la cantante… e sentita la canzone ed ascoltata la cantante, per fortuna!!! Ci sono tutti i presupposti per far bene: abito da sera della cantante, ballata, uno stile particolare… eppure è un flop. Sembra Jelena Jankovic nel 2016, o nel 2015, o quando approccia la rete. Insomma sembra Jelena Jankovic, che sta peraltro sperando che l’outfit romano datole da Marion Bartoli sia “l’ultimo di quel tipo”.

43) Ucraina 

Garbine Muguruza – voce molto potente, presenza scenica importante, tra le assolute favorite dai bookmaker, ma che forse rischia di strafare… praticamente la canzone è cucita addosso a Garbine Muguruza. Che l’Ucraina possa emulare la spagnola e far bene quanto Garbine a Roma?

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