Patrick Prader: “Non sto benissimo, ma non rinuncio a Roma”

Patrick Prader
di Paolo Vacca

Patrick Prader, 29 anni di Bolzano, ha raggiunto nuovamente il pass per le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. L’anno scorso non ebbe fortuna mancando l’accesso alle qualificazioni. Adesso sarà ancora più difficile a causa dell’infortunio al braccio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per ben 6 mesi. Ma capiamo più da vicino cosa ha da dirci Patrick.

Già l’anno scorso hai raggiunto le pre-qualificazioni per gli Internazionali di Roma. Credi che sia cambiato qualcosa? Che sensazioni hai?
“Dall’anno scorso sicuramente sono cambiate tante cose poiché sono stato fermo 6 mesi per un infortunio al braccio ed ovviamente ho perso molto tempo per potermi allenare. Inoltre sono più incasinato con il lavoro rispetto ad un anno fa. Non so in che condizioni mi presenterò a Roma, ma è impossibile rinunciare a questo torneo”.
Che lavoro fai?
“Faccio l’istruttore di tennis in Val Gardena da 6 anni”.
Quale sarà la tua programmazione per il resto della stagione?
“Quest’anno farò il campionato di A2 a Pistoia. Dopodiché sarò in Germania per il campionato a squadre tedesco. Infine credo che giocherò qualche Open nelle vicinanze, lavoro permettendo”.
Hai un obiettivo in particolare?
“Principalmente mi sto concentrando nei campionati a squadre. A Pistoia, in Italia; a Landshut in Germania e a Klosterneuburg in Austria”.
Doping, argomento del momento. Cosa pensi in merito?
“Semplicemente non trovo giusto che alcuni atleti traggano vantaggi usando sostanze chimiche non consentite. Lo spirito dello sport è confrontarsi lealmente usando i propri mezzi a disposizione. Il tennis richiede impegno, costanza e passione. Questi sono i valori che condivido”.
“Quanto è difficile attualmente emergere nel tennis?
Attualmente credo sia più difficile rispetto al passato. Il livello si è alzato tantissimo ed i costi sono difficili da sostenere. Tentare la carriera da professionista, cercando di guadagnare qualcosa, è diventato un investimento. E non tutti hanno i mezzi per farlo”.
Se dovessi dare un consiglio ai giovani d’oggi cosa diresti?
“Siate pazienti. Raggiungere dei risultati in questo sport non è facile. Bisogna lavorare duramente e non abbattersi alle prime difficoltà. Il sacrificio col tempo viene ripagato, ma non bisogna commettere l’errore di essere frettolosi pretendendo di avere tutto e subito”.
Chi ti piacerebbe incontrare tra i giocatori del circuito maggiore?
“Senza dubbio Roger Federer. Il mio idolo”.

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