Vicente Cuairán: “Ognuno è in campo ciò che è nella vita”

Tomy Arias e Vicente Cuairán (1)

di Paolo Silvestri

Intervistiamo Vicente Cuairán, cofondatore, insieme a Tomy Arias, della madrilena Pro Tennis Team Academy, una nuovissima proposta basata sulla centralità dell’aspetto mentale nella formazione del giocatore

Vicente, vuoi raccontarci della vostra nuova accademia, e spiegarci che peculiarità ha rispetto alle altre disseminate sul territorio spagnolo?

PPT è un progetto che ho portato avanti insieme a Tomy Arias, che lavora da 8 anni a livello Atp con diversi giocatori spagnoli. Siamo due persone molto affini per quanto riguarda i metodi d’allenamento, e abbiamo unito la sua esperienza nel circuito e la mia come mental coach per creare un’accademia la cui specificità consiste nel lavorare l’aspetto mentale in campo quotidianamente, in parallelo con gli aspetti tecnici e tattici.

Vale a dire che l’aspetto mentale è parte integrante del processo di formazione.

Esattamente. Non vogliamo che l’aspetto mentale sia, come è stato finora, qualcosa di avulso, spesso “risolto” con una seduta settimanale con lo psicologo. Si lavora appunto ogni giorno, e sul campo. Questo ci differenzia rispetto alle altre accademie.

E Tennis Mind Institute, a proposito del quale ti avevamo intervistato qualche tempo fa continua ad esistere o l’accademia è una sua evoluzione e pertanto lo sostituisce?

TMI continua ad esistere, ma farà cose molto concrete, più piccole, interventi puntuali per qualche giocatore. Adesso le nostre energie sono concentrate sulla nuova accademia.

PTT2Quando avete iniziato?

Da pochissimo, un paio di settimane. Abbiamo la struttura e tutto quanto necessario per partire: preparatore atletico, servizi medici, comunicazione esterna, collegio, ecc. Naturalmente, essendo appena nati, in questo momento stiamo cercando i giocatori, sia in Spagna che all’estero. La nostra è un’accademia piccola, per il momento vorremmo cominciare con sei giocatori, perché per noi è prioritario dare ai ragazzi tutte le attenzioni che si meritano e curare i dettagli. La  maturazione personale nel tennista è molto importante e se hai troppi giocatori non puoi fare le cose come si deve, con un’attenzione personalizzata.

Infatti il vosto motto è “Formiamo persone e alleniamo campioni”.

Ecco… Perché in fondo ognuno è in campo ciò che è nella vita e nella vita ciò che è in campo. C’è una crescita a livello di valori che deve accompagnare la crescita tennistica.

E l’idea è di seguire i ragazzi nei tornei, anche all’estero?

Sì sì, certo.

A che tipo di giocatori vi rivolgete?

Ai professionisti che già sono nel circuito, ma anche alle giovani promesse, ai ragazzi a partire dai 16 anni che vogliono fare esperienza nei tornei Itf junior o nei Futures e inizare la loro carriera, con la condizione che abbiano ben chiaro il desiderio e l’obiettivo di voler diventare tennisti.

A proposito di giovani, che cosa ne pensate della questione sempre problematica della formazione scolastica? Per voi è importante che continuino a studiare?

Certo, è importantissimo. Abbiamo un accordo con una scuola di Madrid che si chiama Colegio Cumbre, che ha piani di studio a distanza, esplicitamente concepiti per giocatori di alta competizione, che permette loro di continuare a studiare e allenarsi mattina e pomeriggio. Tra l’altro l’offerta didattica è anche in inglese, quindi i giocatori stranieri possono seguire il loro corso di studi.

Dov’è ubicata l’accademia?

È a Majadahonda, a soli 15 chilometri da Madrid, e collegata benissimo con il centro della città.  È una cittadina dell’area metropolitana, ma in pratica è come se fosse un quartiere della città. Il fatto di risiedere nella capitale per i ragazzi è positivo, perché possono usufruire di tutte le infrastrutture di una metropoli. Per esempio l’aeroporto di Madrid è importantissimo e ha voli in partenza, anche low cost, praticamente per tutto il mondo. Molti giocatori preferiscono stare a Madrid invece di trasferirsi nella zona di Valencia o Barcellona, dove sono concentrate la maggior parte delle accademie. In questa zona del paese ce sono molte meno, e questo è uno dei motivi che ci ha spinto ad aprirla, e crediamo che sarà una delle ragioni del nostro successo.

A proposito: secondo te, qual è il motivo per cui la Spagna è un terreno così fertile per la nascita di accademie?

Mah… secondo me, oltre a una questione di tradizione, un motivo non secondario è il clima. Qua puoi giocare tutto l’anno all’aperto, il che non è poco.

Com’è la vostra struttura?

Abbiamo due campi in terra e dieci in superficie veloce. Poi abbiamo un accordo, sia per la preparazione fisica che per il servizio di fisioterapia, con la palestra Fisico, che è stata definita la migliore d’Europa, con ben 28.000 metri quadrati. È stata creata per i calciatori dell’Atlético di Madrid, che si allenano a Majadahonda, ed è frequentata da molti Vip.

E i giocatori che vengono da fuori dove riesiederebbero?

Abbiamo anche in questo caso un accordo con un collegio di Majadahonda, tra l’altro molto vicino alla nostra struttura.

Benissimo, grazie Vicente. In bocca al lupo, e vediamo se qualche giocatore italiano è interessato alla vostra proposta.

Sarà naturalmente benvenuto! Mille grazie anche a te, e a Spazio Tennis per l’interesse nei nostri confronti!

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