Igor Sijsling: “Sono vicino al mio miglior livello, è tutta questione di fiducia”

Sijsling Basic Brescia

di Michele Galoppini (@MikGaloppini)

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Igor Sijsling ha appena vinto la seconda edizione del Trofeo Città di Brescia, l’ATP Challenger della città lombarda giocato su una delle superfici più veloci dell’intero circuito. Sui campi azzurri bresciani, l’olandese ha giocato una finale perfetta contro la più grossa sorpresa del torneo, Mirza Basic, senza mai dargli occasione di brekkare e quindi nemmeno di vincere. 6-4 6-4 è il risultato finale. Questa è la sua prima vittoria dopo il Challenger di Vancouver del 2012 ed un grande passo verso la top100, dove è stato per lungo tempo prima di crollare in classifica. Con questo torneo sarà a breve nella top150.

Queste le sue parole dopo il match di oggi.

Permettimi una domanda banale innanzitutto. Contento per come è finito questo torneo?

Sono molto contento per come è andata questa finale, perché anche se oggi non ho giocato il mio miglior match sono contentissimo di averlo portato a casa. Penso che ieri sia stato un match durissimo contro Luca (Vanni) poiché serviva davvero alla grande, ma ero concentrato ed in fiducia con i miei colpi. Sono contento di averla chiusa in due set.

L’anno scorso perdesti al primo turno ed eri prima testa di serie…

Davvero? Oh wow, che sfortuna. Comunque non è mai facile giocare da prima testa di serie, soprattutto al primo turno.

Beh, quest’anno hai giocato contro la prima testa di serie, sebbene non al primo turno, e l’hai battuta. Ti aspettavi di vincere il torneo dopo quella vittoria?

Ovviamente no. Stavo giocando molto bene nelle settimane passate, ma non è mai semplice vincere il torneo, nemmeno dopo che hai battuto i migliori giocatori del tabellone. Quindi no, non mi aspettavo di alzare il trofeo oggi, sicuramente.

Parlando di dettagli del tuo match di oggi, credo tu abbia servito benissimo e soprattutto che tu abbia giocato perfettamente di rovescio. Pensi che queste siano state le chiavi della vittoria di oggi?

Decisamente, ho cercato di fare come mi ero prefissato. Penso di aver servito benissimo oggi, tenendo alte le percentuali ma anche segnando tanti ace. Mi sentivo molto fiducioso questa settimana, come oggi dopotutto, ecco perché sono riuscito a mettere in pratica il mio miglior tennis. Ho l’impressione che lui facesse, al contrario, più fatica a controllare i suoi colpi. Alla fine è bastato questo.

Quanto pensi di essere lontano dal livello che avevi quando raggiungesti il tuo best ranking alla 52esima posizione?

Non penso di essere molto distante dal mio miglior livello. Poi il livello tra la 50esima e la 150esima pozione è molto simile, tutto dipende dalla fiducia in se stessi ed ora come ora sono felice per come sto giocando e di fare questo lavoro. Penso che sentirmi come mi sento ora faccia tutta la differenza.

Quanto è difficile ripartire da zero, o quasi, vista la caduta in classifica?

Già, capisco cosa intendi, perché uno vuole giocare i tornei più grossi e far bene lì, giocare i tabelloni principali, giocare gli Slam e vincere i match in quei tornei. Quando crolli è davvero dura, così come è dura ritrovare le motivazioni.

Cosa è successo esattamente che ti ha fatto cadere nel ranking?

Sai, mi sono infortunato e non ho potuto giocare Wimbledon e gli Us Open, c’erano problemi con il mio ginocchio sinistro. Quando ho raggiunto il mio best ranking lo scorso febbraio, ho poi avuto problemi col mio coach e facevo fatica a trovare il giusto ritmo. Sai, se vuoi essere un top50 o un top60, devi essere al 100% ed in quel momento non lo ero. Magari ero al 90%, ma il 90% non è abbastanza per stare lassù.

Com’è finire la stagione così bene? E quali sono i tuoi obiettivi per il 2016?

Alla grande! Quando giochi un torneo lo fai per vincere, ma quando poi ci riesci è grandioso. Ora ovviamente mi piacerebbe ci fossero più tornei da giocare, ma vabbè. L’importante ora è mantenere questo livello di forma e migliorare ancora per la prossima stagione, per tornare presto nella top100.

E per le Olimpiadi? Ci pensi?

A dir la verità no. Non ci sto pensando ma sai, è l’Olimpiade, sarebbe grandioso parteciparci. Ma per ora non rispetto alcun criterio di partecipazione… se ce la farò, ci andrò sicuramente, singolare o doppio non importa.

Ultima domanda, sono passati tre anni dal tuo ultimo titolo…

Hai ragione, tre anni sono un lungo periodo, ma se non sei un top20 non è facile vincere i tornei, perché significa non perdere match per tutta la settimana. Credo di essere un giocatore che gioca generalmente bene, ma a tratti, quindi prima o poi durante la settimana cado. Comunque anche arrivare agli ultimi round è positivo per il ranking. Poi ovvio, se vinci è anche meglio!

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