Paura, sofferenza, speranza, delusione e poi rinascita. È la storia di Diego Moscarella, quindicenne di Brescia, che ha ritrovato il sorriso e la voglia di vivere grazie al tennis e all’associazione Active Sport. Costretto sulla sedia a rotelle dopo alcune complicanze seguite a un trapianto di midollo osseo per combattere la leucemia, Diego – originario di Torre del Greco (Napoli) – è oggi uno dei giovani più promettenti del tennis in carrozzina italiano, come dimostrano i risultati conquistati in questa stagione.
Nel 2025 ha dominato il circuito nazionale Tennis Trophy Fitp Kinder Joy of Moving, culminato con la vittoria del Master al Foro Italico di Roma, sui campi che ogni anno ospitano i campioni Atp e Wta. Ma oltre ai trofei, è stata soprattutto la racchetta a restituirgli fiducia e serenità, accompagnandolo in un percorso di rinascita personale e sportiva. “Diego – racconta la mamma Chiarastella, che insieme al papà Andrea lo segue in tutti i tornei e raduni federali – ha scelto di avvicinarsi al tennis di sua spontanea volontà, un anno fa. Voleva mettersi alla prova, sfidare i propri limiti e ritrovare la gioia della competizione. Non smetteremo mai di ringraziare le dottoresse Linda Peli ed Eleonora Finazzi, le sue chinesiologhe, che conoscendo Active Sport ci hanno indirizzato subito verso l’associazione”.
Il primo contatto è stato con Maurizio Antonini, uno dei fondatori di Active Sport, poi con Ivano Boriva, responsabile della scuola tennis e pluricampione internazionale con venti titoli nel circuito wheelchair. È stato lui a prendere Diego sotto la propria guida, insegnandogli le basi del gioco e la gestione della carrozzina sportiva, come ha fatto negli anni con tanti altri atleti. “Appena conosciuto il gruppo di Active – racconta papà Andrea – ci si è aperto un mondo. Abbiamo trovato persone straordinarie, accoglienti e piene di entusiasmo. Un grazie particolare a Ivano Boriva, che ha creato fin da subito un legame speciale con Diego, trasmettendogli passione e fiducia, pallina dopo pallina”.
Boriva, oggi uno dei punti di riferimento del movimento paralimpico italiano, parla di Diego con grande orgoglio: “Ha un talento naturale e un amore autentico per il tennis, come se lo avesse sempre avuto dentro. In appena un anno ha fatto progressi enormi, pur allenandosi solo una volta a settimana, il sabato, a causa della scuola. Ogni volta che entra in campo dà tutto se stesso e sono certo che, continuando così, potrà togliersi grandi soddisfazioni anche tra i più forti”.