Us Open 2025, Sinner in semifinale: “Dettagli fanno la differenza, servizio in crescita”

Tommaso de Laurentiis
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Jannik Sinner - Foto Geoff Burke / IPA

“Certamente le semifinali sono un grande traguardo. Ora ci prepareremo al meglio per cercare di alzare ulteriormente il livello. Negli ultimi due anni il mio corpo si sta adattando sempre meglio ai match su cinque set. Semifinali in tutti e quattro gli Slam in stagione è simbolo di grande costanza”. Jannik Sinner schiacciasassi agli Us Open 2025. Il numero uno del mondo gioca da tale e elimina in tre set Lorenzo Musetti (6-1 6-4 6-2) nel derby azzurro di quarti di finale. Un successo d’esperienza (7/7 palle break salvate), ma anche di grande qualità (28 vincenti-17 errori non forzati), quello dell’altoatesino, che centra l’ottava semifinale Slam della carriera. Due anni quasi perfetti del 24enne di San Candido, che ha raggiunto almeno la semifinale in sette degli ultimi otto Major (eccezione quarti di finale Wimbledon 2024) ed è entrato nei migliori quattro di ogni Slam nel 2025. Costanza e talento i due attributi principali del quattro volte campione Slam, che si giocherà un posto in finale con Felix Auger-Aliassime.

PARTENZA A FIONDA

Primo set flash (27 min) di Sinner, che ha capitalizzato al massimo un avvio piuttosto contratto di Musetti: “Oggi credo che la partenza abbia fatto tanto. Sono riuscito a leggere il suo gioco nei primi game, nonostante abbia un tennis molto vario. Nel primo set non ha servito bene e io ho risposto sempre in maniera ottima”, afferma l’azzurro in conferenza stampa. Un livello mantenuto alto anche nei due set conclusivi, dove il toscano ha proposto a sprazzi un ottimo tennis: “Dal secondo set Musetti è entrato in partita ma nelle palle break ho giocato sempre alla grande. Alla fine a questo livello i dettagli fanno la differenza. Lui è un giocatore molto fastidioso e può cambiare gioco in ogni momento, ha un ottimo slice e non è in top ten per caso”.

SERVIZIO IN CRESCITA

Il servizio non fa tutto ma, soprattutto sul rapido, è un fattore determinante nell’esito di un match su cinque set. Dopo delle percentuali in battuta non eccelse nei turni precedenti (58% vs Bublik, 58% vs Shapovalov, 51% vs Popyrin, 59% vs Kopriva), Sinner è riuscito a trovare un buon 61%, condito da 10 ace, 0 doppi falli e diverse palle break salvate con il servizio: “Quando si serve il 50% di prime è sempre più importante valutare quando vengono servite. Oggi ho servito molto bene nei punti importanti, e ho anche trovato una percentuale un po’ più alta”. Percentuali in crescita, ma anche un ventaglio di soluzioni, sia sulla prima che sulla seconda, sempre più in evoluzione: “Sulla seconda stiamo facendo qualche aggiustamento e stiamo provando a cercare velocità e rotazione. Prima andavo solo al corpo, mentre ora sto imparando a trovare più angoli anche con la seconda”.

AUGER-ALIASSIME PER UN POSTO IN FINALE

Tra Sinner e la seconda finale consecutiva a Flushing Meadows è rimasto solamente Felix Auger-Aliassime. Il n.27 Atp è approdato in semifinale dopo aver piegato in quattro combattuti set l’australiano Alex de Minaur. I testa a testa vedono il canadese in vantaggio per 2-1, ma l’ultimo precedente è fresco (Masters 1000 Cincinnati 2025) ed è in favore dell’azzurro, che partirà ampiamente favorito per accedere all’atto finale del torneo. “Le condizioni qui sono diverse rispetto a Cincinnati – sottolinea Sinner sul prossimo match – e giocare su cinque set sarà diverso, anche il pubblico avrà il suo impatto. Ha giocato grandi partite ed è in fiducia, penso che lui sia migliorato molto nelle ultime settimane. Nel corso del torneo il suo livello è salito e sarà sicuramente un match difficile.  Vedremo cosa succederà ma io penserò a me stesso”.

PUBBLICO RUMOROSO

Una sessione serale piuttosto turbolenta sugli spalti. Il costante mormorio del pubblico ha infastidito e non poco Musetti, alla prima partita giocata non di giorno, mentre Sinner è sembrato imperturbabile di fronte al frastuono dell’Arthur Ashe: “È un po’ più rumoroso l’Armstrong a volte, ma mi sono abituato a questo e per me New York è speciale anche per questo. Dal punto di vista del pubblico è un torneo diverso dagli altri e ho iniziato a giocare bene qui quando ho imparato ad accettare queste condizioni. Sopratutto di sera c’è più rumore, in particolare nella seconda partita della sessione. Non tutti i tornei sono come Wimbledon, ma questo è il bello dello sport. Ci sono sempre situazioni diversi, ma a volte qui non è facile concentrarsi al 100%“, spiega l’azzurro.

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