Spettacolare Ungur…


(Adrian Ungur)
di Guido Pietrosanti
Dei 12 azzurri ai nastri di partenza del torneo challenger di San Benedetto alla fine è andato in finale uno di quelli meno atteso, se non altro perché ha già annunciato il suo prossimo ritiro. Si tratta del 34enne Stefano Galvani, sconfitto in finale dal rumeno Adrian Ungur per 75 62. Il rumeno, numero 155 del ranking, ha messo in mostra un bel tennis vario, fatto di accelerazioni di dritto e di rovescio, di palle corte e di discese a rete. Potrebbe sicuramente ambire a posizioni in classifica migliori, ma deve trovare maggiore continuità visto che prima di San Benedetto era riuscito a raggiungere solamente una semifinale nel torneo di Caltanissetta. Galvani invece conferma di aver ritrovato un tennis che lo può sicuramente far tornare almeno nei primi 200. E sul veloce forse potrebbe ancora valere qualcosa di meglio. Buona semifinale per Paolo Lorenzi, fermato proprio da Galvani, e belle vittorie anche per Vagnozzi e Giannessi, fermati ai quarti di finale dopo aver battuto rispettivamente i top100 Berlocq e M.Gonzalez.
In Germania, nel tradizionale challenger di Oberstaufen, vittoria del giocatore di casa Daniel Brands (172) che ha sconfitto in finale il connazionale Andreas Beck (140). Brands, reduce da 10 sconfitte consecutive ha sconfitto al primo turno il nostro Marco Crugnola per 64 al terzo. Tutto sommato, buona prestazione di Crugnola che sembra essersi ripreso dai vari infortuni, ma che ha ora bisogno di giocare e di vincere per ritrovare il giusto ritmo partita. Buona semifinale anche per il giovane tedesco Stebe, classe 90 da tenere d’occhio per il futuro.
A Scheveningen in Olanda, si è disputato un altro challenger sulla terra battuta, vinto dal belga Steve Darcis, ex numero 44 del ranking atp, rientrato con la vittoria in Olanda nei top 100 e precisamente al numero 95. Darcis ha sconfitto in finale per 63 46 62 il turco Marsel Ilhan (114), rivelazione della scorsa stagione, quando entrò nei primi 100 grazie ad una serie di buoni risultati nei tornei challenger. Da notare che Ilhan ha sconfitto al primo turno Federico Del Bonis, giovane speranza argentina a ridosso dei top100 un anno fa quando non aveva ancora 20 anni e fuori dai 200 oggi, dopo una stagione disastrosa.
Infine a Pozoblanco in Spagna, dove sono andati a giocare gli specialisti delle superfici veloci, prima vittoria nel circuito challenger per uno dei giocatori maggiormente in ascesa in questa stagione. Il francese Kenny De Schepper, classe 87, ha infatti sconfitto in finale l’esperto spagnolo Ivan Navarro (190) per 26 75 63. De Schepper, passato dal numero 470 di fine 2010 all’attuale posizione numero 144 è coetaneo dei vari Naso, Arnaboldi e Viola, molto più promettenti del francese da juniores. Ma i conti in questo sport si fanno alla fine e, arrivati a 24 anni, De Schepper sembra aver raggiunto un livello superiore rispetto a quello dei suoi coetanei azzurri. La fine della carriera è ancora lontana per questi ragazzi e forse qualcuno dei nostri riuscirà nuovamente a raggiungere e magari superare il francese. Che tuttavia conferma ancora una volta come spesso in Francia (e in Spagna e in altri paesi) sia possibile crescere e raggiungere livelli importanti, anche se non si è subito forti da juniores. Da noi purtroppo molti ragazzi, per diversi motivi, gettano la spugna (o non sono più aiutati) se non sono già arrivati in alto da giovanissimi.
Per fortuna non ha gettato la spugna Claudio Grassi, 26enne vincitore del future Spain F23. Grassi, che l’estate scorsa aveva ottenuto diversi buoni risultati giocando sul cemento, ha partecipato quast’anno a molti future sulla terra (anche questa settimana, dopo la vittoria in Spagna è tornato a giocare in Ialia sul rosso) e forse dovrebbe rivedere la sua programmazione, anche alla luce del fatto che da lunedi prossimo sarà intorno alla posizione numero 320. Ancora un quarto di finale raggiunto dal bravo Bega in Brazil F20, dove anche Molina ha passato il primo turno. In USA F17 è stato Crepaldi a spingersi fino ai quarti mentre in Italy F17 su 29 italiani in main draw, il vincitore è stato l’australiano Duckworth, classe 92 e giocatore in forte ascesa. Buoni risultati dei giovani azzurri, con Fabbiano che si è arreso solo in finale, Gaio e Cecchinato in semifinale.
Purtroppo tra i giovani azzurri che in Italia e all’estero cercano di farsi spazio nel mondo del tennis professionistico, non vedremo più Andrea Stucchi, che fino a pochi mesi fa calcava ancora i campi da tennis insieme a molti suoi coetanei. Lo splendido rovescio ad una mano e l’educazione del giovane azzurro, uno dei pochissimi a riuscire sia nello sport che nella scuola, avrebbero fatto molto bene a tutto l’ambiente. Per i giovani azzurri, da oggi, ci sarà una sfida in più da vincere sui campi da tennis: ricordare a tutti la serietà e l’educazione di un ragazzo che ci ha lasciato troppo presto…. Ciao Andrea!

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