Indian Wells: Analisi Ottavi di Finale

di Sergio Pastena

Il tabellone Atp di Indian Wells arriva agli ottavi di finale e solo uno degli accoppiamenti “teorici” viene rispettato: non succedeva dal 2006. In realtà questa edizione, in quanto a sorprese, è stata abbastanza nella norma, ma qualche eliminazione eccellente c’è stata: prima tra tutte quella di Andy Murray, ma stanotte è caduto anche David Ferrer. Andiamo a vedere i sedici sopravvissuti.

Djokovic (1) – Andujar: se già il sorteggio era stato tutt’altro che negativo, il serbo non può certo lamentarsi di come si siano evolute le cose. Le uscita di scena al primo turno di Gasquet, che ha buttato via un match quasi vinto contro Ramos, e del tedesco Florian Mayer, hanno fatto sì che a sfidare il numero uno del mondo ci arrivasse Pablo Andujar. Lo spagnolo è certamente animale da terra battuta: fino ad ora sul duro aveva vinto poche partite di rilievo e l’unico acuto degno di nota era stato il terzo turno raggiunto l’anno scorso a Miami, eliminando Tomic e Verdasco prima di arrendersi ad Anderson. Uno scoglio decisamente poco impegnativo per Novak il cannibale.

Almagro (12) – Berdych (7): l’unico pronostico rispettato, ma quanta fatica per arrivare agli ottavi! Lo spagnolo ha dovuto rimontare per due volte un set di svantaggio, prima contro Querrey e poi contro Giraldo: due match tiratissimi, il secondo finito al tie-break. Berdych, invece, prima ha superato lo scoglio Stakhovsky in una partita risolta grazie alla maggiore concretezza, poi si è trovato di fronte un Roddick determinato a vendere cara la pelle: l’americano, infatti, ha portato a casa il secondo set ma, nel terzo, ha mollato dopo essere stato breakkato dal ceco, che ha potuto concludere con un comodo 6-2. Entrambi i giocatori hanno speso molte energie, insomma.

Harrison – Simon (13): uno dei dubbi della vigilia era: riuscirà Ryan Harrison a difendere i punti del 2011? L’americano, l’anno scorso, arrivò fino agli ottavi e quest’anno ha confermato il risultato senza perdere un set: dopo un esordio facile contro Cipolla, Ryan ha prima eliminato Troicki con una prestazione di grande spessore e poi ha battuto Garcia-Lopez, giustiziere di Murray. Dall’altra parte Simon ha avuto un esordio molto duro contro l’israeliano Sela, rimontando un break di svantaggio nel terzo set, mentre il terzo turno con Wawrinka gli ha riservato decisamente meno problemi: l’ex numero 6 al mondo ha regolato lo svizzero con un doppio 6-4.

Isner (11) – Ebden: nella slot che concentrava gran parte delle speranze americane, il cavallo di testa ora è Long John. L’eliminazione di Mardy Fish ad opera del sorprendente australiano Ebden, unita alla prematura uscita di scena di Andy Murray, han creato l’unico vero “buco” del tabellone, un percorso verso le semifinali che il gigante di Greensboro cercherà di sfruttare. Isner, fino ad ora, ha regolato sia Monaco che Gil in due set, per ben tre volte vincendo col parziale di 7-5. Un’eventuale quarto con Harrison sarebbe molto affascinante, specie per il pubblico di casa, ma prima c’è da superare l’aussie, arrivato fin qui dalle qualificazioni e molto brillante contro Fish.

Istomin – Del Potro (9): che Istomin fosse in uno dei momenti migliori della sua carriera si sapeva, ma dopo tutta la fatica fatta per eliminare Chela in un match andato ben oltre le tre ore, pochi si aspettavano che l’uzbeko riuscisse a battere in due set un regolarista come David Ferrer. Lo spagnolo, invece, ha sofferto enormemente l’aggressività dell’avversario sulla seconda e ciò gli è costato quattro break e il match. Meno problemi per un Del Potro sempre più sicuro, che dopo aver sbrigato la pratica Matosevic ha eliminato anche Fernando Verdasco: 6-2 7-6 il punteggio finale, con un tie-break molto combattuto al termine del quale l’argentino ha evitato un insidioso terzo set.

Bellucci – Federer (3): se King Roger poteva lamentarsi (a ragione) del sorteggio sfortunato, si può dire anche che la dea bendata lo abbia parzialmente risarcito. Subito un esordio facile contro il giovane Kudla grazie al walkover del più esperto Tursunov: fin lì niente di rilevante. Decisamente più graditi, da parte dello svizzero, i forfait prima di Monfils e poi di Davydenko, che gli hanno consegnato un ottavo abbordabile contro Bellucci, molto brillante all’esordio contro Melzer ma che non sembra in grado di insidiare il campione elvetico. La pagnotta, ad ogni modo, il buon Roger se l’è guadagnata abbondantemente superando in rimonta Milos Raonic.

Tsonga (6) – Nalbandian: un ottavo di finale decisamente affascinante. Cassius Jo ha avuto qualche difficoltà contro uno Stepanek che, nel primo set, ha fatto valere il peso della sua esperienza prevalendo al fotofinish. Dopo quattro break annullate nel secondo, finalmente il francese ha strappato il servizio all’avversario e, passata la paura, ha completato un parziale di 9 punti a 2 portando a casa la vittoria. Sfiderà Nalbandian, che si conferma la mina vagante per eccellenza dei tornei maggiori: l’argentino prima ha battuto Cilic e poi ha prevalso in tre set contro Janko Tipsarevic con qualche difficoltà all’inizio dell’ultimo set. Sarà una bella sfida.

Dolgopolov (21) – Nadal (2): difficile pensare che Rafa si sia dannato l’anima quando ha visto che Dolgopolov l’aveva spuntata contro Baghdatis. L’ucraino, nei due precedenti contro lo spagnolo, gli ha creato qualche difficoltà per via del suo gioco atipico ma alla fine ha perso sempre nettamente. Il cipriota, invece, è uno dei pochi “umani” in grado di mettere costantemente in difficoltà il maiorchino sul cemento: negli ultimi cinque precedenti l’aveva battuto una volte e altre tre l’aveva costretto al terzo set. Attenzione, però, che il Dolgopolov di questi giorni è decisamente in palla: ieri alternava back profondissimi e traccianti di diritto con una continuità inconsueta.

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