Diario di Bordo dalle Prequali

A. Nizegorodcew
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Gioia Barbieri
(Gioia Barbieri)

dal Foro Italico, Alessandro Nizegorodcew
(Foto Nizegorodcew)

L’approdo al Foro Italico è previsto per le ore 11. Prima, infatti, mi reco da Fedele 82 per ritirare gli Ace Cube 2013 da consegnare in questi giorni a Knapp, Cecchinato, Burnett, Pennetta, Quinzi e Piccari (chissà se a Francesco o ad Alessandro, forse li farò lottare fra di loro fino all’ultimo sangue, devo decidere).

Gianluca Di NicolaArrivo al Foro nel momento in cui inizia il terzo set tra Flavio Cipolla e il diciottenne abruzzese Gianluca Di Nicola (nella foto a sinistra). Cipo ha perso il primo set 6-3 ma, mi dicono, a causa di una prestazione maiuscola del giovane classe 1995. “Nel primo set sembrava un UFO – mi racconta Quirino Cipolla a fine match – ha giocato benissimo anche nel secondo set, dal punteggio bugiardissimo, che Flavio ha vinto 6-0. Davvero complimenti a questo ragazzo”. Lo stesso Flavio è parso sorpreso dalla prova di Di Nicola: “Non mi aspettavo un tennista così bravo, io sto giocando meglio rispetto agli ultimi mesi e credo siano più meriti suoi che demeriti miei. Dal secondo set sono stato più aggressivo e solido, portando a casa il match”.

Nelle ore successive, mentre scatto foto e metto in piedi la diretta Twitter delle prequali seguo spezzoni un po’ di tutti i match. Ecco alcune impressioni sparse.

Gioia Barbieri gioca come un treno. Dal vivo, da pochi metri, è letteralmente impressionante. Valeria Prosperi non ha (ancora) il tennis per farle fastidio, ma la capacità di Gioia di giocare vicino alla riga anticipando qualsiasi colpo è una meraviglia per gli occhi. La pensa così anche il giovane Jacopo Gribling, seduto accanto a me durante il match. Migliorando il servizio e la velocità questa ragazza va nelle prime 50.

Camilla Rosatello

Cristiana FerrandoMatch tesissimo ma anche molto bello tra Camilla Rosatello (foto qui sopra) e Cristiana Ferrando (foto a destra). Una sfida tra due ragazze classe 1995, la prima tennista full-Times, la seconda (ancora) part time. La Ferrando fa viaggiare maggiormente la palla, forse anche a causa della tensione della sua avversaria. Momento cruciale del match sul 7-6 6-5 30-30 in favore della Ferrando, che si lancia coraggiosamente a rete sbagliando però una comoda volée di rovescio che l’avrebbe portata a match point. Da li la Rosatello sale di livello e chiude 6-3 al terzo con grande determinazione e, finalmente, qualche bellissima accelerazione.

Complimenti al bravissimo Rodriguez Sanchez che arriva ad avere la palla del 5-1 nel secondo set contro Riccardo Bellotti. L’Italia-austriaco è bravo a ritrovarsi nel momenti di difficoltà, controbattendo ai diritti sempre pesanti e profondi del suo avversario, alzando il livello con il proprio devastante diritto nel tiebreak.

Battaglia pazzesca tra Martina Caregaro e Alice Savoretti, vinta da quest’ultima 11-9 al tiebreak del terzo set. Martina parte benissimo alternando comodini a frigoriferi sino a notevoli catenate. Sul 5-2 nel primo in suo favore si incarta e comincia a sbagliare molte accelerazioni in lunghezza. La Savoretti ingrana, si fa aggressiva e, allo stesso tempo, difende benissimo. Si va al terzo e il match si decide al tiebreak. La Savoretti sale subito 5-1 e i giochi sembrano fatti. Marina però, che sembrava quasi voler sciogliere, lotta, tira, corre e si porta 5-5. Sul 9-8 la Caregaro si procura anche un match-point ma commette un nefasto doppio fallo (prima in kick a metà rete e seconda lunga di mezzo metro). La Savoretti, coraggiosa, vince due punti di seguito spingendo da fondo e chiudendo con belle e interessanti accelerazioni. Brava la Savoretti, cresciuta moltissima (nonostante i risultati Itf non le stiano dando ragioni), un grande in bocca al lupo alla Caregaro, che deve ritrovare serenità e sicurezza nel proprio tennis. Come esce la palla alla Caregaro, non esce a nessuna (Barbieri esclusa). La fluidità dei colpi di Martina fa rabbia, perché gioca talmente bene che vederla 400 al mondo è una bestemmia verso il dio del tennis. Ah, per essere precisi, anche Claudia Giovine, tira belle martellate…

Partita combattutissima anche tra Anastasia Grymalska e Georgia Brescia. La “Gryma” è parsa più che tesa… bloccata dall’occasione di giocare al Foro Italico. Il match ha vissuto momenti di buon tennis e altri di livello più basso. La Brescia, giocatrice quadrumane, ha un atteggiamento in campo buonissimo, sempre positiva, carica e determinata. La palla non viaggia tantissima, probabilmente a causa della tensione, ma il fatto di provare a rimanere molto vicina alla riga di fondo per comandare lo scambio è un segnale molto positivo. La Gryma vince perché è più giocatrice e ha voluto il match con forza, giocando obiettivamente ben al di sotto delle proprie possibilità. Da rivedere la Brescia, ma ha fatto vedere cose buone, come la ricerca dell’anticipo e la verticalizzazione (brava nello smash e nello schiaffo al volo).

Nel frattempo non va dimenticato un pranzetto rapido al ristorante del Campo Centrale con Roberto Commentucci e Tathiana Garbin. Seguo invece il match di Matteo Donati con Marco Viola (malconcio) con coach Massimo Puci con cui parlare di tennis è sempre un piacere nonché privilegio. Donati serve in maniera impressionante, sempre tra 190 e i 200 km/h la prima, buona la seconda. Il diritto è in grande crescita, più potente e sicuro, ma può ancora lavorare su questo fondamentale. Marco gioca sempre bene a tennis, ma un problema al polpaccio e un altro al polso destro non gli permettono di giocare al meglio. Comportamento esemplare, nonostante ciò, di Viola, che non fa una piega, lotta, prova a colpire la palla a volte anche sovraritmo, applaudendo sempre ai punti ben giocati (tanti) dal piemontese. Donati arrivava dal match giocato e perso al Garden con Pablo Cuevas (illegale nei main draw challenger) e poteva sentire un po’ di stanchezza. Bravo a vincere agevolmente e rapidamente.

Applausi infine per il mitico Riccardo Marcon, compagno di mille discussioni sul vecchio forum di Tennisteen. Idolo assoluto che ho ritrovato “live” con enorme piacere.

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