Paul Capdeville, dal tennis alle miniere

paul capdeville

di Lorenzo Cialdani

Magari non sarà stato un fenomeno nei tornei del circuito ATP, con qualche risultato degno di nota arrivato solo dai Challenger o dai tornei minori, eppure Paul Capdeville si farà ricordare per le avvincenti battaglie di Davis, spesso al limite della regolarità, come ci ha insegnato l’ormai famoso spareggio per il World Group del 2012 nel quale proprio Capdeville e Fognini rischiarono addirittura di arrivare alle mani.

Come detto, sono passati soltanto due anni da quello spareggio che Paul ha appeso la sua racchetta al chiodo, lasciando quel mondo del tennis che lo aveva troppo allontanato dalla moglie e dalle tre figlie. Se ne discute sempre più spesso, a proposito dei prize money bassi o sulla possibilità dei giocatori di fascia più bassa rispetto ai top di avere un futuro all’esterno del tennis dopo aver sacrificato quasi tutto per il beneamato sport.

Il cileno, riuscito a ricongiungersi permanentemente con la sua famiglia, ha deciso di calcare le orme della sua casata, preparandosi a lungo per divenire un bravo manager che si occupa di progetti minerari nella tua terra natia.

“La mia vita è cambiata radicalmente, fortunatamente in meglio. Oggi mi sto riprendendo il mio tempo facendo cose che per 15 anni non ho potuto fare tranquillamente. Sto molto più tempo con la mia famiglia e questo non ha prezzo per me. Prima era molto complicato, perché ero in tour e dovevo allenarmi tantissimo per preparare al meglio i tornei. La carriera del tennista è così, da e toglie molto, anche se non sono mancati i momenti belli”.

Con la sua famiglia accanto, Paul ha trovato terreno fertile per focalizzarsi sul suo futuro a medio e lungo termine:”Abbiamo una azienda di famiglia che ha più di 40 anni: avviata da mio nonno, è un’azienda di prodotti e servizi per grandi e medie utenze minerarie nella regione di Atacama. Il mio ruolo è quello di cercare nuovi progetti, ma anche dirigere i lavori che abbiamo nella provincia di Copiapo”, spiega Capdeville.

Èun mondo totalmente nuovo; si tratta di una materia che richiede molto studio e occorre essere sempre consapevoli di ciò che succede a più livelli. Per fortuna sono stato molto aiutato da chi è già un esperto in questo campo”, ammette.

“Mi sento di avere sulle spalle una tremenda responsabilità ma anche estremamente motivato in questa nuova fase della mia vita. Per me è come giocare uno Slam, è necessario dare il cento per cento per i risultati della società”.

Capdeville, un uomo che non ha fatto troppi soldi nel tennis (1.150,846 mila dollari in premi ufficiali in 15 anni), sa che il suo futuro è nel business di famiglia. “Dal giorno in cui sono stato coinvolto nel settore minerario mi sono messo a lavorare con grande serietà ed umiltà. E ‘un nuovo modo di vivere ma, cosa ancora più importante, mi permette di restare vicino alla mia famiglia, che è tutto ciò di cui ho bisogno”.

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