ATP Finals Londra, gruppo McEnroe: attenzione a Murray, ma non solo


A pochissimi giorni dall’inizio delle Finals sono noti i sorteggi dei due gruppi ed è possibile fare le prime riflessioni e qualche pronostico. Più fortunato Djokovic, da poco numero 2 del mondo dopo aver ceduto lo scettro, che pesca Raonic (non in piena condizione fisica), Monfils e Thiem, con l’austriaco ultimo qualificato. Meno fortunato invece Murray, che è ovviamente chiamato alla conferma; un autunno che sfiora la perfezione per lo scozzese da pochi giorni in testa alla classifica e una stagione di altissimo livello. Non resta che un obiettivo a questo punto e sono poche le partite da vincere per raggiungerlo, ma le difficoltà non sono irrisorie. Oltre a lui infatti vi sono Wawrinka, Nishikori e Cilic, tutti in buono stato di forma e decisamente piè pericolosi rispetto agli avversari del serbo. Per fare chiarezza su questo gruppo è conveniente analizzare gli aspetti che più possono essere determinanti nel round robin. Tra questi vi è indubbiamente lo stato di forma, il bilancio di quest’anno, gli scontri diretti, l’adattabilità alla superficie indoor (sarà poi da valutare la velocità di questa a seguito delle prime dichiarazioni dei giocatori) e proprio legato al tipo di superficie vi è anche il rendimento dei fondamentali d’inizio scambio, ovvero servizio e risposta. Per ogni giocatore si possono poi individuare delle “chiavi” di lettura per interpretarne il gioco e trovarne i punti deboli.
Andy Murray - Foto Ray GiubiloANDY MURRAY (numero 1 del mondo, ottava partecipazione al master)
Come già accennato lo scozzese è reduce da una stagione grandiosa con una percentuale di vittorie dell’89% generale e del 69% contro i top10. Se già questo è un bilancio estremamente positivo, ancora di più lo è quello riguardante solo le partite su cemento: 43 vittorie al fronte di sole 6 sconfitte e ancor più nel particolare si parla di una percentuale di vittorie indoor del 92%, estremamente rassicurante per Murray. Allarmante per gli avversari è il bilancio delle ultime partite: si tratta di una striscia di 20 vittorie consecutive in tornei su cemento sia all’aperto che al chiuso. Quest’anno Murray si è infatti imposto in due tornei su veloce indoor (il Master 1000 di Parigi Bercy e Vienna) oltre che a Wimbledon, in altri due Master 1000 e in diversi altri.
Per quanto riguarda i fondamentali di inizio scambio, Murray vince il 76% dei punti con la prima di servizio e il 54% con la seconda, vince l’85% dei turni di servizio e il 37% di quelli in risposta.
Il livello di Murray probabilmente non è mai stato così alto ma bisogna anche pensare al periodo in cui sta accadendo:  Federer in declino e al momento fuori dal circuito, Nadal pericoloso ad alti livelli solo su terra e anche lui fuori dal circuito nel finale di stagione e Djokovic in crisi e poco motivato. Il talento di Murray non si mette in discussione  – anche se la sua prima posizione mondiale ha scatenato qualche reazione negativa anche illustre-  ma essere primo in classifica dopo Federer, Nadal e Djokovic richiede delle conferme ben superiori a quelle date per ora, magari con il serbo nuovamente in fiducia. Detto ciò, questa volta lo scozzese ha tutte le carte in mano per vincere queste tanto desiderate Finals a prescindere da chi si troverà di fronte.
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Sono pochi effettivamente gli aspetti attaccabili del tennis di Murray, ma qualche fattore contro c’è. Innanzitutto la pressione, è la prima volta che Murray gioca da favorito il Master; in secondo luogo il non aver mai vinto le ATP Finals né aver raggiunto l’atto finale. Murray ha già preso parte 7 volte al torneo con un bilancio di 11 vittorie e 11 sconfitte, senza mai andare oltre alle semifinali; a fermarlo nel penultimo atto sono stati Federer, Nadal e Davydenko.
Per quanto riguarda il gioco, è necessario vincere il primo set per avere delle chances contro il numero 1 del mondo (94,4% di vittorie dopo aver vinto il primo set) e mantenere il servizio, poiché Murray ha la percentuale in risposta migliore tra i quattro.
Stanislas Wawrinka - Foto Ray GiubiloSTAN WAWRINKA (numero 3 del mondo, quarta partecipazione al Master)
Per il numero 1 di Svizzera questa è la quarta partecipazione consecutiva al Master, al quale si è qualificato grazie ad un anno con qualche alto e basso di troppo ma anche con grandi acuti. La capacità di Wawrinka di esaltarsi nei tornei dello slam è eccezionale e gli ha permesso di trionfare per la prima volta a New York. La percentuale di vittorie del 2016 è del 74%, mentre meno buona è quella con i top10, ferma al 40%, ma che potrebbe andare in positivo con le Finals. Nemmeno le percentuali di vittoria sui campi in cemento in generale (76%) e quelli indoor (60%) sono da capogiro ma Wawrinka ha sempre dimostrato di valere le primissime posizioni della classifica, soprattutto nei tornei che contano. Quest’anno ha vinto anche a Dubai e a Chennai sul cemento, ma sempre outdoor, e il bilancio delle ultime partite è piuttosto negativo: dopo la vittoria agli US Open sono arrivate 6 vittorie e 4 sconfitte, queste ultime contro Struff (n.91), Simon (n.32) e i fratelli Zverev (Alexander n.27 e Mischa n.72); eccezion fatta del giovane Zverev e di Simon, avversari battibili per Wawrinka ma per lo meno ostici, gli altri due sono giocatori di livello inferiore con cui lo svizzero non dovrebbe perdere. La sua condizione è quindi indubbiamente da verificare.
Wawrinka nel 2016 ha vinto il 75% di punti con la prima di servizio e il 56% con la seconda, ha vinto l’87% dei propri turni di servizio e il 24% di quelli in risposta.
Importante notare che nelle prime tre partecipazioni alle Finals Stan si è sempre spinto oltre al round robin ma senza mai accedere alla finale. Quest’anno anche raggiungere le semifinali sarà un impegno arduo, ma nelle corde dello svizzero.
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In questo momento il campione in carica degli US Open è il più imprevedibile dei quatttro, capace di sfoderare grandi prestazioni ma anche partite sottotono. Una statistica che sicuramente fa piacere sentire agli avversari è che Wawrinka non ha mai vinto un torneo indoor in carriera e il suo bilancio complessivo su questi campi è di 75 vittorie e 60 sconfitte, il più negativo del girone.
Un’importante chiave di lettura del gioco potrebbe essere la percentuale di match vinti al set decisivo: il 56%, decisamente troppo bassa per un top3. La capacità di vincere match alla distanza ed una ricezione non troppo efficace sono i punti deboli che dovranno colpire gli avversari per vincere.
Kei Nishikori - Foto Ray GiubiloKEY NISHIKORI (numero 5 del mondo, terza partecipazione al Master)
Il nipponico è l’unico giocatore del gruppo Mcenroe a non aver mai vinto un torneo dello Slam né un Master 1000 e questo aspetto lo penalizza moltissimo: Nishikori ha il tennis per giocare contro i grandi ma gli manca qualcosa per diventare un campione, qualcosa che non si impara con la pratica sul campo e che deve riuscire a trovare se vuole vincere tornei più importanti. Questo primo aspetto lo toglie automaticamente dalla lista dei vincitori pronosticabili di questo Master, in attesa di una maggiore istinto killer nelle partite che contano. La stagione di Nishikori è stata comunque positiva, con un bilancio di 57 vittorie e 18 sconfitte (76%), ma ancora una volta a peccare sono gli scontri diretti contro i top10, appena il 29% di vittorie. Buone le percentuali di vittoria su cemento e indoor, superficie sulla quale ha vinto anche il torneo di Memphis (per il quarto anno consecutivo).
La resa del servizio del nipponico è leggermente al di sotto di quella dei suoi avversari, con il 72% di punti vinti sulla prima di servizio e il 56% sulla seconda, tenendo l’84% di games al servizio. Sopra la media invece la resa della risposta poiché vince il 31% dei giochi in ricezione.
Negli scorsi due anni Nishikori ha mostrato un discreto feeling con le Finals, vincendo 3 partite e perdendo 4 (sempre con Djokovic o con Federer) e raggiungendo le semifinali nel 2014.
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I punti deboli di Nishikori sono già emersi: manca la capacità di prevalere sui più forti nelle partite che contano, quella marcia in più che un campione deve saper innestare quando serve. Inoltre anche la lieve differenza al servizio rispetto agli altri può far la differenza su un campo veloce; sarà quindi necessario essere aggressivi e propositivi in risposta per mettere in difficoltà Nishikori. Da evitare invece le maratone poiché queste lo vedono vincitore nel 78% dei casi.
Marin Cilic - Foto Ray GiubiloMARIN CILIC (numero 7 del mondo, seconda partecipazione al Master)
Il croato torna a giocare le ATP Finals dopo due anni e lo fa alla fine di una buona stagione, soprattutto per quanto riguarda la seconda metà. Un bilancio di 47 vittorie e 21 sconfitte, meno positivo rispetto agli avversari del gruppo, ma gli incontri con i top10 sono tutto un altro discorso: 67% di vittorie (circa come Murray), che lo rendono uno dei favoriti del girone e dell’intero master. Inoltre Cilic ha vinto il 76% dei match giocati indoor e ha vinto ben 8 titoli in carriera al chiuso. Quest’anno ha vinto a Basilea (indoor) e soprattutto a Cincinnati, battendo in finale Murray.  Dopo il successo in terra statunitense Cilic ha ottenuto 13 vittorie e 4 sconfitte, dimostrando un buono stato di forma.
A giocare in suo favore c’è anche il servizio, arma che potrebbe essere fondamentale: Cilic è il miglior giocatore del girone con la prima di servizio (80% di punti conquistati) e vince l’87% dei propri turni di servizio. Decisamente meno efficace la risposta, poiché vince solo il 23% dei games in ricezione.
Due anni fa Cilic prese parte al Master ATP senza vincere nemmeno una partita, ma quest’anno le cose potrebbero andare diversamente.
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Cilic non ha dato l’impressione di trovarsi troppo bene al Master due anni fa, ma la situazione è molto diversa; il bilancio contro i migliori al mondo è estremamente positivo anche se rimangono degli aspetti da migliorare. Tra questi vi è la percentuale di match vinti una volta giunti al set decisivo, che supera di poco il 50%. Contro giocatori come Murray e Nishikori e in caso di semifinale contro un ipotetico Djokovic questa debolezza si potrebbe pagare cara. Altro aspetto da migliorare è la risposta, la peggiore di tutto il gruppo. Per battere il croato servirà quindi giocare bene in risposta e cercare di allungare il match il più possibile.
SCONTRI DIRETTI
MURRAY-WAWRINKA: 9/7
I due migliori del girone si sono affrontati solo una volta quest’anno e su terra rossa, con una vittoria non così facilmente pronosticabile dello scozzese. Più indicativi sono invece altri due dati: i due si sono affrontati alle ATP Finals lo scorso anno e a vincere fu Wawrinka in due set, ma quando si è giocato sul cemento Murray ha vinto 6 volte su 10. Se si dovessero considerare solo gli Head to Head sarebbe difficile supporre un vincitore, ma analizzando i dati visti in precedenza viene naturale dare Murray come favorito visto che nell’ultimo periodo ha giocato decisamente meglio dello svizzero.
Pronostico: Murray in 3 set
MURRAY-NISHIKORI: 7/2
In questo caso i dati sembrano parlare da soli, ma serve una seconda lettura degli incontri precedenti per capire che Nishikori non è così chiuso. I due si sono incontrati l’ultima volta agli US Open di quest’anno e Nishikori ha vinto 7/5 al quinto set; inoltre l’altra vittoria del nipponico è giunta sui campi londinesi del Master del 2014 in due set. I due sono i migliori giocatori in risposta e i migliori alla distanza e nel caso andassero al terzo set diventerebbe più complicato dare un vincitore certo, ma per gli stessi motivi del caso precedente, Murray in questo momento è troppo forte per essere dato sfavorito.
Pronostico: Murray in 2 set
MURRAY-CILIC: 11/3
Vale lo stesso discorso fatto per Nishikori: Murray ha un bilancio estremamente positivo, ma l’ultimo scontro diretto lo ha vinto proprio Cilic a Cincinnati in due set. Per vincere Cilic deve cercare di chiudere in due set, impresa ardua ma non impossibile se il croato sarà in forma. Se la partita dovesse allungarsi diventerebbe invece molto più complicato.
Pronostico: Murray in 3 set
WAWRINKA-NISHIKORI: 4/2
Lo svizzero ha vinto 4 volte su 6 in precedenza, 3 delle quali su cemento, ma quest’anno i due si sono affrontati due volte con una vittoria ciascuno. Nishikori si trova meglio indoor ed ha una buona risposta che potrebbe essere molto utile contro Stan. Sarà fondamentale per Wawrinka vincere il primo set e soprattutto chiudere in due, poiché al terzo il favorito sarebbe a quel punto Nishikori.
Pronostico: Nishikori in 3 set
WAWRINKA-CILIC: 10/2
Poca storia in questo caso, con Cilic che vince solo due incontri diretti giocati nel 2010. Cilic è più in forma di Wawrinka in questo momento, ma sembra non trovarsi a suo agio con il gioco dello svizzero. Si aggiunge il fatto che Wawrinka ha sempre giocato bene al master mentre Cilic è ancora in cerca della sua prima vittoria qui.
Pronostico: Wawrinka in 2 set
NISHIKORI-CILIC: 7/4
Ci sono due dati importanti da considerare per far chiarezza negli scontri tra Cilic e Nishikori: Cilic ha vinto l’ultimo scontro diretto –piuttosto recente- a Basilea su cemento indoor e in due set, ma quando la partita è andata al terzo set a vincere è stato Nishikori 5 volte su 7. Nishikori ha il tennis per battere Cilic e lo ha dimostrato più volte, ma Cilic in forma indoor è veramente ostico.
Pronostico: Cilic in 2 set
Murray è a tutti gli effetti il favorito ma dovrà stare attento poiché tutti e tre gli avversari lo hanno già battuto in un passato più o meno recente e possono farlo di nuovo. La vera lotta, nel caso in cui scendesse in campo il Murray delle ultime settimane, sarebbe per il secondo posto del girone. Se si dovessero avverare i pronostici sarebbe Wawrinka a passare, ma un solo set vinto in meno per lui o in più per Cilic riporterebbe in corsa il croato. Non resta che aspettare lunedì per vedere come si presenteranno i giocatori e soprattutto per capire se il nuovo numero uno del mondo confermerà di essere il migliore del circuito.
Elevatissima la mole di denaro, come ogni anno, che verrà scommessa durante il corso di tutte le Atp Finals. Sarà possibile scommettere in tempo reale, per vivere pienamente le emozioni del Master di fino anno

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