Diario di Bordo da Parigi (7)

da Parigi, Alessandro Nizegorodcew (Foto Ray Giubilo)

La giornata inizia sul campo 5, dove Camila Giorgi è impegnata con la cinese Peng, reduce dalla bella finale ottenuta a Bruxelles. Il match inizia in maniera positiva per Camila che sale 4-1 grazie ad una serie di colpi vincenti e a qualche errore della cinese. Sul 4-2 il primo momento di svolta della partita. Camila sale 30-0 con autorità ma commette uno dei suoi 11 doppi falli e il game termina, dopo parecchi vantaggi (tutti a favore della cinese), nelle mani della Peng. Sul 4-3 Giorgi si arriva al gioco decisivo probabilmente dell’intero match: game infinito con opportunità per una e per l’altra giocatrice. Un diritto incrociata della Giorgi finisce fuori di un dito, così come il lungo linea della Peng. Le occasioni da una parte e dall’altra si sprecano, ma alla fine la spunta la Peng, che pareggia i conti. Camila, in conferenza stampa, individuerà il quel game il punto cruciale del match. Il livello espresso dalle due giocatrici nella parte centrale del primo set è stato da top-30, se non di più, nonostante i soliti doppi falli dell’italiana.

La Peng ha dovuto alzare, e molto, il proprio livello, per poter conquistare il primo set. Nel secondo Camila tiene molto bene il campo con le sue accelerazioni alla Agassi (ma questa non è una novità). Marco Panichi, ex preparatore tra gli altri di Simone Bolelli e oggi al seguito dei tennisti cinesi, si siede accanto a me esordendo con un “questa diventa forte forte, se…” proseguendo poi con un parere fisico “perfetto per il tennis” e tecnico “certi colpi che fa questa ragazza li vedo fare solo agli uomini.”

Anche Marco Mazzoni, accanto a me, si diverte a seguire il match. Il tennis di Camila è in effetti sempre molto divertente. Non per papà Sergio ovviamente, e per lo sparring Joel Allen, che sono più tesi (soprattutto Sergio a dire il vero). Seguire con partecipazione un match della Giorgi deve essere una sofferenza inaudita in effetti…

Rimango a seguire il secondo set mentre Marco Mazzoni si reca a vedere Kyrgios (che oggi però non stava bene, poco da raccontare in merito). Camila ha la palla break sul 2-3 per rientrare ma la Peng gioca un grande punto e, sostanzialmente, la partita finisce lì. Un match da 6,5 nel complesso. Male invece i due giochi finali: al servizio subito due doppi falli e in risposta quattro errori consecutivi.

Incontro anche due miei storici maestri del Circolo Corte dei Conti (Stefano Vannini e Maurizio Garofalo), a cui vado a prendere un programma in sala stampa e con cui vedo la parte finale della Giorgi.

E’ il momento di Seppi-Kavcic. Prima però si mangia. Oggi si rischia: farfalle alla carbonara. Voto 5 (voto onestissimo per la pasta in Francia). Arrivo sul campo insieme a Marco Mazzoni con Andreas che domina. Gioca ordinato, tira forte e in lungo linea, serve bene e sta vicino al campo (6-0). Nel secondo la situazione è più equilibrata, ma Seppi non da mai l’impressione di poter perdere il servizio. In effetti nel tie-break non c’è storia: 7-3 Seppi e due set a zero.

Ok seguire tutti gli italiani, ma almeno un’oretta di Gulbis-Monfils me la merito. Partita splendida. Monfils a tratti tira, a tratti difende. Gulbis a tratti incanta, in altri… anche. Sul punteggio di un set pari, Monfils sale 5-3 ma si fa recuperare sul 5-5. Dopo un game interminabile Gulbis ottiene l’ennesima palla break. Risposta profondissima, Monfils si salva con un colpo di controbalzo che tocca il nastro e muore dalla parte del lettone, che non può arrivarci nemmeno con il motorino (ovvero nemmeno fosse stato in braccio a Nadal). Si va al tie-break che Gulbis inizia malissimo (1-4) e conclude peggio (4-7). Monfils chiude il tie-break con un punto straordinario fatto di grandi difese e di una volée smorzate di diritto in allungo che infiamma il Philippe Chatrier!

Sul campo centrale parte la ola in stile calcistico, mentre Monfils la riprende con il suo cellulare (Gulbis, nel frattempo, è in bagno). Il quarto set inizia con Monfils sugli scudi e Gulbis fallosissimo. 8 punti a zero e 2-0 Gael. Gulbis dal nastro in poi è impazzito e ha smesso di giocare. Tutto questo mentre Robertina Vinci strappa il primo set (6-4) alla Voskoboeva.

Seppi batte Kavcic solamente al quinto set. Nel quarto cala ma nel quinto Kavcic è cotto. Seppi vince 60 76 67 46 63.

Andreas arriva in conferenza stampa con infortunio muscolare all’inguine (“Ho sentito tirare ad inizio terzo set; lì per lì ho creduto di non poter finire la partita. Poi a caldo le cose sono migliorate, ma non so dire con preciso oggi qual è l’entità del problema), alla spalla (“A Nizza mi ha fatto malissimo e anche qui mi da ancora fastidio), oltre al solito ghiaccio sul ginocchio. Seppi appare comunque contento per la vittoria e per una prestazione certamente più positiva (e di molto, aggiungo io) rispetto a quella con Mayer.

Intanto Robertina si complica un po’ la vita. Perde il secondo set 6-4 e con Marco Mazzoni decidiamo di andare a vederla un po’ dal vivo.

Arrivati su un deserto campo 3 iniziamo a ragionare sul fatto che l’anno scorso, a livello di secondo turno, non si riusciva a camminare per il circolo e i campi erano tutti, dal primo all’ultimo, stracolmi. A vedere Seppi-Kavcic c’erano 30 persone e dalla Vinci forse una decina in più. “C’è la crisi” – sottolinea il collega Davide Zirone, collaboratore di Ubitennis – “ormai è sempre la risposta esatta per ogni dilemma”.

Roberta ritrova il suo tennis, si fa più aggressiva, e domina il terzo set. Ci spostiamo tutti sul bellissimo campo numero 1. E’ probabilmente il mio campo preferito del Roland Garros. Vi si respira un’atmosfera straordinaria, di puro tennis. Sara Errani affronta la Sara Errani kazaka: Yulia Putintseva, 18 anni. La giovanissima slava gioca in maniera pressoché identica a Sara, ma fa tutto un po’ meno bene. Crescerà, ma intanto è 6-1 6-1. A seguire il match in tribuna stampa, oltre al sottoscritto: Marco Mazzoni, Davide Zirone, Simone Rovera (Sky Sport) e Rino Tommasi. Tutti indossiamo la giacca a vento, comincia a calare il gelo su Parigi. Rino tranquillo con il golf…

E’ il momento della conferenza stampa di Roberta Vinci, che non è così soddisfatto del suo attuale stato di forma, tennistico e non. Manca qualcosa in questo periodo, speriamo possa sbloccarsi partita dopo partita.

Lascio la sala stampa oggi ad un orario umano: 20.30, decidendo di scrivere in appartamento l’ultima parte del diario. Vengo però punito da un diluvio universale. Domani rimarrò al circolo finché non cadrà l’ultima palla.

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