Coppa Davis: Intervista Esclusiva a Mikhail Kukushkin

Mikhail Kukushkin
di Alessandro Nizegorodcew
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Frascati, aprile 2007. E’ una bella giornata di sole e insieme al collega Christian Losito arrivo al circolo New Country, dove è in corso di svolgimento un Futures da 10.000$. Sono pronto a seguire la sfida tra Francesco Piccari, seguito in panchina da coach Simone Ercoli, e Manuel Jorquera. L’anziate domina il match e «Manolo» si ritira a metà del secondo parziale. Passeggio per i campi e, all’impropvviso, rimango basito. Non per un rovescio vincente, né per un servizio-bomba o una volée in tuffo. Avete presente quando è il rumore di un colpo a lasciarvi di stucco, come ad esempio le accelerazioni di Bolelli? Non è come ascoltare un colpo secco, quanto piuttosto il suono di un proiettile. Mi avvicino a quel campo, ma le reti dietro la linea di fondo sono molto spesse e non riesco a capire chi stia giocando. Aguzzo la vista e noto la sagoma dell’argentino Alejandor Fabbri, già visto in azione in alcuni tornei. No, non può essere lui, quel suono doveva provenire dai colpi di un altro giocatore, che però non ho mai visto in vita mia.

Osservo ancora: Bum! Diritto vincente lungolinea, Bum! Diritto vincente incrociato. Mi rivolgo a Christian ed esclamo: “Non ho idea di chi sia quello lì, ma è di un’altra categoria”. Corro subito a dare un’occhiata al tabellone e scopro che il tennista in questione è Mikhail Kukushkin, classe 1987 e attualmente fuori dai Top-500 Atp. Lo slavo batte Fabbri (il giorno prima aveva superato Thomaz Bellucci) ma al turno successivo viene eliminato da Pastorino.

La mia teoria però non vacillò, convinto delle ottime potenzialità dell’allora diciannovenne di Volgograd, oggi avversario degli azzurri nel weekend di Coppa Davis.

Oggi numero 58 Atp, Mikhail Kukushkin vanta un titolo Atp a San Pietroburgo (2010) e due finali a Mosca (2013) e Sydney (2015). Numero 1 della propria nazionale, è uno dei giocatori che, nati in Russia, hanno poi scelto la via della nazionalità kazaka. “Girando tutto l’anno il mondo per i tornei Atp non passo molto tempo in Kazakhstan – ha raccontato Kukushkin a Spazio Tennis – se non per la Coppa Davis, a volte qualche challenger e alcune sessioni di allenamento. Le strutture e gli impianti ad Astana sono fantastici. Abbiamo tantissimi campi, palestre, piscine e molto altro ancora. L’ex professionista Yuri Schukin ha anche aperto un centro di riabilitazione, quindi abbiamo sostanzialmente tutto per poterci preparare al meglio per affrontare il circuito Atp. La federazione ci aiuta moltissimo, sia per gli allenamenti che per la preparazione fisica”.

Mikhail KukushkinRussi, ucraini, kazaki, quale rapporto intercorre tra i tanti giocatori ex sovietici? E le gravi problematiche di politica internazionale tra Mosca e Kiev hanno in qualche modo minato le relazioni tra di loro? “Siamo tutti molto amici – ha proseguito Kukushkin – Per noi non c’è differenza tra un russo, un kazako o un ucraino. Parliamo tutti la stessa lingua e abbiamo un ottimo rapporto. I colleghi russi hanno capito benissimo le motivazioni che mi hanno spinto a spostarmi in Kazakhstan e, anzi, mi hanno supportato nella scelta.

Mikhail è allenato, quasi più unico che raro, dalla moglie Anastasia Kukushkina (sposati dal 2011, professionalmente legati dal 2009). “Nel circuito Atp è inusuale essere allenato da una donna, ma per quanto mi riguarda l’esperimento è riuscito alla perfezione“. Impossibile non chiedere un parere sulla questione legata a Gala Leon, nuovo capitano di Davis spagnola, che ha suscitato più di una polemica in terra iberica. “E’ difficile per me analizzare nel dettaglio la querelle su Gala Leon. Credo però che in una manifestazione come la Coppa Davis sia più indicato un capitano di sesso maschile, poiché si passa molto tempo negli spogliatoi e ovviamente una donna non può farlo. Non poter vivere alcuni momenti importanti con il proprio capitano può essere dannoso per il gruppo“.

Chiosa finale dedicata, ovviamente, alla sfida con gli uomini di capitan Corrado Barazzutti che si svolgerà ad Astana da venerdì 6 a domenica 8 marzo. “Sarà molto difficile affrontare l’Italia – ha consluso Kukushkin – I rappresentanti azzurri stanno giocando tutti molto bene in questo 2015, sia in singolo che in doppio. Non mi piace di norma parlare di favoriti o sfavoriti, ma è chiaro che l’Italia ha buone possibilità di vincere. Fognini è veramente un gran giocatore, ma anche Seppi e Bolelli sono in grandissima forma, per non parlare del doppio vincitore degli Australian Open. Abbiamo parlato con Andrey Golubev, italiano d’adozione, dei giocatori italiani, ma in realtà li conosciamo tutti molto bene essendoci scontrati più volte nel circuito challenger e Atp… Sappiamo tutto di loro.

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