Brad Gilbert: “Sinner e Alcaraz possono giocare dieci finali Slam di fila. Jannik è imbattibile quando riposa”

Redazione
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Jannik Sinner - Foto Javier Garcia/Shutterstock

Da Andre Agassi ad Andy Roddick, passando per l’impresa recente con Coco Gauff: pochi allenatori hanno lasciato un’impronta nel tennis quanto Brad Gilbert. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il coach californiano ha condiviso la sua visione sulla rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, già protagonisti delle ultime due finali Slam e pronti a contendersi il titolo anche agli US Open 2025.

Sì, e succederà spesso anche nei prossimi due o tre anni – ha detto Gilbert –. A New York potrebbero giocare la loro terza finale di fila, ma potrebbero arrivare tranquillamente a dieci e oltre. Perché sono molto più forti di tutti gli altri”.

Un dualismo che riporta alla memoria l’epoca dei Big Three: “Quando si affrontano due giocatori con stili così diversi, la miscela diventa esplosiva e spettacolare. Tutti adesso vogliono vedere una loro partita. Carlos è più imprevedibile, fisicamente più dotato, ma negli Slam si gioca ogni due giorni, e quando può godere di un giorno di riposo tra un match e l’altro, Jannik è il più forte del mondo, su tutte le superfici”.

Gilbert ha poi risposto a chi sostiene che Sinner sia meno spettacolare rispetto ad altri campioni: “Djokovic lo era? Eppure guardate quanto ha vinto. Jannik ha una consistenza di gioco straordinaria, non ti regala un punto, ha una risposta formidabile e adesso è migliorato molto anche al servizio. Soprattutto, è un campione perché è concentrato su se stesso e non si lascia condizionare dai fattori esterni”.

Il contributo di Darren Cahill, nel percorso di crescita dell’altoatesino, è stato definito “fondamentale”: “Darren è un grande allenatore e una grande persona. Gli ha dato gli asset giusti per progredire come giocatore e come uomo. E restando umile”.

Gilbert non ha mancato di citare anche Lorenzo Musetti, da lui soprannominato “Museratti”: “Lorenzo ha giocato a un livello straordinario sulla terra e un anno fa mi aveva sorpreso anche sull’erba. Sta mostrando miglioramenti rapidi pure sul cemento, e poi vederlo giocare è una delizia. Ma non è ancora al livello di Sinner e Alcaraz”.

A proposito di altri potenziali outsider, Gilbert ha fatto i nomi di Ben Shelton e Jack Draper: “Se l’inglese non pagherà troppo lo scotto degli infortuni, entrambi hanno le carte in regola. E poi sono mancini, un dettaglio che può aggiungere un po’ di imprevedibilità”.

La conclusione è netta: “Per un po’ di tempo, Sinner e Alcaraz, se rimarranno in salute, saranno inavvicinabili”.

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