Verso la Finale di Fed Cup: La Germania

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di Salvatore Petrillo

Mentre nella splendida O2 Arena di Londra gli 8 Maestri del circuito ATP apriranno le ostilità nelle Finals, un’altra O2 Arena, quella di Praga, sarà il teatro dell’ultimo atto della Fed Cup 2014, che metterà di fronte la corazzata Repubblica Ceca e la Germania di Barbara Rittner.

Da un certo punto di vista è sorprendente la presenza delle teutoniche nella finale della massima competizione a squadre femminile, soprattutto alla luce del fatto che le ragazze tedesche solo un anno fa si giocavano lo spareggio in quel di Stoccarda con la Serbia di Ana Ivanovic, vinto solo al doppio decisivo, e ora vanno alla ricerca della terza Fed Cup, la seconda come Germania unificata.

Andrea PetkovicDando però un’occhiata alle giocatrici a disposizione della compagine tedesca, viene molto più facile giustificare la loro presenza in finale, dato che scorrendo il ranking troviamo ben 7 giocatrici nella top-100, delle quali due sono in top-15, Kerber e Petkovic, e una è una mina vagante, come Sabine Lisicki. E il grande potenziale della squadra è stato ben visibile nell’arco di questa Fed Cup, durante la quale le ragazze tedesche hanno vinto con grande autorevolezza, e sempre in trasferta, contro Slovacchia e Australia.

E’ stata soprattutto la netta vittoria di Bratislava a mettere in mostra la Germania in questo 2014, dove la Slovacchia, forte della presenza di una Cibulkova reduce dallo splendido Australian Open, pregustava già una prestigiosa vittoria sulle tedesche, che si presentavano con una Kerber che non aveva certo impressionato e una Petkovic ancora lontana da quella che abbiamo visto nel finale di questa stagione. La pratica, invece, è stata rapidamente chiusa dalle ragazze della Rittner, portatesi subito sul 3-0 grazie ai due punti della Kerber e alla vittoria della Petkovic in rimonta sulla Cibulkova nel primo match, molto importante per indirizzare il quarto di finale.

Ancora in trasferta, ancora sul cemento outdoor, questa volta quello di Brisbane, e ancora con Petkovic e Kerber di punta: così si presenta ad Aprile la semifinale contro l’Australia di Stosur e Dellacqua. Le Oceaniche venivano dalla facile vittoria su una Russia falcidiata da assenze e rinunce. Ma, come contro le slovacche, Andrea e Angelique chiudono la pratica subito nei primi tre match, con una Petkovic sempre più ritrovata e la solita, grintosa Kerber che prima travolge la Hantuchova, poi rimonta e batte la Stosur nel match che vale la finale. Anche qui il doppio, composto da Goerges e Groenefeld, viene giocato per pura accademia.

C’è però un cambiamento nelle convocazioni di Barbara Rittner per la trasferta in cechia: la miglior doppista del gruppo, Ana-Lena Groenefeld, lascia spazio a Sabine Lisicki, scelta soprattutto vista la superficie di Praga, che si preannuncia molto veloce, probabilmente non lontana da quella di Ostrava, sulla quale le ceche hanno battuto l’Italia in semifinale. Ma andiamo con ordine, e analizziamo più nel dettaglio la compagine scelta dalla selezionatrice tedesca.

Angelique Kerber. Stagione non certo esaltante per la mancina di Brema. La numero 10 del ranking chiude il 2014 senza aver conquistato alcun titolo e con quattro finali raggiunte, due ad inizio anno (Sidney e Doha sul veloce, battuta da Pironkova e Halep), quella di Eastbourne, persa a sorpresa (ma non troppo) con la Keys, e infine la finale persa a Stanford, non demeritando, contro Serena Williams. In generale l’anno della 26enne tedesca è statao lontano dai suoi standard, soprattutto negli Slam, nei quali, a parte i quarti di Wimbledon, è stata poco più di una comparsa. Per quanto riguarda i precedenti con le ceche, è sotto 3-2 con la Kvitova (ha perso al terzo lo scorso anno l’unico match indoor), davanti 1-0 con la Safarova (sul veloce di Parigi 2012) e davanti 2-1 con la Pliskova (1-1 nel 2014, 2-0 sul veloce).

GermaniaAndrea Petkovic. Splendida invece la cavalcata della Petkovic in questa stagione che l’ha vista tornare nei piani alti del tennis femminile. Reduce da una miriade di infortuni, Andrea, passando per qualche fisiologica sconfitta ad inizio stagione, è riuscita a conquistare il torneo di Charleston a marzo su terra, ha raggiunto la semifinale del Roland Garros, prima di trionfare anche sulla terra di Bad Gastein, e ha chiuso l’anno in crescendo. Dopo le sconfitte contro Giorgi e Parmentier, la Petkovic sembrava in preda ad una crisi che le stesse precludendo la finale di Praga, ma, dopo la netta sconfitta con la Navarro a Sofia, ha riordinato le idee e conquistato anche il WTA Tournament of Champions ai danni di Flavia Pennetta, tra l’altro indoor. Probabilmente la presenza della Lisicki in squadra è proprio da imputare alla probabile stanchezza di Andrea e quindi alla necessità di un ricambio nella due giorni. I precedenti dicono: 4-3 con Kvitova (2-3 sul veloce, ma comunque tutti molto datati), 4-2 con Safarova (1-0 quest’anno, su terra) e 1-1 con Pliskova, dalla quale ha perso a Wuhan poche settimane fa.

Sabine Lisicki. La carta a sorpresa della Rittner è “Bum-Bum Bine” Lisicki. La 25enne di Troisdorf, come già detto, è stata chiamata per dare un’alternativa di livello tra le singolariste, e soprattutto per le sue caratteristiche che ben si sposano con la superficie. La “recordwoman” del servizio più veloce della storia (211 km/h a Stanford quest’anno) arriva a questa finale al termine di una stagione con molti bassi e pochi alti, quali sono i quarti sull’amata erba di Wimbledon e la bella vittoria di Hong Kong su cemento ai danni proprio di Karolina Pliskova. Le sue grandi capacità al servizio e in risposta potrebbero tornare però molto utili alla squadra tedesca, soprattutto se una delle due singoliste “titolari” dovesse sembrare fuori forma. I precedenti con le ceche sono: 1-2 con Kvitova (vittoria tedesca nel lontano 2009), 3-1 con Safarova (battuta a Wuhan quest’anno) e 3-0 con la Pliskova (curiosamente tutti e tre nel 2014).

Julia Goerges. L’ex numero 15 del mondo, se in giornata, è cliente scomoda per chiunque, ma le giornate-si per la 26enne tedesca sono sempre meno, e la sua presenza in squadra è dovuta soprattutto alle sue buone doti di doppista. Nessun titolo e nessun acuto per Julia quest’anno in singolare, scivolata al numero 75 del ranking, ma alcune buone prestazioni in doppio, come le semifinali di Roma e i quarti di Wimbledon, raggiunti sempre con la Groenefeld, che le hanno permesso di raggiungere la casella numero 40 nella classifica di doppio. Per quanto riguarda i precedenti, abbiamo: 1-2 con Kvitova (vittoria della Goerges nel 2010), 2-2 con Safarova (0-1 nel 2014, a Wimbledon) e 0-1 con Pliskova, quest’anno a Pattaya City.

Doppio. Qualche incognita sul doppio che, eventualmente, si presenterà nella sfida decisiva. Probabilmente la coppia meglio amalgamata, anche per aver giocato già insieme, è quella composta da Julia Goerges e Andrea Petkovic, ma, ancora una volta, le condizioni di “Petkorazzi” faranno da discriminante. Ecco allora che la Lisicki diventa una carta giocabilissima anche nell’ultimo match, grazie alla sue già citate doti e alla compatibilità con una Goerges più a suo agio nei pressi della rete.

Cosa aspettarsi, dunque, da questa finale? Per superficie, fattore campo e squadra, indubbiamente la Repubblica Ceca si presenta da favorita. Le due mancine di punta, Kvitova e Safarova, sono avversarie ostiche per chiunque, ed eventualmente una che serve come la Pliskova è più di un’alternativa. Detto ciò, però, se la Kerber è quella vista in Davis quest’anno (4 vittorie e nessuna sconfitta), la Germania sarà in grado di giocarsi le proprie chance. Le condizioni della Petkovic saranno un fattore in questa due giorni, ma una Lisicki in buone condizioni (soprattutto mentali) può diventare molto pericolosa. Attenzione, poi, all’eventuale doppio finale: nel caso si arrivasse sul 2-2 dopo i singolari, le gerarchie cambierebbero, dato che una più collaudata coppia tedesca partirà sicuramente favorita in un match nel quale l’unica sicura del posto tra le avversarie è la Hradecka.

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