di Andre Curti
NOVAK DJOKOVIC – “Nadal? Lo vedo più di mia madre!”. Uomo di spirito, con lo spagnolo ha perso a Parigi e New York ma ha reagito alla grande. E’ imbattuto da 22 match, è un numero 2 atipico perché batte il numero 1 a Londra. E c’è la finale di Davis all’orizzonte… Voto: 8,5.
RAFAEL NADAL – Con Federer aveva sempre perso, quattro volte su quattro al Masters, comprese le due semifinali (2006 e 2007) e la finale del 2010. Ora non c’è storia. Più per il declino del suo rivale. E con un Djokovic così tritatutto si può anche perdere, non è una bestemmia. Voto: 8.
STANISLAS WAWRINKA – Lo ferma solo Djokovic, con quel rovescio naturale che si ritrova, e che è uno show guardarlo, è la rivelazione di fine anno. Non solo Federer in Svizzera, anzi forse è lui il futuro immediato dei rossocrociati. Voto: 7,5.
ANDY MURRAY – Da quando ha vinto Wimbledon è cambiato, non si è solo operato alla schiena. Adesso a sue spese (ma chissà quante sterline gli usciranno da quelle orecchie…) si fa regolarmente i controlli antidoping. Anche lui teme che la mammina gli compri strane zollette di zucchero (Cilic docet). Voto: 7 (alla prevenzione).
ROGER FEDERER – E’ già un mezzo miracolo essere arrivati in semifinale e tentare di contrastare Nadal. La sua parabola discendente ricorda molto quella di McEnroe; a volte entrambi se la sono cavata con la classe ma l’età, implacabile, sopraggiunge, e le gambe non spingono più. Voto: 7-.
MALEK JAZIRI – E’ il caso di dire che non tutti i Malek vengono per nuocere. Tunisia fuori dalla Davis? Pazienza, lui reagisce vincendo in campo neutro (a Ginevra, in Svizzera). Futuro uomo politico. Voto: 7-.
DOPPIO GHEDIN-GRASSI – S’impongono nel challenger di Casablanca, dove notoriamente si cambia pelle. E’ presto per dirlo ma trovare un doppio fisso stile fratelli Bryan non farebbe male in chiave Davis visto che Bracciali ha una età. A meno che il Capitano non decida di avere a disposizione sempre un terzo singolarista e la storia lo insegna (si parte da Brandi-Pescosolido, Nargiso-Camporese, Nargiso-Pescosolido, Nargiso-Galimberti e si arriva sino a Starace-Bracciali, Starace-Bolelli, Fognini-Bolelli, ecc.). Voto: 6,5.
POTITO STARACE – In umiltà, si è messo lì a remare per non affondare in classifica e, passetto dopo passetto, si sta ricostruendo un tesoretto. Lo rivogliamo nei 100, presto. Voto: 6+.
BERNARD TOMIC – Che papone: ma ti vuoi togliere tuo padre dalle scatole o vuoi continuare ad attaccarti a lui come una cozza sullo scoglio? Voto 5 (cresci ragazzo, cresci).
JO WILFRED TSONGA – Non gli rimangono che le esibizioni (vedi Abu Dhabi) per racimolare un po’ di grana: che grossa delusione, da un omaccione del genere, con quella esplosività che si ritrova, ci si attende sempre di più. Voto: 4.
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