Matteo Arnaldi: il talento, la crescita e lo status di ‘giocatore di challenger’

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non hanno avuto bisogno di andare per step. Anzi. Gli step se li sono mangiati. Matteo Arnaldi (e chiunque altro) ha invece necessità di crescere a piccoli passi ed è ormai diventato, nel senso più positivo del termine, un giocatore da challenger.

Cosa significa?

Tanti anni fa ricordo di aver pensato la stessa cosa di Thomas Fabbiano. Era il 2013, aveva appena battuto 4-6 6-4 7-5 Simone Vagnozzi (si, proprio l’attuale coach di Sinner) a San Luis Potosì, in altura, in condizioni al limite dell’impossibile. Tommy aveva 23 anni, era intorno al numero 270 ATP, e aveva cominciato a capire come si vincevano le partite a livello challenger. Qualche exploit era arrivato ma ricordo nitidamente quel match, giocato maluccio da entrambi, come fase di svolta. Poche settimane dopo arrivarono le semifinali a Todi e San Benedetto (la Top-200) e soprattutto il primo titolo challenger a Recanati.

Matteo Arnaldi - Foto Nizegorodcew
Matteo Arnaldi – Foto Nizegorodcew

Ho la sensazione, guardando Arnaldi nei recenti challenger e dal vivo nelle Pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia 2022, che sia in atto un salto di qualità del ventunenne ligure. La semifinale a Spalato e le prestazioni romane rappresentano un segnale piuttosto indicativo. Sul campo 1 del Foro Italico Arnaldi ha vinto due match in tre set contro Matteo Gigante e Luca Nardi in maniera molto simile. Lotta pazzesca, chance annullate agli avversari con coraggio e talento, occasione di break sfruttata e ultimo turno di battuta impeccabile.

Segnali importanti, segnali di un nuovo step raggiunto.

L’atteggiamento è encomiabile, anche dopo un errore marchiano (come un passante di dritto facile su una palla break nel terzo set).

Cancellare e ripartire.

Cancellare e ripartire.

Cancellare e ripartire.

Il segreto (di Pulcinella) del tennis.

Un marchio di fabbrica di casa Arnaldi, che insieme a coach Petrone sta costruendo nei minimi dettagli il proprio tennis del presente e del futuro.

Matteo Arnaldi e Matteo Mosciatti - Foto Nizegorodcew
Matteo Arnaldi intervistato da Sportface

Il presente parla di una wildcard sicura per le qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia e di una possibile (sfiderà Francesco Forti giovedì) per il tabellone principale. Con consapevolezza. Sapendo di essere a metà di un percorso a cui ha sempre creduto. Anche quando i risultati non arrivavano. Anche quando i coetanei andavano più veloce di lui.

A proposito di futuro, invece, Matteo ha palesato alcune caratteristiche interessanti (soprattutto per gli avversari): 1) quando il punto conta, Arnaldi è letteralmente ovunque (è l’unico tennista italiano in grado di fare i recuperi in spaccata alla Djokovic). 2) quando credi di comandare il gioco e abbassi leggermente la velocità di crociera, Arnaldi accelera e ti lascia fermo 3) Arnaldi ti logora mentalmente.

Ovviamente mancano ancora tanti tasselli e parecchio lavorare per fare il nuovo step (da giocatore da challenger a giocatore ATP), ma la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta.

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