Giornata lunga, ricca, piena di spunti, al Tennis Club Garden. Lo storico torneo capitolino, giunto quest’anno all’edizione numero 29, ha visto in campo tanti tennisti, giovanissimi e non, di grande interesse.
Ad aprire le danze sul nuovissimo campo centrale del Garden è stato Lorenzo Carboni, classe 2006 di Alghero, che ha sconfitto in tre set Duje Ajudukovic, testa di serie numero 2, 3-6 6-1 6-4. Il croato, numero 167 ATP (ex n.105), rappresenta la miglior vittoria in carriera per il diciannovenne sardo del Piatti Tennis Center, seguito a Roma dall’ex Top 100 Luca Vanni. Carboni non ha ancora una palla pesantissima né velocissima ma, per riassumere in poche parole, sa giocare molto bene a tennis, dimostrando anche di saper vincere i punti importanti. I margini di miglioramento sono evidenti e la guida tecnica è una garanzia.
Nel frattempo, sull’ex centrale, il fantasma di Dominic Stricker è stato surclassato dal belga Kimmer Coppejans (6-2 6-2). Sullo stesso campo, poco dopo, è arrivato il momento di Stefano Travaglia, apparso in ottima condizione psicologica (seppur con un fastidio alla gamba) dopo un lungo periodo di assenza per problemi fisici. ‘Steto’ ha vinto nettamente contro il britannico 6-4 6-2 divertendosi e facendo divertire il nutrito pubblico capitolino. Felice sugli spalti coach Gipo Arbino, storico allenatore di Lorenzo Sonego, che ormai da qualche mese è al seguito del marchigiano. Brillante atleticamente, Travaglia è parso carico e voglioso di rientrare ad alto livello. Un’impressione netta che si è manifestata sia dentro che fuori.

Partenza lenta, lentissima, per Matteo Gigante, complice anche una ferita alla mano. Il romano, dopo il MTO del primo set, si è però ritrovato immediatamente rimontando e chiudendo 3-6 6-1 6-2 sul connazionale Lorenzo Giustino. ‘Giga’, osservato da vicino, oltre che dal proprio team, anche da Gabrio Castrichella e Vincenzo Santopadre (che, per la cronaca, non segue più il francese Van Assche), è parso di un livello superiore rispetto alla maggior parte degli avversari presenti al Tennis Club Garden. Vincere, però, è tutto un altro discorso, soprattutto in un momento non così semplice per il mancino romano.
Bel derby tra due classe 2000: Federico Arnaboldi e Gabriele Pennaforti. ‘Arna’ l’ha spuntata 6-3 5-7 6-2 in una sfida molto equilibrata nei primi due parziali. Nel terzo la maggiore dimestichezza ai match Challenger di Arnaboldi, oltre che una maggiore potenza nel diritto, ha avuto la meglio. Pennaforti, allievo di coach Scerrati, ha comunque palesato un’evidente crescita, sotto tutti i punti di vista, che gli ha permesso di entrare nella Top 400 ATP. Un futuro, in pianta stabile, nel circuito Challenger, è tutt’altro che impossibile. Oltre a crescere tecnicamente, sarà importante mantenere alta l’attenzione per l’intera durata dei match; così si diventa giocatori da Challenger.

Il match più atteso di giornata ha chiuso il programma sul campo centrale del Tennis Club Garden: Andrea Pellegrino, vincitore del torneo nel 2021, opposto al talento romano di Jacopo Vasamì, classe 2007 e tra i giovanissimi più interessanti del panorama internazionale. Pronti, via: Vasamì trova tre punti consecutivi con la (devastante) prima di servizio mancina. Il match è equilibrato, Pellegrino (non al 100% della condizione ma per nulla intenzionato a perdere da un connazionale così giovane) fa fatica inizialmente a leggere la battuta di Jacopo, che vince il primo set 7-5. Il secondo è di Pellegrino, che sbaglia meno e cerca di stimolare la diagonale che porta il proprio diritto sul rovescio di Vasamì (colpo meno sicuro di Jacopo): 6-4 per il pugliese. Nel terzo Vasamì sale 4-2 incitato dal foltissimo pubblico e dal proprio team (guidato da Fabrizio Zeppieri). Pellegrino però non si disunisce, limita gli errori, accelera al momento giusto e recupera chiudendo 5-7 6-4 6-4. Esulta coach Andrea Trono, che questo torneo l’ha già vinto da allenatore al fianco di Franco Agamenone nel 2022. Pellegrino deve trovare continuità fisica e limitare gli infortuni, così da poter giocare con continuità senza dolore. Il livello tennistico di ‘Pelle’ è alto. Vasamì, nonostante la sconfitta, ha dimostrato una volta di più di avere le carte in regola per diventare un giocatore forte. Molto forte.