La seconda giornata è iniziata alle ore 11.30 con l’allenamento di Simone Bolelli e Jannik Sinner, che hanno preparato il doppio. Forte della sua esperienza Bolelli ha analizzato a lungo gli avversari con il capitano Filippo Volandri e ha poi dato qualche consiglio all’inedito partner, specialmente per quanto riguarda scelte al servizio e cambi sull’uomo a rete. A ridosso della prima sfida del day 2, si sono allenati Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, alla fine della sessione un abbraccio ed un incoraggiamento del torinese al giovane compagno che avevano fatto presagire la scelta del capitano. La decisione è maturata nella nottata che ha seguito la sconfitta di Sonego contro Horansky, tra le idee prese in considerazione anche quella di far giocare il doppio allo stesso Musetti. Alla fine la squadra, come spiegato da Bolelli, ha chiesto a Sinner se fosse disposto al doppio impegno, con il conseguente beneficio di avere un Musetti fresco nel possibile match decisivo.
Nel doppio perso contro Filip Polasek e Igor Zelenay va in campo quella che Bolelli ha definito la miglior coppia possibile. Non esiste una verità oggettiva, ma la sconfitta al tie-break del terzo set certifica la bontà del duo alla prima uscita assoluta. Da un lato possiamo recriminare le palle break non sfruttate nel primo parziale ed un paio di errori di troppo di Sinner nel tie-break risolutivo, dall’altro da applaudire soprattutto Filip Polasek vero mattatore del duo slovacco. Al servizio un’ottima prestazione e la capacità di battere la seconda a velocità che costeggiano quasi la prima, dall’altra l’abilità di andarsi a prendere il punto non appena gli azzurri lo chiamavano in causa smettendo di forzare sul compagno, meno preciso e soprattutto meno mobile.
Sul punteggio di 2-1 ci ha poi pensato Jannik Sinner a rimettere la parità. Contro Filip Horansky finisce 7-5 6-4, ma la sfida soprattutto a livello emozionale è più agevole di ciò che il punteggio lascia intendere. Reduce dalla fatica del doppio Jannik gestisce le energie in avvio e contro un avversario fresco e trascinato dal pubblico di casa cede il break e perde i punti prolungati, sbagliando spesso in cerca del colpo definitivo. Giusto il tempo del secondo cambio campo però per mettersi in partita, non appena la ricerca di palla diventa più precisa il gap viene subito colmato e negli scambi che contano è un senso unico. Jannik è sostanzialmente quello di sempre e tanto basta nel secondo tanto per prendere il margine che lo conduce al successo. Dopo la vittoria l’analisi è breve, Jannik riconosce la consapevolezza di qualche momento non gestito al meglio nel doppio, ma Bolelli toglie subito il peso dalle sue spalle. Durante la conferenza la priorità è una, tornare in tribuna a tifare Musetti, che per nostra fortuna ha fatto gioire noi e i compagni. L’Italia espugna Bratislava, appuntamento a settembre.
Leggi anche:
- None Found