ITF MASCHILI e CHALLENGER: La Situazione a metà stagione ed alcune considerazioni (prima parte)


(nella foto Leonardo Azzaro)

di Luca Brancher

Premessa:

Uno degli argomenti attorno ai quali più è gustoso chiacchierare quando si parla di tennis riguarda le posizioni in classifica che un determinato giocatore potrebbe raggiungere, oppure un ranking cui, a seconda dei pareri, un tennista può aspirare o no, oppure può meritare o meno. Nella vasta complessità degli argomenti soggettivi, mi permetto di offrire un nuovo spunto che verte su un fattore che è situato a priori rispetto a quanto esposto sopra.
Siamo certi che i punti attribuiti per ciascun torneo siano a tal punto giusti da poter sottoporre ogni giudizio al siffatto fattore? E se in realtà fosse possibile creare un surrogato che ponga ogni possibile ranking sotto una prospettiva diversa? A parer mio, vale la pena quantomeno provare a fornire una nuova soluzione.
I crismi coi quali ho operato verranno brevemente esposti: il primo campo su cui ho deciso di operare è quello del mondo ITF, perchè, non vorrei che l’attuazione di un drastico cambiamento del sistema di attribuzione di punteggi possa venire additata, da un occhio disattento, ad una particolare predilezione del sottoscritto per uno dei giocatori che maggiormente si fregerebbero di questo mutamento. E parlare di chi sia il migliore tra Federer, Nadal e Djokovic non è onestamente tra i miei passatempi preferiti. In seguito cercherò di attuare I medesimi calcoli anche sui tornei ITF

a. Su cosa verte questo lavoro

Come è ben noto, ci sono tre tipologie di tornei ITF. Quelli più frequenti, con montepremi pari a 10.000$, attribuiscono i seguenti punti, dal vincitore a scendere :12-8-4-2-1-0. A seguire ci sono i 10.000$+H, equiparabili ai 15.000$, che invece hanno la seguente scala : 18-12-6-3-1-0; per concudere troviamo i 15.000$+H con il sistema: 24-16-8-4-1-0.
Lo schema – che ritorna in tutti e tre i prospetti – di differenza di punteggi tra un turno e l’altro è rispettato in questo modo: il vincitore prende i punti del finalista moltiplicati per 1,5, il finalista quelli del semifinalista raddoppiati, così come il semifinalista otttiene il doppio dei punti rispetto a chi si è fermato ai quarti di finale. Detto che gli eliminati al primo turno non conquistano punti e che gli eliminati agli ottavi ne portano a casa 1, l’unica differenza che permette di distinguere il valore dei tornei è il rapporto vigente tra punti ottenuti da chi ha raggiunto i quarti e chi ha raggiunto il secondo turno.
In buona sostanza, un riassunto di quanto detto finora lo trovate nel prospetto seguente;

W =1,5*F
F=2*S
S=2*Q
Q=2*2T (10k), 3*2T (10k+H, 15k), 4*2T (15k+h)
2T= 1
1T= 0

Dato per scontato questo, passiamo a valutare un ulteriore fattore che parte da una banalissima riflessione: un torneo da 15.000$+H disputato in Nigeria può essere definito più competitivo di un 10.000$ spagnolo, tanto che il vincitore del secondo torneo guadagna la metà dei punti rispetto al vincitore del primo torneo? Ovviamente no, data anche la differente competitività delle entry list dei due tornei. Per cui, per classificare i tornei, ho deciso di tenere in considerazione la media dei ranking dei 32 giocatori presenti nel main draw: un metodo sicuramente più corretto per stabilire dove sia più difficile conquistare le vittorie.

Parallelamente, un altro metodo di classificazione alternativo verterà su un diverso rapporto di punteggi conquistati tra un turno e l’altro. Prenderemo in prestito una scala utilizzata in alcuni tornei ATP: 250-175-120-75-35-0, sempre ponderata per la media ranking. Detto questo, tra il metodo utilizzato prima, che tiene fermi i rapporti di punti usati nei tornei futures, ed uno mutuato sul mondo ATP – per poter amalgare tornei challenger e mondo itf – ci accingeremo a questa nuova analisi, partendo però da quella esposta secondariamente, dopo aver comunque affrontato la situazione così com’è, con la classica attribuzione di punteggi

b. L’evoluzione della media ranking

Come si evince da quanto sopra, fondamentale sarà anche la determinazione della media ranking, che di fatto permetterà una più equa distinzione tra le varie competizioni. Per quanto riguarda la media challenger, possiamo notare come il livello medio si sia leggermente abbassato rispetto al periodo dei tornei indoor, complice anche il maggior numero di competizioni, anche se da fine aprile in poi il livello si è sostanzialmente assestato, e comunque non si parla di grandi
sconvolgimenti in termini numerici

Medesimo discorso si può fare per i tornei ITF, anche se l’innalzamento della media ranking, avvenuto nello stesso periodo di cui prima, è stato brusco: si parla di circa 200 posizioni, come risulta dal grafico sottostante.

Fatte queste debite permesse, possiamo cominciare col nostro viaggio. Ovviamente la prima tappa sarà quella standard, con la pubblicazione delle classifiche seguendo i punti Atp.


1. ITF HEROES


a. Chi è il migliore?

E’ difficile trovare un giocatore che si sia più distinto di altri in questi primi 6 mesi di ITF. Anche il conto dei punti ottenuti rivela un’imbarazzante parità tra i vari tennisti: A condurre la classifica ci sono Jeroen Masson e Victor Ionita con 89 punti (ma 14 partecipazioni ciascuno), seguiti ad 1 punto da Nicolas Coutelot (che ha però giocato 5 tornei in meno).
Sicuramente più significativo il risultato del trentunenne francese, che vanta 5 successi finora, ma anche 3 sconfitte al primo turno, che danno ulteriore riprova di quanto sia umorale Coutelot, giocatore capace in passato di raggiungere il terzo turno al Roland Garros, oltre che una posizione da top-100.
Da non sottovalutare nemmeno la performance di Rui Machado, che in 7 tornei ha trovato la via del successo in 6 occasioni (record stagionale) – perdendo dunque solo 1 partita – e totalizzando la bellezza di 82 punti.
E’ Marcel Felder, infine, l’unico altro giocatore ad aver superato il limite degli 80 punti: a pari merito con Machado, l’uruguagio ha sfruttato nel migliore dei modi la scarsa competitività dei tornei sudamericani .




b. Italia sugli scudi

Sono ventiquattro le vittorie azzurre in questo primo semestre. Una sinfonia che è andata in crescendo, dopo un inizio sottotono: si consideri il fatto che nei primi due mesi solo tre erano stati gli acuti azzurri (di cui due operati da Azzaro). Il tennista più titolato è stato lo stesso toscano con tre successi, seguito da Stoppini, Vanni, Ghedin e Tenconi, fermi a quota 2.
Seguono, appaiate, due grandi potenze europee come la Francia e la Spagna, che hanno raggiunto quota 18 successi nel 2008. A tre lunghezze troviamo la sorprendente Romania, che, complice la coppia d’oro Ionita-Craciun (9 successi in due) e l’elevato numero di tornei che si disputano in patria, ha trovato un risultato in parte inaspettato. In doppia cifra anche Brasile, a 13, appaiato dall’Australia, e la Germania, ferma al momento a quota 11

Dettaglio:

1. Italia 24 (3 Azzaro, 2 Stoppini, 2 Tenconi, 2 R. Ghedin, 2 Vanni, Dell’Acqua, Lorenzi, Naso, Iannuzzi, Fabbiano, Ianni, Da Col, Petrazzuolo, Mat. Viola, F. Piccari , Prader, Marrai, Torresi)
2. Spagna 18 (3 Genaro-Martinez, 2 Santos-Gonzalez, 2 Diaz-Ventura, 2 Riba-Madrid, 2 Salva-Vidal, 2 Marse-Vidri, Poch-Gradin, Olaso, Checa-Calvo, Cervantes-Huegun, Ferrer-Victoria
3. Francia 18 (5 Coutelot, 2 Blandin, Recouderc, Guez, Mannarino Faurel, Burquier, Rodrigues, Reix, Sidorenko, Montcourt, Eysseric, Insausti)
4. Romania 15 (5 Craciun, 4 Ionita, 2 Crivoi, 2 Moraru, Sabau, Cruciat)
5. Brasile 13 (5 Dutra da Silva, 4 Hocevar, Souza, D. Silva, Gomes, Guidolin)
6. Australia 13 (3 Ebelthite, 3 Klein, 2 Matosevic, Durek, Ebden, G. Jones, M. Armstrong, Ball)
7. Germania 11 (2 Gojowckyz, 2 Greul, 2 Satschko, 2 Flock, Kretschmer, Rieschick, Seifert)
8. Belgio 9 (3 Masson, 2 Mertens, 2 Bemelmans, Desein, Authom)
9. Portogallo 7 (6 Machado, Elias)
10. Giappone 7 (3 T. Ito, Motomura, Ishii, Iwabuchi, Sugita)
11. Repubblica Ceca 7 (Snobel, Jebavy, Triska, Pospisil, Tabara, Vejmelka, Zeman
12. USA 7 (2 N. Thompson, 2 Bass, Rettenmaier, Monroe, Buchanan)

Le nazionali presenti in questa graduatoria (ovvero tutte quelle da cui provengono i vincitori dei 243 tornei finora disputati) sono 47.

Già diverse cose sono state scritte: per il momento ci fermiamo, ma tra qualche giorno approfondiremo meglio tutti gli aspetti numerici di questa stagione ITF e cominceremo ad introdurre anche le graduatorie Challenger

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