Claudio Panatta: “Vogliamo diventare uno dei più importanti tornei ITF d’Italia”

Claudio Panatta
di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Quest’oggi parte il VII torneo internazionale di Roma, manifestazione senior Itf che si disputa presso il circolo sportivo All Round di Roma da sabato 9 aprile sino a sabato 16 aprile. Per l’occasione abbiamo intervistato il direttore tecnico del torneo Claudio Panatta, ex top 50 delle classifiche mondiali e davisman negli anni 80. Il tecnico nazionale ha svelato ai “microfoni” di Spazio Tennis cosa è cambiato da un anno a questa parte, le novità maggiori di questa edizione e le aspirazioni future.
Lo scorso anno mi dicesti che il tennis all’interno del vostro circolo può e deve crescere molto. Allora ti chiedo: “In cosa secondo te è cresciuto da un anno a questa parte?”
Intanto il torneo ha visto un aumento di grado a livello ITF che dà lustro al nostro circolo e ci colloca in una posizione tra i primi 5 eventi di questo tipo, in cui partecipano giocatori non più giovanissimi ma il numero di partecipanti è nettamente superiore a tornei di livello più alto nei quali però possono partecipare al massimo 32 giocatori. Chiaramente a livello di circolo è interessante soprattutto per i soci che avendo a che fare più o meno tutti con coetanei, possono vederli giocare a livello più alto, trarre vantaggio e prendere spunti per poter migliorare il proprio gioco. Questi sono dei punti fondamentali per un circolo sportivo. Commentando la parte agonistica , invece, abbiamo a disposizioni squadre giovanili ai vari campionati. I nostri ragazzi partecipano sempre di più a tornei individuali e passo dopo passo stiamo crescendo, è chiaro che dobbiamo lavorare ancora molto però ci stiamo organizzati in modo da poter crescere ancora e migliorare ogni anno.
Quindi mi stai dicendo che siete sulla strada giusta…
Io penso proprio di sì. Stiamo lavorando, ci siamo dedicati molto a questo progetto e soprattutto il circolo, a livello di tennis, ci sta credendo tantissimo e di conseguenza, è motivo d’orgoglio anche per noi che facciamo questo. Innanzitutto bisogna anche considerare il fatto che il circolo non fa solamente tennis ma anche altri tipi di attività e dunque vanno considerati tutti gli aspetti di un circolo come questo che ha tanti soci e spinge su tantissime cose. Noi siamo una delle attività più importanti del circolo e stiamo crescendo. Siamo molto contenti di questo.
Mi parlavi dell’attività giovanile. Il fatto che sia organizzato un evento di questo tipo può essere utile ai giovani per vedere le partite dei veterani sia per quanto riguarda lo spirito che lo stile di gioco da loro adottato?
E’ così, è fondamentale infatti invitare tutti i giovani a venire e oltretutto ci siamo organizzati. Oggi pomeriggio hanno il corso per fare i raccattapalle durante le finali. Quindi i ragazzi della nostra scuola tennis durante le finali che si giocheranno sabato prossimo, avranno l’opportunità di stare proprio in campo con i giocatori perché gli faremo fare i raccattapalle e stiamo organizzando un corso che insegni come fare. I nostri ragazzi due volte a settimana vengono al circolo e imparano a fare i raccattapalle. Oggi sarà l’ultima giornata di corso e per sabato prossimo vedrai sicuramente i ragazzi della nostra scuola stare in campo a dare una mano ai giocatori ed a svolgere nel miglior modo possibile la partita. Crediamo che questa sia una forma di educazione sportiva per non solo far vedere la parte giocata ma anche partecipare vivamente all’interno del campo anche se solo in questa veste.
Mi dicevi che dal grado 3 siete passati al grado 2. Ti chiedo quali sono le maggiori differenze fatta eccezione per il livello tecnico che sicuramente sarà superiore.
Essenzialmente noi eravamo già ad un grado 2: abbiamo rivisitato il torneo da un’altra organizzazione che aveva una struttura forse leggermente meno importante di questa, quindi dimostrando l’organizzazione del circolo, dalla struttura alla location e l’efficienza che è stata dimostrata l’anno scorso. L’ITF sul referto del giudice arbitro ha pensato di accordarci dunque un grado 2. Quest’anno lavorando bene abbiamo fatto delle grandissime migliorie (se verrai le potrai vedere) e speriamo di diventare in futuro uno dei più importanti tornei ITF d’Italia.
Il vostro obiettivo era quello di arrivare al grado 1: pian piano ci state arrivando. Per quanto riguarda le novità quali sono quelle di maggior spessore? So che c’è una postazione per l’incordatura.
Sì, c’è un’area di incordatura. Ci siamo affidati allo stesso incordatore che segue la Coppa Davis e la Federation Cup quindi parliamo di uno dei più importanti d’Italia che è anche colui il quale si occupa personalmente della squadra nazionale. Si tratta di un bravissimo ragazzo, molto gentile. C’è un’area dedicata ai giocatori, con un piccolo spazio su di un bellissimo prato; nella piscina abbiamo allestito un buffet e le interviste si possono rilasciare sui nostri divani. Offriamo anche la possibilità di leggere giornali nazionali ed internazionali, nel momento in cui aspettano magari di giocare la partita. Abbiamo messo a disposizione anche un parco allestito per giochi per bambini e ragazzi che possono partecipare ad una gincana di giochi, che consistono nel colpire degli obiettivi con la racchetta, con delle palline di tennis e provare a fare centro.
“Puntiamo a fare il salto di qualità” era il titolo dell’intervista dello scorso anno. Allora ti chiedo: “L’idea in futuro di organizzare un torneo challenger è completamente da scartare oppure nei vostri piani coltivate questo tipo di speranza?” 
Noi coltiviamo sicuramente questa speranza, io stesso tengo tantissimo che il tennis abbia anche altri tornei soprattutto ATP. A me interessa moltissimo. La nostra è una struttura che può tranquillamente accogliere un torneo ATP e si presta moltissimo. Ricordo che abbiamo qui un albergo sempre della stessa proprietà, e abbiamo a disposizione un albergo a quattro stelle che ha 70 camere, quindi possiamo tranquillamente ospitare tornei ben più importanti anche di un 10.000. Possiamo fare cose anche più importanti. Questo dovrà accadere crescendo insieme noi come organizzatori e la struttura, in modo che si possano trovare anche degli sponsor e dei soci che hanno intenzione di aiutarci ad organizzare un torneo più importante che può essere ospitato tranquillamente in questo bellissimo circolo.
Quindi l’intenzione c’è. Immagino anche a livello giovanile, giusto? 
A tutti i livelli. Noi dobbiamo sempre andare per gradi perché questa struttura si muove sempre per prove e se il torneo funziona bene ne organizziamo uno migliore. C’è una buona mentalità per far crescere anche gli eventi e quindi credo che questo sia il modo più cauto per non incorrere poi in errori. Fare troppe cose può diventare poi anche controproducente.
Ieri mi dicevi che c’era un australiano molto forte. Ho visto che è il numero 2 mondiale della sua categoria. Niente male!
Sì è il numero 2 mondiale. È un signore (Andrew Rae) che ha anche partecipato ad un’edizione di Wimbledon e credo che sia uno da tenere in considerazione. E’ venuto fino qui a giocare, ma disputerà poi anche altri tornei in Italia e sono molto contento che abbia deciso di partecipare a questo torneo.
Questa è anche un’ulteriore testimonianza del fatto che sia un torneo internazionale a tutto tondo visti i 14 paesi differenti, no?
Sì, ci sono partecipanti di India, Finlandia, Francia, Germania, Macedonia, Romania, Nuova Zelanda, Polonia, Svezia, Danimarca,Repubblica Ceca…
C’è un po’ di tutto, ogni angolo del mondo…
E’ molto piacevole per chi deve organizzare avere anche tanti giocatori stranieri.
Hai avuto modo già di vedere qualche tennista all’opera? 
Certo, siamo ancora ai primi match, ora si stanno ultimando le prime partite e tutto scorre tranquillamente. Noi siamo molto contenti, siamo molto presi.
E per quanto riguarda invece il livello, ti immagini che sia di gran lunga superiore rispetto allo scorso anno? 
Assolutamente si. L’unica cosa è che, a livello femminile ci sono ancora poche iscrizioni e questa è l’unica nota dolente ma credo che sia un po’ una prerogativa di tutti questi tornei. A Roma ci sono moltissime giocatrici che potrebbero partecipare e che credo rinuncino forse per non mettersi in competizione e perché credono di non essere sufficientemente forti per partecipare al torneo. Diciamo che la partecipazione femminile non è assolutamente a livello di quella maschile. Si mettono meno in gioco ed è strano perché le donne di solito sono quelle che si mettono sempre in gioco, risulta un po’ strana questa cosa.
Anche perché, mi dicevi, non è un problema solo di Roma in generale…
Credo proprio di sì, ci dispiace molto perché per noi anche la parte promozionale è rivolta allo stesso modo alle giocatrici donne. Quindi mi risulta un po’ strano vedere così poche iscritte. In una città come Roma che ha decine e decine di giocatrici, dispiace che non vengono a giocare il torneo. Sinceramente non abbiamo ancora ben individuato il problema però magari glielo chiederemo se verranno a vedere il torneo.
 

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