Serena e il cartellino da timbrare..

di Sergio Pastena

Passiamo in rassegna brevemente gli altri risultati della settimana in Federation Cup.

World Group

Russia-Spagna 3-2

Dubbi sul risultato finale non è che ce ne fossero molti. A ben guardare, però, le russe han sofferto un pelino più del necessario. Dopo la partenza in discesa, con Sharapova e Kuznetsova, che nhanno lasciato rispettivamente 3 e 4 games a Soler-Espinosa e Suarez Navarro, in apertura della seconda giornata è arrivata la sconcertante performance della Petrova, demolita dalla Suarez Navarro. Quando Svetlana Kuznetsova è stata portata al terzo dalla Soler Espinosa il pubblico moscovita qualche sussulto l’avrà avuto, perché il doppio Llagostera Vives-Parra Santonja è il punto di forza della squadra iberica ed ha cominciato il 2012 aggiudicandosi il torneo di Brisbane. La Kuznetsova, però, è stata brava a chiudere subito evitando ulteriori sofferenze, mentre le spagnole si sono aggiudicate il doppio di chiusura beneficiando del ritiro delle avversarie dopo aver vinto il primo set.

Belgio-Serbia 2-3

Alla vigilia la sfida era incerta, specie considerando l’assenza della Clijsters: leggermente superiori le serbe, fattore campo a favore delle belghe. La Jankovic ha fatto il suo dovere battendo la Flipkens, ma poi ha dovuto alzare bandiera bianca. A quel punto è salita in cattedra la Wickmayer che, dopo aver superato di misura la Jovanovski, ha lasciato solo un game alla Krunic. A ristabilire la parità proprio la Jovanovski contro la Flipkens. Decisivo il doppio: per due set è stata battaglia, con la coppia serba (Jovanovski-Krunic) che si è aggiudicata al tie break il primo parziale ma ha lasciato il secondo alle belghe, con il capitano Devries che aveva affiancato alla Wickmayer la debuttante Van Uytvanck invece della Flipkens (visto lo score di 1-7 in doppio di quest’ultima, scelta comprensibile). Dopo il 6-4 del secondo set, però, le belghe si sono spente e hanno lasciato la vittoria alle avversarie con un comodo 6-1.

Germania-Repubblica Ceca 1-4

La chiave del match tra ceche e tedesche, a sorpresa, è stata Iveta Benesova. Già, proprio la 29enne ceca nota per non essere proprio un “cuor di leone” nei finali testa a testa. Il suo bilancio in Fed Cup parlava chiaro: 3-9 in singolare, unica vittoria di rilievo nel 2008 contro la Peer, ultima performance desolante (1-6 2-6 da Alexa Glatch). Ebbene, la Benesova ha mostrato una tigna insospettabile, rimontando un set in casa alla Lisicki e chiudendo virtualmente la sfida. Vero, la Kvitova ha dovuto rimontare uno svantaggio di un set sia contro la Goerges che contro la stessa Lisicki e, contro la prima, ha sofferto oltremisura per chiudere 10-8 al terzo. I suoi punti, però, erano messi in preventivo. La Kerber ha poi preso il punto della bandiera davanti a una Porsche Arena ammutolita, mentre nel doppio Benesova e Zahlavova Strycova non hanno avuto pietà delle teutoniche completando un “quasi cappotto”.

World Group II

Usa-Bielorussia 5-0

Partite come questa fanno sorgere una domanda: è giusto legare la partecipazione alle Olimpiadi alle presenze in Federation Cup e non, più semplicemente, alla classifica? Sì, perché passi Venus Williams che vanta qualche “cap” in più, ma Serena in Fed Cup ci gioca ogni quattro anni in vista dei Giochi: 1999 (Italia e Russia), 2003 (Repubblica Ceca), 2007 (Belgio) e infine oggi. Peraltro assistere allo spettacolo di un’atleta svogliata che si fa trascinare al terzo dalla Yakimova non è proprio il massimo, molto meglio vedere una McHale “on fire” che lascia cinque giochi alle avversarie. Qualcuno lo spieghi a chi di dovere e ponga fine a questa farsa: sono il primo a dire che il tennis è sport individuale, ma se si sceglie di giocare le competizioni a squadre che la scelta sia almeno “sentita”. Ad ogni modo un 5-0 scontatissimo.

Giappone-Slovenia 5-0

Abbiamo bisogno di aggettivi, perché la Date va per i 42 e diventa sempre più difficile descrivere adeguatamente le sue imprese. Stavolta aveva di fronte Polona Hercog, la numero 36 del ranking, per il singolo teoricamente più incerto della sfida tra nipponiche e slovene. Perso il primo set, l’eterna Kimiko ha cominciato a macinare metri alla sua maniera ed ha inflitto un 6-4 6-2 all’avversaria. Un’altra sfida chiusa virtualmente subito, anche se la Morita ha avuto qualche problemino con la Kolar. A quel punto la strada che ha portato al 5-0 finale era tutta in discesa.

Slovacchia-Francia 3-2

Tutto secondo pronostico, con le padrone di casa che alla fine han passato il turno, ma va fatto un applauso alle francesi per come han reso la vita difficile alle slovacche nella prima giornata. La Parmentier ha costretto Daniela Hantuchova ad un antipaticissimo 9-7 al terzo set, la Razzano ha fatto di meglio andando a battere la Cibulkova con un doppio 6-4. Le slovacche hanno avuto decisamente meno incertezze nella seconda giornata, chiudendo il discorso già prima del doppio, mentre la Razzano e la Mladenovic han fissato un 3-2 finale che rispecchia quello che si è visto in campo.

Svizzera-Australia 1-4

Sfida impari? Parliamone. Nonostante una Stosur in netto miglioramento, poco ci è mancato che le svizzere trascinassero le australiane verso un ostico doppio sul 2-2. Merito della Voegele, che ha battuto la Gajdosova per 8-6 al terzo, e della Sadikovic, che ha sostituito in corsa la Bacsinszky ed ha fatto nuovamente soffrire la russo-australiana, che stavolta però ha vinto il rush finale con l’identico punteggio di 8-6. Il punteggio finale di 4-1 non rende giustizia all’equilibrio di questo match.

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