Volandri: “Sinner è opprimente. Allo US Open dipenderà tutto da lui”

Redazione
3 Min Read
Filippo Volandri - Foto Ray Giubilo

Parola di Filippo Volandri. Il capitano dell’Italia di Coppa Davis, intervistato da la Repubblica, ha usato un termine tanto semplice quanto eloquente per descrivere Jannik Sinner: “soffocante”. “È il termine più giusto per definirlo”, spiega Volandri, che poi cita anche l’aggettivo usato da Lorenzo Musetti (“opprimente”) dopo il derby degli ottavi. “Quel ragazzo non ti lascia respirare. È come un boa constrictor. Ti stritola”.

Sinner, secondo Volandri, parte sempre con un’intensità devastante, sin dal primo punto. “Impone un ritmo così alto da mandare l’avversario fuori giri. Solo lui e Alcaraz oggi riescono a partire con questa intensità, come se fosse già il 4-4 del quinto set. È qualcosa che ti destabilizza mentalmente: ti ritrovi con una montagna da scalare prima ancora di cominciare davvero il match”.

E lo sguardo di Jannik è un’arma altrettanto letale: “Ha l’occhio più veloce degli altri. È una dote naturale. Ma soprattutto ha imparato benissimo quella che si chiama anticipazione di giocata: sulla base di come colpisce lui la palla, riesce a prevedere con altissima probabilità dove tirerà l’avversario. Per questo si muove prima, è sempre in anticipo”.

L’intervista di Volandri scava anche nei dettagli più tecnici del gioco di Sinner. “Il match con Shapovalov gli ha fatto scattare alcuni allarmi, ha capito che doveva migliorare la risposta. E lo ha fatto subito. Anche il servizio era diventato leggibile. Ora alza di più la punta del piede sinistro, tiene il peso più indietro e riesce a ruotare di più il busto: questo genera più torsione e più velocità nel colpo”.

Un altro dato positivo arriva dalla percentuale di prime palle, che è cresciuta, ma secondo Volandri “conta soprattutto la qualità nei momenti decisivi”. Ed è proprio lì che Sinner ha fatto la differenza nel match con Musetti: “Quando Lorenzo si era guadagnato le palle break, Jannik ha risposto con servizi perfetti”.

Ora il numero uno italiano punta alla vetta anche negli US Open, con la consapevolezza – dice Volandri – “che dipenderà tutto da lui”. In semifinale, Sinner sfiderà Felix Auger-Aliassime, giocatore in ripresa ma inferiore per continuità e solidità al Jannik attuale. “Lo studierà nei dettagli, ma sa bene che deve concentrarsi solo su se stesso”.

E in caso di finale? “Alcaraz lo conosco bene, l’ho visto da vicino quando ero nel box con Bellucci e Darderi. È cresciuto moltissimo sul cemento, è in una forma fisica strepitosa. Ma mai fidarsi di Djokovic: anche quando sembra acciaccato, finisce per fare capolavori”.

TAGGED:
Share This Article