Coppa Davis 2025: dopo otto anni di assenza torna Hyeon Chung, storia di una “promessa non mantenuta”

Donato Boccadifuoco
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Il dovere di cronaca imporrebbe di iniziare questo articolo con il risultato del match di Coppa Davis 2025 tra Corea del Sud e Kazakistan valevole per il Gruppo Mondiale 1. Ma la notizia non è la vittoria in 2 set di Alexander Shevchenko (6-4 6-3) quanto piuttosto l’aver rivisto Hyeon Chung con indosso la maglia della propria nazionale dopo un’assenza lunga ben 8 anni.

Ebbene sì, perché il tennista di Suwon sta pian piano cercando di riprendersi ciò che una lunghissima serie di infortuni gli ha tolto e di mantenere quella promessa fatta al tennis mondiale tanti anni fa. In particolare quando diventava il primo vincitore delle Next Gen ATP Finals e pochi mesi dopo sarebbe arrivato a ridosso della Top 10, anche grazie a una straordinaria semifinale conquistata agli Australian Open.

HYEON CHUNG: IL RAGAZZO PRODIGIO CON GLI OCCHIALI

Non un vezzo ma una vera e propria necessità: quegli occhiali indossati dentro al campo legati a una miopia congenita rappresentano uno dei motivi, se non il motivo, per cui diversi anni fa un bambino di Suwon iniziò a praticare il tennis sotto consiglio dei medici.

Guardi giocare un giovane Hyeon Chung e le prime cose che noti sono un paio d’occhiali e un fisico assolutamente nella norma. Poi però l’occhio si sposta sulla precisione dei colpi, il dritto pulito, il rovescio bimane eseguito con stile e il grande equilibrio con cui si muove per tutto il campo. Il tennista sudcoreano impiega poco tempo a conquistarsi le luci della ribalta, anzi gli bastano poco meno di 3 mesi: tra un’edizione delle Next Gen Atp Finals e una degli Australian Open.

Nel novembre del 2017, Hyeon Chung diventa il primo vincitore delle Next Gen ATP Finals di Milano battendo in successione, in semifinale e in finale, due colleghi che negli anni a venire avrebbero fatto molta strada nel circuito: Danil Medvedev e Andrey Rublev. Pochi mesi più tardi, in Australia, l’exploit che lo porterà alla posizione numero 29 del Ranking mondiale, poi diventata 19 ad aprile dello stesso anno.

Il giocatore sudcoreano disputa infatti un Australian Open di livello altissimo sconfiggendo in successione niente meno che Danil Medvedev (ancora lui), Alexander Zverev e Novak Djokovic. La sua corsa viene interrotta solo in semifinale da Roger Federer (poi vincitore finale) e da quelle vesciche che lo costringono a ritirarsi nel corso del secondo set.

LA PROMESSA “NON MANTENUTA”

Semifinali Slam o problemi fisici? Top 10 a pochi passi o una Top 100 nuovamente da rincorrere? Ai tempi nessuno avrebbe potuto sospettare che la carriera Hyeon Chung fosse in bilico tra grandissimi risultati e infortuni, eppure fu il destino a impedire quelle promesse di grandezza.

La schiena di Hyeon Chung inizia a diventare uno sgradevole “compagno di doppio” nel biennio successivo fino a costringerlo nel 2021 a un importante intervento chirurgico e a una ripresa dell’attività agonistica sempre più lontana e complicata. Tornerà a giocare solamente nel 2023 al Challenger di Seul, dove viene sconfitto al primo turno dall’australiano Jordan Thompson.

NON È MAI TROPPO TARDI

Dal settembre 2024 il fisico sembra aver dato pace a quel tennista sudcoreano dalle grandi ambizioni. Hyeon Chung riesce infatti a giocare con continuità e a conquistare il titolo nel torneo M25 di Bali, il primo successo dopo il Challenger di Chengdu del 2019. Nonostante una classifica non esattamente di vertice (379^ la sua posizione in classifica mondiale), la convocazione in Coppa Davis dopo un’assenza di 8 anni è sicuramente motivo di orgoglio personale oltre che di fiducia per il futuro. 29 anni non sono troppi per inforcare gli occhiali, scendere in campo e ricominciare a sognare…

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