Da promessa fragile a protagonista ritrovata. La stagione di Amanda Anisimova è stata una corsa in crescendo. Dopo il trionfo a Wimbledon — dove ha interrotto la striscia vincente di Aryna Sabalenka — e diverse semifinali prestigiose, la 24enne statunitense si è guadagnata di diritto il palcoscenico delle Finals.
All’esordio del suo primo Masters di fine stagione, Anisimova aveva subito una netta sconfitta contro Elena Rybakina (6-3, 6-1). Da lì, però, ha reagito con determinazione e cuore: due vittorie pesantissime contro Madison Keys e la ex numero uno del mondo Iga Świątek le sono bastate per conquistare un posto tra le migliori quattro del torneo.
Una semifinale da sogno
Nella fase a eliminazione diretta, Anisimova affronterà Aryna Sabalenka, vincitrice del gruppo dedicato a Steffi Graf. Dall’altra parte del tabellone, la kazaka Elena Rybakina se la vedrà con Jessica Pegula, unica altra statunitense rimasta in corsa.
Coco Gauff, campionessa in carica, ha invece salutato prematuramente il torneo dopo le sconfitte contro Sabalenka e Pegula, chiudendo terza nel suo gruppo. Il risultato la blocca a quota 6.763 punti nel live ranking, con la terza posizione mondiale provvisoriamente in tasca.
Anisimova, dopo le due vittorie nel girone, è salita a 6.287 punti — e il margine per sognare è concreto: i match a eliminazione diretta possono cambiare tutto.
La corsa al trono USA
Una vittoria in semifinale vale 400 punti, mentre il titolo in finale aggiunge 500 punti extra. Se Anisimova dovesse battere Sabalenka, salirebbe a 6.687 punti, avvicinandosi pericolosamente alla sua connazionale.
Ma è in caso di trionfo finale che il sorpasso diventerebbe realtà: con 7.187 punti complessivi, la statunitense di origini russe scavalcherebbe ufficialmente Gauff nel ranking WTA, diventando la nuova numero uno d’America e numero 3 del mondo.
Pegula, l’altra variabile americana
Occhio anche a Jessica Pegula, che sta vivendo una settimana da protagonista. Dopo il ritiro anticipato del 2024, la statunitense è tornata a Riyad con grinta e convinzione: le vittorie su Paolini e Gauff l’hanno riportata tra le semifinaliste, con l’obiettivo di migliorare il secondo posto ottenuto nel 2023.
Se Anisimova dovesse cadere contro Sabalenka, chiudendo l’anno a quota 6.287 punti, Pegula potrebbe addirittura superarla: vincendo il titolo, arriverebbe a 6.483 punti, piazzandosi così davanti alla sua connazionale nel ranking di fine stagione al numero 4 del mondo.
Ma il destino delle due americane dipende anche da Rybakina: se la kazaka dovesse trionfare, scavalcherebbe Pegula, lasciando in sospeso una corsa al podio mondiale che promette scintille fino all’ultimo punto.
Stati Uniti, la nuova sfida interna
Con Coco Gauff momentaneamente fuori scena, la battaglia per il titolo di “numero uno d’America” è più aperta che mai. Anisimova e Pegula rappresentano due visioni opposte ma complementari del tennis statunitense: da una parte la potenza elegante e l’istinto naturale di Amanda, dall’altra la solidità e l’intelligenza tattica di Jessica.
A Riyad non si decide solo un titolo: si ridisegna la gerarchia del tennis femminile americano. E se Amanda Anisimova dovesse completare l’impresa, l’America avrebbe trovato la sua nuova regina.