DA TORINO
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. È solo un allenamento, eppure l’esposizione mediatica in Italia è stata pari a quella di molte partite che vedremo in questo Nitto ATP Finals. Fa un certo effetto pensare che Sky Sport abbia trasmesso in diretta per due ore la sessione dei primi due al mondo, ma ha perfettamente senso: lo conferma anche una tribuna gremita di appassionati che si sono regalati la chance di vederli all’opera.
Due ore di allenamento, iniziate alle 11 sul campo Sebastopoli, allestito all’interno dell’Inalpi Arena, e poi, da mezzogiorno, culminate con un set di prova sul Centrale. Già nella prima ora si sono notati diversi rinforzi positivi di Simone Vagnozzi e Darren Cahill nei confronti di Jannik, che prima di iniziare scambia qualche battuta con Ferrero e Carlos sul golf. “Quanto vantaggio ci date?”, scherza Vagnozzi, mentre Sinner ammette di pensare a un cambio di lato per lo swing, provando quello da mancino, gesto che mima fino al primo palleggio della sessione.
Nel set di allenamento, oltre a deliziare il pubblico – che alza i decibel anche per una prima palla fuori – i due vanno a braccio sciolto. Il punteggio, ovviamente, conta poco: è più una questione di sensazioni da trovare. Si vedono situazioni che in partita non emergerebbero mai. L’impressione è che, sul campo piuttosto lento, entrambi stiano cercando modi più rapidi per fare il punto, riducendo il numero di scambi. Si nota soprattutto quando Alcaraz, in uscita dal servizio, cerca di prendere il comando ma non riesce a sfondare la difesa di Sinner.
Per dovere di cronaca, Jannik parte sotto 0-40 nel primo game, poi vince cinque punti di fila e da lì vola sul 3-0. Da quel momento gestisce il servizio fino al 6-3: anche in allenamento il colpo gli dà fiducia, confermando i recenti progressi. In coda anche un tie-break vinto 7-3 da Alcaraz. Per il resto, non si può prendere molto altro, se non il piacere di aver assistito al miglior antipasto possibile per queste Nitto ATP Finals.