Tramontano definitivamente le speranze di qualificazione alle Atp Finals 2025 per Lorenzo Musetti. Il tennista azzurro è stato sconfitto nella finale dell’Atp 250 di Atene da Novak Djokovic, fallendo così il sorpasso ai danni di Felix Auger-Aliassime nella Race. Sarà dunque il canadese a volare a Torino in qualità di ottavo qualificato. Musetti invece dovrà accontentarsi del ruolo di alternate.
Per quanto riguarda Djokovic, è difficile trovare degli aggettivi. Grazie al successo in rimonta per 4-6 6-3 7-5 – dopo 2 ore e 59 minuti – ha conquistato il titolo numero 101 della sua carriera, diventando il più anziano da Ken Rosewall nel 1977 a vincere un titolo ATP.
Il commento a caldo di Djokovic
“È stata una battaglia incredibile. 3 ore, wow. È stato un match pazzesco. Lorenzo ha giocato davvero bene e gli faccio i complimenti. Personalmente sono molto orgoglioso di me stesso. Qui ad Atene mi sento come a casa. Voglio ringraziare tutti per il sostegno. È incredibile vincere qua“.
Le parole di Musetti
“Cosa posso dire? È dura parlare dopo aver giocato 3 contro Nole. Innanzitutto grazie a tutti, è un’atmosfera speciale. Mi sono sentito a casa, adoro Atene e spero di tornare. Novak, non ci sono molte parole per te e la tua carriera. Alla tua età stai dimostrando di riuscire a farci a pezzi, me compreso. Ogni volta che scendo in campo contro di te imparo una lezione, quindi grazie. Grazie all’organizzazione, è una splendida location e spero che ci siano altre edizioni in futuro. Infine grazie al mio team e alla mia famiglia. È dura in momenti come questo, dopo un’altra finale persa, ma spero che preso tornerò a sollevare un trofeo“.
Le parole di Djokovic
“Non so da dove cominciare. Innanzitutto complimenti a Lorenzo per la sua performance odierna e di tutta la settimana. A questo livello capita a tutti di perdere una partita equilibrata. So che è dura da accettare, ma se c’è qualcosa che puoi prendere da questa sconfitta è il livello espresso. Ti ho affrontato tante volte su varie superfici. Nel corso della tua carriera hai espresso il tuo miglior tennis sulla terra battuta, ma ora sei migliorato anche sulle altre superfici. Continua su questa strada perché è quella giusta.
Voglio poi ringraziare le persone in Grecia e ad Atene per essere qui a supportarci. È la prima volta in oltre 30 anni che qui c’è un torneo di questo livello. L’impressione è che non se ne sia mai andato. Ovviamente voglio ringraziare il team e la mia famiglia. È stata una settimana speciale perché tutti i miei cari sono qui: mio figlio, i miei fratelli. Giocare qui mi fa sentire a casa, e voi pubblico mi fate sentire così”.
La partita
Partenza super di Musetti, che strappa la battuta a Djokovic già nel terzo gioco e si procura addirittura una chance di doppio break sul 3-1, poi non sfruttata. Oltre a vincere i punti importanti, però, Lorenzo vince anche i punti belli, inventandosi prima un recupero basso a rete e poi un lob da applausi. Nonostante un piccolo momento di difficoltà nel decimo gioco, quando serve per chiudere ed è costretto ai vantaggi, l’azzurro incamera il parziale per 6-4.
Nella seconda frazione invece praticamente non si gioca: basti pensare che nei primi sette game il giocatore in risposta vince un totale di 3 punti. La musica cambia nell’ottavo game, quando Djokovic sale in cattedra e ottiene il break, peraltro inventandosi un punto fuori da ogni logica sul 40-30, chiudendo con una volée in tuffo. Dopo aver tenuto per quattro volte la battuta a zero, il serbo si vede improvvisamente costretto a fronteggiare una palla break sul 5-3. La prima di servizio però gli dà una mano e il 6-3 gli consente di ristabilire la parità.
La carta d’identità indicherebbe Musetti come favorito nel terzo set, eppure il primo a ottenere un break è Djokovic, che mette in campo un’intensità pazzesca e riesce a issarsi sul 3-1 tra gli applausi del pubblico. La stanchezza però si fa sentire e Nole perde un pizzico di lucidità, subendo il contro break nel sesto gioco.
Sembrerebbe iniziare un nuovo set per Lorenzo, il quale invece disputa un game da incubo, perde la battuta da 40-0 e rispedisce avanti l’avversario. Partita finita? No, perché quando Djokovic va a servire per il match accusa la tensione del momento e subisce il break. Il match si conferma però privo di un senso logico fino alla fine e a spuntarla è Nole, il quale chiude 7-5 appena prima che scocchino le tre ore di gioco.