Addio a Nicola Pietrangeli: la leggenda del tennis italiano si spegne all’età di 92 anni

Tommaso de Laurentiis
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Nicola Pietrangeli - Fotogramma/IPA

Il tennis mondiale piange Nicola Pietrangeli. Icona del tennis italiano, unico azzurro della storia ad essere stato inserito nella Hall of Fame, e vincitore delle edizioni 1959 e 1960 del Roland Garros (primo italiano della storia a vincere uno Slam), si è spento all’età di 92 anni. Primatista assoluto per partite giocate in Coppa Davis (164), la carriera di Pietrangeli è stata leggendaria, tanto da essere considerato dei giocatori più forti del panorama tennistico mondiale a cavallo tra gli anni 50′ e gli anni 60′.

Oltre ai già citati trionfi al Roland Garros, l’ex numero 3 del mondo ha conquistato ben 48 titoli, tra cui due Internazionali d’Italia (1957, 1961), ai quali si aggiungono la medaglia d’oro ai IV Giochi del Mediterraneo di Napoli nel 1963 (battendo lo spagnolo Manuel Santana) e quella di bronzo nel doppio insieme a Sirola. Quando il tennis era considerato uno sport esibizionistico, Pietrangeli aggiunse al suo palmares anche una medaglia di bronzo in singolare ai Giochi Olimpici di Città del Messico 1968. Oltre ai grandi risultati sull’amata terra rossa, ha raggiunto anche una semifinale a Wimbledon (1960). Recordman in Coppa Davis, 110 partite in singolare (78 vittorie-32 sconfitte) e 54 in doppio (42 vittorie-12 sconfitte), mai vinta da giocatore, Pietrangeli l’ha sollevata da capitano nel 1976 (prima nella storia dell’Italia) con il successo sul Cile a Santiago del Cile.

La scomparsa di Nicola Pietrangeli addolora profondamente tutto lo sport italiano – il messaggio del presidente del CONI Luciano Buonfiglio -. Con lui perdiamo non solo un campione straordinario, ma un’icona, un simbolo eterno della sua disciplina. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano: il suo talento, il suo carisma e le sue vittorie hanno attraversato indissolubilmente intere generazioni. Con i suoi successi ha portato l’Italia sulla ribalta internazionale, aprendo la strada a una tradizione che oggi continua a brillare grazie anche al solco da lui tracciato. Oggi perdiamo un punto di riferimento assoluto, un ambasciatore autentico dei valori che accomunano il nostro mondo”.

 

 

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