Diario di bordo da Vercelli day 3

(Edoardo Casotto - Foto di Marta Polidori)

Di Marta Polidori inviata a Vercelli.

Tutto quello che non ci ha regalato il tempo ieri ce lo riversa oggi, mercoledì 11 Aprile.
Le nubi si decidono e il cielo ci piomba addosso; non avrei potuto desiderare di meglio dal momento che devo, di norma, spostarmi da un campo all’altro per assistere a tutti i match!
Il primo incontro al coperto sul court 7 è tra la testa di serie numero 1 Kevin Krawietz, tedesco 298, e Marc Rath, l’austriaco che occupa la 455esima posizione mondiale.
Scambi sostenuti ed entrambi molto solidi, tanto che monopolizzano l’attenzione del circolo ed il pallone diventa quasi il luogo di ritrovo di tutti, scartando a priori i match di Gomez-Herrera e Podlipnik-Castillo e di Phillips e Van Der Duim.
Lo scontro si conclude 7-6(4) 2-6 7-6(6) per Krawietz, ma con diversi errori gratuiti che Rath poteva evitare.
L’inglese numero 491 Morgan Phillips sta nel frattempo giocando sul 6 contro, appunto, Antal Van Der Duim, olandese testa di serie numero 8 e 348 Atp. Partita lineare e senza particolare spessore per me; Phillips ad un certo punto sembra accusare un risentimento, anche se non ho ben capito se al gomito o alla caviglia sinistra, perché zoppicava e si massaggiava il gomito allo stesso tempo. Dopo aver lottato fino all’ultimo e senza ritirarsi, vince l’Olanda per 2-6 6-4 7-5.
A seguire sul campo 7 giocano Crepaldi e Nieminen, che è testa di serie numero 4 e 320 (quindi c’è da stare attenti), e sul 6 i coetanei e compagni di allenamento Claudio Grassi e Luca Vanni, toscano numero 391.
Il primo dei due match è ansiogeno: Erik il primo set non si capisce come voglia giocarsela. Vede rosso e tira tutto, e considerato il gioco eccezionalmente sveglio di Timo queste sue palle leggermente arrotate e tese lo favoriscono. Allo stesso tempo però dà la netta impressione di sussurrare al pubblico: – tranquilli, non so quando ma posso rientrare da un momento all’altro! – il che ci fa sentire tutti un po’ materni.
A dei punti incredibili dell’Italia in cui sembra venir giù il telone si alternano altrettanti punti splendidi della Finlandia, ma con scarso sostegno, cosa che un po’ mi intristisce. Rientra in un concetto di normalità tifare per chi gioca in casa, ma io sono abituata a dire brava alla mia avversaria se lo è stata.
Il primo set finisce 6-2 più o meno in mezz’ora, ed io lascio il campo per andare a vedere altri match sperando in un suo ritorno e in un uscita dalla sanguinosa corrida.
Sul campo 5 giocano il tedesco Nils Langer, vincente contro Kristijan Mesaros per walkover, numero 465, contro Boris Pashanski. Storia non ce n’è e la Germania sta suonando la Serbia come un tamburo, assisto a qualche game e mi segno sul taccuino che Langer sarà alto 1.90 m circa e ha un servizio che per vederlo passare ci vuole la vista a rallenty, Pashanski dà di matto in campo, lancia palline e racchette ed arriva a dare della merda alla città di Vercelli.
Grassi porta a casa una partita piuttosto semplice, data la straordinaria concentrazione e la sfortuna di un fuoriforma per Vanni, per 6-4 6-1.
Partita serena e con una certa atmosfera ‘’amica’’, se così posso definirla, hanno riso e sono stati veramente piacevoli da guardare, peraltro Vanni l’ha presa con grande sportività.
Intano Langer ammazza Pashanski senza possibilità di resurrezione per 6-3 6-2.
Torno in punta di piedi a vedere il mio amico Erik, e odo il magico suono di un set vinto per 6-2! Grazie al cielo è tornato, e sollevata mi siedo ad ammirare questa partita che ha coinvolto tutto il circolo.
Erik con la testa sulle spalle e i nervi saldi sta arginando un Nieminen buon giocatore, che gioca e non sbaglia aspettando l’avversario al varco come un oscuro traghettatore.
Mi alzo un secondo e quando ritorno, ahimè, mia madre mi ha fatta bassa e con troppa gente non vedo più nulla. Mi siedo attendendo un divino verdetto al bar e riprendendomi un po’ del calore corporeo perduto, quando arriva Van Der Duim a dire a Langer, con cui mi ero seduta a scambiare due parole, che Crepaldi ha vinto per 6-4 al terzo! Bravo Erik, vittoria meritata, non riesce a camminare che il mondo lo ferma per complimentarsi.
Rimangono le partite di Filippo Leonardi, numero 588, contro l’austriaco Michael Linzer testa di serie numero 3 e 311, e al posto di Grassi e Vanni ora stanno Daniel Smethurst, Gran Bretagna numero 410, e Marek Michalicka, ceco testa di serie numero 2 e 303 Atp. I risultati sono Linzer 6-2 6-2, che oggi giocherà contro Langer, e Smethurst 6-2 7-5 che avrà come avversario Claudio Grassi.
Breve parentesi, ho fermato un ragazzino del circolo per chiedergli cosa ne pensasse del torneo e dei giocatori, il suo nome è Edoardo Casotto, under 12 e classifica 4.4.

Quali giocatori preferisci e perché?
“mi piace come giocano Linzer e Grassi, perché Linzer tira forte e Grassi serve con la sinistra e gioca con la destra.”

Chiaramente un po’ preso alla sprovvista e forse emozionato, ma mantiene un aplomb da soldatino.

Anonimo riferisce: – Cena di Gala, i giocatori sono contenti e coinvolti, per il pubblico, i giudici e tutti quanti. –

Per ora è tutto, a presto nuove notizie, io vado a cambiarmi i vestiti fradici e riposarmi da questa giornata impegnativa.

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